28. Patrick Cutrone, @dybalaswife

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Sara uscì dalla sua stanza con le scarpe in mano per non far rumore sul parquet di casa sua mentre scendeva le scale: i suoi non avrebbero assolutamente dovuto sentirla uscire. Ormai era piuttosto brava a farlo di nascosto, ma l'ansia di essere scoperta c'era sempre e non poteva sparire.
Era ormai qualche mese che si vedeva di nascosto con Patrick, uno dei pochi ragazzi che Sara era sicura che i suoi genitori non avrebbero mai accettato, per questo faceva tutto di nascosto. Il motivo? Beh, sua madre lavorava nell'ufficio stampa dell'Inter, mentre suo padre si occupava dell'aspetto pubblicitario, sempre all'interno dell'ambiente nerazzurro. Era proprio sul posto di lavoro che si erano conosciuti e non avrebbero mai accettato che la loro unica figlia si fidanzasse con un calciatore del Milan. Avrebbero avuto paura per il proprio lavoro, a cui tenevano molto anche per la loro fortissima fede interista.
Ma la verità era che a Sara non importava assolutamente niente del calcio, perché se Patrick la faceva stare bene allora doveva avere il diritto di vederlo. Mentre ripensava a tutte quelle cose su cui già più volte aveva rimuginato senza trovare alcuna soluzione se non mantenere il segreto, la ragazza richiuse piano la porta di casa dietro di sé. Chiuse poi il cancello e girò l'angolo, dove sapeva che lui la aspetteva in la macchina per non essere visto.
Non appena riconobbe la vettura cominciò a batterle forte il cuore: come aveva fatto a diventare così tanto per lei in poci tempo? A renderla disposta a correre rischi di quel tipo pur di passare con lui anche solo un'ora? Aveva la frtuna che i suoi genitori avevano l'abitudine a non andare a dormire troppo tardi, ma allo stesso tempo non poteva trattenersi fino a tardissimo.

Il suo caldo sorriso l'avvolse non appena si sedette sul sedile accanto a lui. - Ehi... -  aveva sempre un qualcosa di imbarazzato nell'espressione, gli occhi brillanti nella penombra.

Sara, senza neanche salutarlo, si avvicinò alle sue labbra e lui fece altrettanto, dando inizio ad un lungo bacio che le ricordò ancora meglio il perché non esitasse nemmeno una volta a mentire o a nascondersi per vederlo.
Doveva sfruttare ogni occasione, i momenti disponibili per vedersi non erano molti, ma aveva capito che lui era quello giusto: lo aveva capito quando lo aveva visto stanchissimo dopo un allenamento con scritto sul viso solo il bisogno di riposo ma era rimasto con lei lo stesso, lo aveva capito quando era pronto ad andare da lei anche quando era stremato dopo le partite. I suoi genitori non avrebbero potuto rifiutarlo, se solo avessero saputo quanti sacrifici faceva per ciò che voleva.

Patrick attirò la sua attenzione facendole una carezza sulla guancia. - Che cos'hai? - domandò mentre abbassava la mano, per poi rialzarla prontamente quando lei si gettò fra le sue braccia.

- Pensavo ai miei... - sospirò chiudendo gli occhi, si meritava un po' di pace.

Lui appoggiò il mento alla sua testa, mentre le sue mani i muovevano sulla schiena di lei in morbide carezze. - Ci penseremo insieme e agiremo sempre insieme, io sarò con te. - la rassicurò dandole poi un bacio sui capelli.

- Sì, almeno quando entri dalla porta gli prende un colpo! -  rise la ragazza.

Il viso di lui si illuminò, per averla vista finalmente ridere.

Per dybalaswife

Spazio autrice
Questa one shot è per la persona che in questo periodo mi sta aiutando a rimettere in carreggiata tutti i miei progetti qui su Wattpad!
Ti voglio bene❤

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