27. Claudio Marchisio, @michealikigai

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Quel cliente che da qualche mese veniva a comprare libri più o meno una volta ogni due settimane doveva avere sicuramente molto tempo libero e una libreria molto grande. Era un ragazzo di altezza media, sui trent'anni e con il fisico atletico. Gli occhi erano azzurro ghiaccio, quella era stata la prima cosa che Gaia aveva notato quando le aveva portato in cassa per la prima volta il suo acquisto del giorno. Le era rimasto impresso, così come la sua estrema eleganza e l'incredibile ordine.
Dal quel loro primo incontro, lui si era divertito molto a farsi consigliare dalla proprietaria qualche titolo in base alle sue esigenze e inclinazioni del periodo. La ragazza, che possedeva quella libreria da qualche anno, era felice sia per il fatto che la passione che metteva nel suo lavoro fosse arrivata a qualcuno, sia per l'interesse con cui lui la guardava sempre.
Alle volte, il misterioso ragazzo biondo le faceva delle domande di circostanza su di lei, ma senza andare troppo nel profondo. Le sembrava particolarmente bravo con le parole, a destreggiarsi in mezzo a conversazioni trovando sempre cosa dire, come se fosse abituato a trovarsi in situazioni del genere. Era anche per quello se potevano trattenersi a parlare anche per ore, partendo dai libri e arrivando ad argomenti di tutti i giorni.
Si era anche un po' affezionata, Gaia doveva ammetterlo. La verità era che se non lo vedeva varcare la porta d'ingresso per un tempo che le sembrava stranamente lungo, diventava impaziente per qualche giorno, ma lui alla fine arrivava sempre e le rivolgeva un sorriso familiare.
Quel giorno, lo aveva visto entrare e vagare fra gli scaffali. Non aveva però nello sguardo l'espressione incuriosita di quando cercava un libro e non le aveva neanche chiesto nulla, come se non stesse prestando veramente attenzione a ciò che stava guardando.
Gaia rimase alla cassa a sistemare qualche ordine, ma un paio di volte lo sorprese a lanciarle qualche occhiata divertita, come di chi la sa lunga. Lei non aveva fatto in tempo a rivolgergli uno sguardo interrogativo che lui aveva già rivolto la propria attenzione altrove.
La ragazza sospirò e andò ad aprire gli scatoloni contenenti i nuovi arrivi. Non appena lui notò il suo movimento, la guardò con più frequenza.
Gaia prese un paio di forbici e tagliò le strisce di scotch che tenevano uniti i lembi della scatola. Il ragazzo allungò il collo in maniera impercettibile, tanto che lei credette di esserselo immaginato. Al suo interno c'erano una serie di copie di una guida di giardinaggio. Lo vide ritrarsi forse un po' deluso. Forse aspettava un libro in particolare che sarebbe dovuto arrivare? Poteva semplicemente chiederglielo.
Lei aggrottò la fronte, ma proseguì con il suo lavoro. All'apertura della scatola successiva quasi le prese un colpo: l'uomo rappresentato sulla copertina sembrava proprio il suo cliente misterioso.
Alzò istintivamente lo sguardo per guardare meglio la persona che si trovava nel suo negozio e lo trovò ad osservarla con la stessa espressione di prima, solo più accentuata. Lui non disse nulla.
Riportò lo sguardo sul libro fra le sue mani, mentre si rimetteva in piedi dalla posizione accucciata.
"Claudio Marchisio - Nero su bianco".
Era lui, senza dubbio. Era un calciatore della Juventus.

Gaia era sorpresa a dir poco. - Ah. - riuscì solo a dire.

- Solo "ah"? - rise Claudio. - Adesso che sai il mio nome, posso invitarti a prendere un caffè? -

Richiesta di: michaelikigai

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