2. Paulo Dybala, @dybalaswife_

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Sara gettò un'occhiataccia all'ennesimo suono che fece il suo cellulare, impedendole così di concentrarsi nello studio per l'università. Dopo di che, alzò gli occhi al cielo e rimise dritta la schiena, appoggiando la penna alla scrivania e allungando un braccio per recuperare il proprio telefono, il quale era buttato fra le coperte del letto. Voleva finalmente scoprire cosa fossero tutte quelle notifiche.
Si diede la spinta con i piedi contro il muro per far viaggiare le ruote della sedia girevole. Afferrò il proprio telefono e sbloccò lo schermo con il pin della data più importante: il giorno in cui lei e Paulo, il suo ragazzo, si erano messi insieme.
Scoprì un paio di messaggi su Whatsapp delle sue compagne di università che le chiedevano informazioni sulle lezioni e una nuova richiesta di amicizia su Facebook, sulla quale però non si soffermò più di tanto poiché la sua attenzione fu attirata dalle altre due o tre notifiche provenienti dal medesimo social.
Storse la bocca e aprì le foto in cui era stata taggata. Erano una serie di fotografie che la ritraevano da piccola accanto ad un altro bambino. Il nome della persona che le aveva postate non le risultò nuovo, assolutamente. Quel suo vecchio amico d'infanzia le aveva chiesto l'amicizia qualche giorno prima e, accettandogliela, Sara non si sarebbe mai aspettata che quest'ultimo avrebbe iniziato letteralmente a tormentarla, scrivendole in maniera quasi ossessiva in chat e mettendole ogni genere di "mi piace" alle foto.
Aveva anche avuto un battibecco con Paulo per questo, al termine del quale lei però era fortunamente riuscita a farlo ragionare sulla realtà della situazione. Era un ragazzo molto protettivo, ma per lei questo non era quasi mai un problema, perché significava che teneva davvero a lei.
Sta di fatto che doveva risolvere questo problema perché sentirsi tormentata in quel modo non era sostenibile e, in più, creava problemi alla sua relazione con Paulo.
Stava per andare sulla sua chat, con i nervi a fiori di perle per dirgli seriamente qualcosa, quando entrò il suo ragazzo nella stanza.

- Carino il bimbo che ti dà il bacio sulla guancia. - disse freddamente il calciatore argentino.

Sara si sentì un nodo alla bocca dello stomaco. - Paulo... - provò ad iniziare.

- E menomale anche che stavi studiando. - disse poi il ragazzo interrompendola, facendo un cenno verso il cellulare che lei teneva in mano.

- Mi sono solo arrivate delle notifiche e volevo capire cosa fossero... - si difese la ragazza.

- E rispondere al tuo amico, certo. - ribattè ancora Paulo, nervosamente.

- Smetti di partire in quarta così e lasciami spiegare! - urlò Sara alzandosi in piedi di scatto, stanca di essere attaccata senza che avesse colpe.

- Tranquilla, me ne vado di là. - il ragazzo la fissò negli occhi per qualche istante, poi richiuse la porta dietro di sè.

Sara si accasciò sul letto e si tenne la testa, cercando di trattenere le lacrime.

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La ragazza era tornata sui libri, anche se con poco successo perché la sensazione interiore che provava era davvero terribile. Non aveva provato a parlare con Paulo perché sarebbe stato inutile: nervoso com'era, avrebbe frainteso altre mille cose.
Sentì bussare alla porta della propria stanza e il battito del proprio cuore aumentare di conseguenza: non poteva che essere lui.
Dopo pochi secondi entrò nella stanza.

- Posso? - domandò.

Sara annuì senza nemmeno girarsi. Se voleva che lo perdonasse, doveva sudarsela.

Paulo andò a sedersi sul letto e per qualche minuto rimasero così, con lei che faceva finta di studiare guardando il libro che aveva sulla scrivania e lui a fissare la sua schiena.

- Sara... - iniziò il ragazzo dopo un po'.

- Dimmi. - rispose lei più fermamente possibile.

- Scusa se ho reagito male. -

La ragazza si girò e Paulo abbassò lo sguardo prima di continuare.

- Tengo troppo a te e quel tipo mi sta irritanto parecchio. - proseguì. - Ti amo. - aggiunse poi, quasi mormorando.

Sara si sentì sciogliere il cuore e sorrise maliconicamente, poi si avvicinò a lui e si sedette sul letto. Si fissarono per qualche istante, poi la ragazza si sporse verso Paulo per unire le loro labbra in un bacio dolce e tenero, all'interno del quale entrambi sorrisero.

- Ti amo anche io. - rispose la ragazza, ad un centimetro dalle sue labbra. - E per questo, l'ho tolto dagli amici. Ora non può più romperci le scatole. - sorrise ancora.

Paulo rise, scatenandole una serie di emozioni fantastiche, poi riunì le loro labbra, e la spinse lungo il materasso fino a rimanerle sopra e continuando a baciarla.

Richiesta di: dybalaswife_

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