8.

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Alice bussò alla porta dello spogliatoio dove si preparavano i ragazzi, ormai dovevano essere tutti tornato in hotel dato che la puntata era finita da ormai diverso tempo.
"Avanti.." sentì dire da Andreas. Alice con il cuore in gola, rimase per qualche secondo non più sicura di voler entrare o meno e ritrovarsi faccia a faccia con Andreas. Aveva paura di un ennesimo rifiuto. Poi tirò un sospiro e aprì la porta entrando. Lo spogliatoio, proprio come immaginava era vuoto. Non c'era nessuno tranne Andreas. In questo momento il ragazzo le dava le spalle e stava sistemando le sue cose in un borsone. Quando lui si voltò, Alice deglutì.
"Che ci fai qui?" Domandò lui con tono piatto senza guardarla veramente, non ci riusciva.
"Volevo solo congratularmi con te.." sussurrò Alice abbassando lo sguardo. Andreas annuì senza dire nulla. In quel momento provava emozioni contrastanti, era felice di aver ottenuto un posto tra i professionisti. Ma ciò significava che avrebbe dovuto lavorare al fianco di Alice e questo lo faceva sentire strano. Non sapeva descrivere cosa provasse in quel momento.
"Poi volevo anche avvisarti che stasera usciamo tutti insieme, se ti va stiamo andando ai magazzini.." aggiunse Alice prima di voltare le spalle ed uscire dallo spogliatoio senza aspettare una risposta.

Alice per la prima volta da quando usciva per andare a ballare, non si stava divertendo. Era seduta sul divanetto da sola mentre messaggiava con la sua amica oltre oceano. Ogni tanto alzava lo sguardo verso il gruppo sparpagliato per tutto il locale con la speranza di vedere Andreas. Ma lui non si era ancora fatto vivo. Ci aveva sperato davvero che venisse, ma a quanto pare non la voleva proprio vedere. Alzò nuovamente lo sguardo intravedendo Martina e Klaudia ballare rispettivamente con Giammaria e Simone.
Stefano e Marcello stavano seduti al bancone insieme ad Elena e aspettavano il loro drink mentre parlavano tra di loro. Giuseppe, che prima era con Cristian, ora stava parlando con una ragazza che doveva aver appena conosciuto. E Cristian in quel momento le stava andando incontro.
"Sai per essere una ballerina, non ti vedo molto felice di essere venuta a ballare.." mormorò il ragazzo sedendosi al suo fianco.
"A me piace andare a ballare.." mormorò Alice conservando il telefono in borsa per la prima volta da quando erano arrivati.
"Ma.." la incitò Cristian a continuare.
"È solo che.. non lo so, oggi non mi va proprio.." borbottò confusamente lei abbassando lo sguardo sulle ginocchia.
"Beh mi dispiace, ma questo pomeriggio mi hai promesso un ballo.." sorrise Cristian alzandosi e allungando la mano verso la ragazza.
"Non mi va Cris.. davvero.."
"Dai, uno solo.." mormorò lui sporgendo il labbro inferiore per cercare di convincerla. Alice sbuffò, lasciò la borsetta insieme alle altre e afferrò le mani del ragazzo. Cristian sorrise per poi trascinare la ragazza tra la lista da ballo e iniziare a ballare con lei. All'inizio si vedeva che non era dell'umore, che non ne avesse proprio voglia, ma pian piano, iniziò a ballare veramente e con un sorriso sulle labbra. Il ballo poteva essere un'ottima terapia per farti tornare di buon umore, o almeno lo era per Alice. Bastava che iniziasse a muoversi a tempo di una qualsiasi canzone perché si sentisse in pace con se stessa. Nessuna persona era mai riuscita a farla sentire come si sentiva quando ballava, solo una. C'era solo una persona che riusciva a farla stare bene, veramente bene. Ma in quel momento quella persona era anche l'unica a causarle quel dolore che neanche la danza riusciva a guarire completamente. E Alice sapeva benissimo che lui sarebbe stato l'unico ad aiutarla veramente.

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