Sei dappertutto ~ Bbrae

Capitolo 8 (Trigon)

Sapevo che prima o poi qualcuno l'avrebbe salvata. Non sapevo bene chi l'avrebbe fatto, ma non mi importava.
Sono troppo prevedibili.
La cosa che mi fa imbestialire è che non aveva portato con se ciò che desideravo.
Tutta quella fatica per niente.
Per fortuna sono un demone pieno di risorse, me lo dicono tutti.
Devo andare a prendere ciò che mi appartiene, o meglio, ciò che appartiene a Raven è che ora mi apparterrà.
Una nuvola rossa mi avvolge.
Respiro quel fumo, tossisco, chiudo gli occhi.
Scompaio.

***

Mi ritrovo nella Camera di Raven, è molto carina non c'è che dire.
Le pareti sono di viola scuro e ha un tetto curvo che la fa assomigliare più a una grotta che a una stanza.
Ci sono grande biblioteca e una scrivania di legno di ciliegio con sopra una candela spenta, in un piattino viola.
La scrivania ha dei cassetti, sono tutti chiusi, tranne uno semiaperto.
Il letto a baldacchino ha delle bellissime e leggere tendine color violetto, la coperta è viola con alcuni pipistrelli neri.
Il cuscino è blu scuro.
Il viola è un bel colore, ma preferisco di gran lunga il rosso.
Apro i cassetti uno alla volta, sbuffando a ogni mio insuccesso.
Deve averlo nascosto proprio bene.
Ad un certo punto vedo un libro nel ripiano più alto della libreria, uno strano dolore mi percorre tutto il corpo.
Sì.
Volo e prendo il libro, lo sfoglio attentamente, ad un tratto vedo un bagliore di luce provenire da una delle pagine.
Dentro c'è una piccola gemma violacea, la prendo e la metto in tasca.
Annuisco e sul mio volto si dipinge un ghigno malefico.
Poi sento un rumore provenire da fuori: è Raven.
Sento a malapena quello che dice, ma il mio istinto paterno di demone mi dice che è molto arrabbiata.
Così mi piaci, figliola.
La porta si apre, Raven entra con passi pesanti, carichi d'odio.
Scompaio in una nube rossa insieme al suo prezioso tesoro.
È arrivata troppo tardi.

Come avrete notato non ho usato discorsi diretti, questo perché mi si è rotto il cell e ne sto usando uno che non ha i trattini che uso di solito.