18. Lionel Messi, @Invincibleo

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Rebecca rientrò nel suo piccolo appartamento dopo essere passata a trovare i propri genitori. Era marzo ed era nel bel mezzo del periodo universitario.
Si impegnava molto nei suoi studi, poiché teneva davvero tanto a laurearsi. Inoltre, erano il principale motivo che la costringevano a stare lontana dal suo ragazzo Lionel, il quale giocava in Europa per il Barcellona. Per cui, doveva cercare di portarli a termine nel migliore dei modi.
C'erano dei momenti in cui l'unica cosa che desiderava era stargli accanto e pensava di prendere un aereo per raggiungerlo definitivamente, ma poi la ragione aveva la meglio e si diceva di resistere, che dopo aver preso la laurea si sarebbe finalmente potuta trasferire in Spagna e dare vita ai propri sogni.
Eppure Leo le mancava tantissimo. Riuscivano a scambiarsi qualche messaggio solo per poche ore al giorno, a causa del fuso orario e degli impegni di entrambi. Aspettavano entrambi con ansia l'estate, il momento delle vacanze, in cui potevano trascorrere alcuni giorni assieme senza preoccuparsi di nulla. C'erano poi le competizioni con la Nazionale però, la preparazione estiva del suo club e altri mille ostacoli a rendere loro la vita complicata.
Ogni tanto Rebecca pensava che loro non fossero una coppia qualsiasi, perché una coppia qualsiasi si sarebbe già lasciata di fronte a tante difficoltà di distanza e altro, ma loro no. Loro continuavano ad amarsi nonostante tutto, in attesa che il destino riservasse finalmente loro qualcosa di meglio, insieme.
Si tolse la giacca e la mise sull'appendiabiti, per poi lasciare le scarpe sullo zerbino dell'entrata e rilassarsi sul divano, finalmente, dopo la giornata estenuante. Dopo uno studio intenso durato diverso tempo, quella mattina aveva finalmente dato un importante esame e sperava che fosse andato come sperato.
Il campanello suonò e lei maledisse chiunque fosse la persona che aveva suonato alla porta in quel momento, proprio quando si era coricata comodamente con una coperta addosso.
Rimase ferma e in silenzio, per fare finta di non essere in casa, ma la persona alla porta sembrava non demordere, visto che il suono penetrante del campanello contuava a propagarsi ripetutamente all'interno della casa.

- Per i volantini c'è la cassetta della posta! - urlò infastidita, però alzandosi.

Mise la mano sulla maniglia e poi la girò, aprendo la porta verso di se. Quella mano non si staccò più da quel punto, Rebecca rimase pietrificata mentre si susseguivano all'interno del suo corpo delle sensazioni contrastanti, tra stupore, eccitazione, felicità e incredulità.

- Non ci credo. - disse dopo qualche secondo.

- Credici... - se la risa leggermente Lionel, abbassando lo sguardo. - Mi fai entrare? Fa freddo... - aggiunse poi.

Rebecca finalmente si mosse. - Dopo. - rispose solo, prima di saltargli al collo all'improvviso e piangere lacrime di felicità sulla sua spalla, mentre il suo ragazzo la prendeva per i fianchi e avvolgeva completamente la sua schiena con le braccia.

Girarono un po' su se stessi durante l'abbraccio, prima che la ragazza si staccasse attrettanto improvisamente come si era gettata addosso a lui e unisse le loro labbra in un contatto tanto dolce quanto salato di lacrime.
Sì, anche lui stava piangendo, si erano mancati tantissimo.

Richiesta di: Invincibleo

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