2.

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Hey,
Uhm...
Abbiamo appena finito di litigare.
E' sempre per quella cazzata successa al locale. Ho provato a parlarti e a dirti che ero ubriaco, tu naturalmente non mi hai creduto.
Per fortuna, sei un tipo sveglio.
Ti amo anche per questo.

Stanotte, è la terza notte che dormo sul divano. Lo stesso divano su cui eri seduto ieri, mentre ti osservavo scrivendo l'altra lettera, intento a studiare quella materia inutile.
E' l'unica che non ti piace del corso, giusto? Come potrei biasimarti? Fa davvero schifo.

Tu sei in camera da letto, probabilmente già starai dormendo, esausto dal litigio, come al solito.
Sai, vorrei poter essere là a riempire quella metà vuota nel letto.
La mia metà vuota nel nostro letto.

Vorrei stringerti e tenerti al caldo, c'è freddo stanotte.
O forse sono io che sento freddo, solo, senza di te?

Scusa per la carta bagnata, non riesco davvero a controllarmi.
Devo metterci più impegno.

Il gatto deve avermi sentito piangere, o forse ha avvertito il vuoto che mi sta portando all'ipotermia, perché mi è appena salito sopra.
E' la prima volta che sento il calore di un altro essere vivente da quella sera al pub, ci credi?
Che schifo, eh?
Sono un fallito.

Red.
Che nome di merda per un gatto rosso.
Eppure, a te piaceva tanto, alla fine hai fatto così tante storie che ti ho accontentato pur di rivedere quel fantastico sorriso sulle tue labbra.
Parlando onestamente, però, Simba e Garfield sono nomi nettamente superiori, devi ammetterlo.

Ricordi il giorno in cui tornai a casa tutto fradicio con questa pallina di pelo tra le braccia, avvolta nel mio cappotto che l'aveva protetto dal temporale di quella mattina?
Certo che lo ricordi, eri così felice di quella pallina rossa, così preso, che non ti curasti neanche del fatto che avessi appena bagnato tutto il pavimento.

Era una pallina e ora, in soli otto mesi, è già diventato grande quasi quanto noi.

Ora, è accoccolato sulle mie gambe mentre fa le fusa, e io lo guardo come un padre fiero di vedere il proprio figlio crescere.
Lui è il nostro bambino, Jungkook.

Per favore, prenditene cura.

-Yoongi.

In quella fredda mattinata, Jeon Jungkook arrivò in ritardo a lezione di chimica, come non ci si aspetterebbe mai da uno studente modello come lui.
Si scusò dicendo di aver avuto problemi a causa di un blackout, in seguito al terribile temporale della sera prima.

Guardandosi attorno, si rese conto che l'unico posto libero era quello al mio fianco, quindi lo occupò.
Erano in pochi che riuscivano a sopportarmi.
Successivamente, indossai in modo tattico gli auricolari e mi estraniai da quella situazione, non avevo alcuna intenzione di ascoltare quelle stronzate.

A fine lezione, sentii qualcuno scuotermi il braccio, svegliandomi.
"Hyungnim, hai sentito la professoressa? "
Aggrottai le sopracciglia mentre tornavo alla realtà: era stato Jeon Jungkook a svegliarmi.
Mi strofinai gli occhi e poi tornai a guardarlo, cercando di non affogare nei suoi occhi.
"Ha assegnato un lavoro di coppia per tutti i compagni di banco di oggi. "
Continuò lui, capendo la situazione.

"Mh. Non svegliarmi mai più per cose del genere. "
Mormorai ancora assonnato, ma riuscì comunque a suonare come una minaccia.
Incrociai nuovamente le braccia sul banco e poggiai la testa su di esse, cercando di riprendere quel sonno interrotto.
"Hyungnim, ma l'ora è finita da dieci minuti. "

Spalancai di colpo gli occhi e sbattei i palmi delle mani sulla superficie del banco, mentre mi alzavo in fretta per raccogliere le mie cose.
"Allora perché diavolo non mi hai chiamato prima? Seriamente... "
Borbottai stringendo i denti e me ne andai, lasciandolo là da solo.

Dopo avermi pedinato per tutto il resto della giornata e i giorni seguenti, cedetti e gli concessi di vederci dopo la fine delle lezioni a casa sua.

Jeon Jungkook viveva ancora con i genitori, così com'era giusto alla sua età.
La sua camera era piena di trofei di concorsi sia sportivi che scolastici. Foto con familiari e amici erano appese ai muri e sparse per la camera, sembrava conducesse una vita felice.
Jeon Jungkook era davvero il figlio perfetto.
Il ragazzo perfetto.

Era tutto ciò che io non ero mai stato, tutto ciò che avevo sempre odiato.

Eppure, c'era qualcosa, in tutto ciò, che mi attirava.
Non avevo ancora capito che quel qualcosa fosse lui.

- - - - - -

Salve a tutti~
Questa è la prima fanfiction che scrivo da secoli ed è la mia prima sui BTS.
Mi piace molto scrivere e spero che, anche se potrebbe sembrare noioso almeno all'inizio, vi potrà piacere l'idea di una fanfiction fatta in questo modo.
L'idea che ho in mente è carina, spero di poterla esprimere al meglio e spero che vi piaccia.

Fatemi sapere cosa ne pensate~ ♡

P.s. Nel caso in cui aveste qualche dubbio, ogni capitolo (o quasi) conterrà la prima parte di lettera scritta da Yoongi, ambientata nel presente, e la seconda parte è costituita da piccoli falshback.
La loro storia al liceo la spiegherò velocemente perché vorrei soffermarmi di più sulla loro relazione da giovani adulti, quindi scusate se sembrano cose scritte tanto per ;-;

Just a little more ~ Yoonkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora