12. Paulo Dybala, @ilculodipaulodybala

2.3K 80 4
                                    

Rachele era rimasta tutto il pomeriggio chiusa in casa, a studiare un difficile argomento di grammatica italiana per l'esame che avrebbe dovuto dare una volta in Croazia.
La ragazza era una studentessa universitaria croata, studiava lingue nel suo paese natio e in quel momento si trova in Italia e più precisamente a Torino, per vivere alcuni mesi a contatto con la realtà del bel Paese e migliorare sia la cultura che alcuni aspetti della lingua, come la pronuncia e la facilità d'uso.
Trovarsi catapultata in un mondo completamente nuovo non era stato facile, poiché il trovarsi da un giorno all'altro a dover parlare l'italiano ventiquattro ore su ventiquattro era stato leggermente traumatico, ma ci si era abituata presto. D'altronde, doveva fare anche da interprete al suo amico Marko che ancora non sapeva la lingua: era grazie a lui che si era trasferita a Torino.
Rachele e Marko, amici d'infanzia, sono cresciuti insieme grazie al profondo legame di amicizia che ha sempre unito le due famiglie. Il ragazzo era diventato un calciatore professionista grazie a diversi e costanti sforzi e sacrifici e qualche mese prima era stato acquistato dalla Juventus a titolo definitivo.
La ragazza aveva visto una grande opportunità in tutto questo e aveva parlato prima con Marko di questo suo desiderio di accompagnarlo in Italia, poi i due avevano fatto in modo di convincere i genitori di lei, il che non era stato difficilissimo.
Rachele in quel momento si trova in Italia da tre mesi circa e, avendo Marko come unico amico e vivendo entrambi in un appartamento molto grande che condividevano, conosceva abbastanza bene i compagni di squadra del suo amico che erano abituali frequentare la casa.
Uno di quelli che le si era posto bene fin da subito era stato Paulo Dybala, attaccante argentino. I due andavano molto d'accordo e il ragazzo la coinvolgeva spesso nei discorsi, quando magari lei preferiva starsene in disparte per non essere d'impiccio.
La verità era che non vedeva l'ora che Marko invitasse i suoi compagni di squadra a cena, per poter trascorrere del tempo a chiacchierare con Paulo, era davvero un piacere stare con quel ragazzo.
Marko non sarebbe tornato dall'allenamento prima delle 19 poiché le aveva detto che sarebbe passato a fare un po' di spesa e delle commissioni, così intorno alle 18 Rachele decise di andare a fare due passi per prendere un po' d'aria dopo quell'intenso pomeriggio.
Si stava infilando le scarpe quando suonò il campanello. Si affrettò a raggiungere la porta mentre si chiedeva chi potesse essere.
Trovò direttamente sul pianerottolo del palazzo l'ultima persona che si sarebbe aspettata di vedere quel giorno: Paulo.

- Ciao... - salutò timidamente lui, doveva essere molto in imbarazzo.

- Ehi, ciao. - ricambiò lei sorridente.

- Stavi uscendo? - domandò poi il ragazzo.

Lei si diede una veloce occhiata. - No... - iniziò. - Cioè, sì... ma niente di importante! Solo che Marko non c'è ancora, è dovuto andare a... - le sue frasi pronunciate forse un po' troppo velocemente, vennero interrotte da Paulo.

- Non cercavo Marko, in realtà... - affermò titubante.

- Ah, ehm... vieni allora, entra! - la ragazza si mostrò cordiale cercando di mantenere la calma, poi richiuse la porta una volta che l'argentino fu entrato. Non si soffermò molto sul perché Paulo fosse venuto lì per lei, forse per non permettere alla sua mente di elaborare fantasie strane. - Ti posso offrire qualcosa? - domandò la ragazza.

Lui forzò un sorriso all'interno del suo sguardo che era la maschera della tensione. - No, ti ringrazio... - la voce era un po' incerta.

Rachele cominciava a chiedersi cosa Paulo fosse venuto a fare e si ritrovò spiazzata quando ebbe finito le domande di cortesia, ma per fortuna fu l'argentino a decidere di rompere il silenzio.

- Ti siedi qui? - le chiese timidamente, facendo segno sul posto accanto a lui sul divano.

Titubante, Rachele lo fece.

- Ascolta, io volevo dirti una cosa... - iniziò Paulo.

- Ti ascolto. - il nervosismo la pervase e il mondo attorno a lei si fermò in attesa della risposta del ragazzo.

Lui sospirò prima di continuare la frase. - È da un po' che ci penso e... credo che tu mi piaccia. -

Dopo aver parlato, si sentì libero, ma iniziò a temere la risposta della ragazza.
Avendo lo sguardo basso, non si accorse del fatto che Rachele si fosse avvicinata, e l'incontro coi suoi occhi così ravvicinati gli fece perdere un battito.
Dopo alcuni istanti in cui i due si fissarono, unirono le loro labbra in un bacio che sapeva d'amore e di tenerezza.

Richiesta di ilculodipaulodybala

Footballers' One ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora