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Hey,
Scusa per l'altro giorno, ero ubriaco.
Non so neanche come mi sia venuto in mente di scriverti dopo aver bevuto, che cazzo ho per la testa?
Ho scritto cose che non intendevo e in modo sbagliato, quindi scusa.
Scusa anche se non sono riuscito a scriverti in questi tre giorni, ma quella sera, dopo averti scritto, ho avuto qualche problema.

Ho chiamato Kim Namjoon, quel mio ex compagno di classe, per avere compagnia. Al suo arrivo, ho cominciato ad avere giramenti di testa e vertigini, fino a che non sono svenuto.
Namjoon mi ha portato in ospedale dopo mezz'ora che non mi svegliavo e mi hanno tenuto sotto osservazione fino a ieri. E, ieri sera, una volta a casa, non avevo le forze neanche per poterti scrivere, scusa.

In ospedale hanno detto a Namjoon che è stato a causa dell'alcool e il fatto che non mangiassi da giorni, ma non era solo questo.
Sto sottoponendo il mio cuore a un costante stress, come dovrei invece evitare di fare.

Ieri sera Namjoon si è fermato qui a dormire, aveva paura di lasciarmi solo per tutta la notte, si preoccupava che potessi sentirmi di nuovo male.
Ha dormito sul divano.

Non credo riuscirò più a dormire con qualcun altro dopo te.
Non credo riuscirò più a trovare la felicità con qualcun altro che non sia tu.
Non credo riuscirò più ad amare qualcun altro come amo te.

Ma non ne ho bisogno, tutto ciò che ho ora, tutto ciò che mi hai dato, mi basterebbe per vivere felicemente altre mille vite.

Namjoon se n'è andato dopo essersi accertato che avessi mangiato, dice che non riesce proprio a vedermi in questo stato. Devo essere messo proprio male.
Dopo che se n'è andato, ho vomitato. Non riesco a digerire, il mio corpo è così distrutto che rifiuta pure il cibo; anche in ospedale, mi hanno dovuto fare non ricordo quante flebo perché non riuscivo a toccare cibo.
In parte, è psicosomatico. Sto così male a livello emotivo che non riesco a mandare più giù nulla.

Non riesco a ricordare l'ultima volta in cui sono stato così male.

Quando fu per i miei genitori neanche, fu diverso: non parlavo con nessuno e il cibo non lo toccavo neanche forzato, per cui non lo vomitavo.
Credo che però si possa quasi comparare al dolore di quella volta, anzi, ora sono felice che loro siano morti prima.

Tu dove sei? Con chi? Sei tornato nella tua vecchia stanza o sei da qualcuno?
Di certo non sei tornato a casa dei tuoi genitori, quindi dove sei?

Vorrei che fossi in grado di dirmi almeno se stai bene, se mangi o se dormi bene.

Io no, non riesco a fare nulla di tutto ciò.

In ospedale mi hanno prescritto degli analgesici per diminuire i frequenti dolori che provo, e dei sonniferi, data la mia insonnia.
Con quelli, finalmente, riesco a dormire almeno otto ore, come non succedeva da settimane; in questi ultimi giorni inoltre riuscivo a dormire solo mezz'ora scarsa, quando ci riuscivo.

Questo pomeriggio, mi sono licenziato dal lavoro al ristorante. Volevo farlo già da un po', ma avevo paura che potessi arrabbiarti e che ne potessi rimanere deluso, così com'è successo quando lasciai l'università.
Cercavi di non darlo a vedere, sei sempre stato così per quanto riguarda questi sentimenti, ma io riuscivo a vedere tutta la tua delusione; dopotutto, avevi ragione a reagire in quel modo.

Dopo, ti arrabbiasti perché, quando mi chiesi il motivo, io alzai semplicemente le spalle e risposi: "Così". Che risposta del cazzo.
Eppure, non potevo risponderti altro se non quello; non mi ero preparato nessuna scusa da usare con te.

Ricordi tutte le gite, tutti i viaggi che volevamo fare?
Avevo risparmiato tanto, per poterli fare.
Ti prometto che li faremo, prima o poi, in un'altra vita o anche in altre mille; ti prometto che nella nostra prossima vita, e in tutte quelle successive, saremo felici insieme.
Ti prometto che mi impegnerò ad essere migliore di quel che sono ora.
Ti prometto che, in tutto il resto delle mie vite, ti renderò felice.

- Yoongi.


Le cose tra me e Jungkook andavano meravigliosamente bene.
Ci vedevamo ogni giorno e passavamo quasi tutti i pomeriggi e le sere insieme; praticamente, convivevamo già.

Jungkook mi aiutava con lo studio; non che non ce la facessi, ma non avevo mai trovato un motivo valido per provarci. Il solo fatto di avere Jungkook al mio fianco, bastava.
Io, dal mio lato, non facevo nulla per lui, se non concedergli dei momenti di svago e farlo distrarre da quella vita rigida e stressante che gli avevano imposto i suoi genitori.

All'epoca, pensavo che bastasse.

Quando fumavo, ormai, Jungkook fumava con me; per poi stenderci sul divano o sul letto per un po' di coccole. Jungkook insisteva sempre tanto per averne, ma io riuscivo a farmi persuadere solo poche volte, se non dopo aver fumato, quando non ero in condizioni di replicare.
Non ero il tipo a cui piacevano le cose sdolcinate.

Più che le coccole, io preferivo farci l'amore.

Per il primo mese, io feci finta di averlo dimenticato, non volevo dargli importanza.
Jungkook, invece, mi fece trovare una cenetta romantica per noi due a casa mia; lui si era occupato anche di cucinare.
Io, al contrario suo, sapevo cucinare solo un paio di piatti e tutti discretamente, non ero fantastico come lui; non ho mai conosciuto nessun altro che fosse così come lui.
Nessuno, dopo lui, sembrò mai essere all'altezza.
Jungkook era davvero unico.

Dopo il primo mese insieme, la gente a scuola cominciò a riconoscermi come "il ragazzo di Jeon Jungkook" e tutti, eccetto quelle ragazze e quei ragazzi fissati con lui, erano gentili con me.
Chi per avvicinarsi a Jeon Jungkook, chi perché sperava di poter diventare "popolare" a sua volta, girandomi intorno; come se potessi scegliere qualcuno a caso ed infondergliela.
Non lo sopportavo.

Jungkook, dopo il casino dell'anno precedente, si era ormai abituato a tutta quella popolarità, tutta quell'attenzione e tutti quegli sguardi, ma io no.
E' vero, qualcuno già mi conosceva per il fatto che fossi stato bocciato, dato che non è molto comune, o anche per qualche rissa, ma non era nulla comparato a quell'altro tipo di popolarità che avevo acquisito diventando il ragazzo di Jeon Jungkook.

Poche volte, ormai, riuscivo a rimanere solo con Jungkook mentre eravamo fuori, senza che nessuno stesse a scattare foto o che ci fossero quelle ragazzine che ci "shippavano". Solo dopo ne ho scoperto il significato, all'epoca mi sembravano solo bambine delle medie in piena crisi ormonale; non che sia cambiato qualcosa nella mia visione di loro.
Anche dopo la scuola, capitava che qualcuno ci seguisse, fingendo di dover fare la stessa strada, o li incontravamo per caso durante un nostro appuntamento, e poi ci seguivano a distanza fino a che non ci separavamo.
Fossimo stati idol, probabilmente avremmo avuto più privacy.

Almeno a casa, eravamo soli.
Anche a casa di Jungkook, i genitori lavoravano molto, per cui non erano spesso a casa.
Meglio così, dopotutto, se fossero entrati in camera, sarebbe stato difficile spiegare come mai mi trovassi nudo su - o dentro - Jungkook, anche lui nudo.
Sarebbe stato difficile anche spiegare determinati rumori, anche se, alla fine, quelle poche volte che i suoi genitori furono a casa, furono abbastanza facili da coprire con della musica a volume alto.
Molto alto.

Due settimane dopo il primo mese, però, decidemmo che fosse arrivato il momento di annunciarlo ai suoi genitori.
Furono un po' delusi, ma fecero di tutto per non darlo a vedere, almeno tenevano a loro figlio. Jungkook non se ne accorse neanche, probabilmente accecato dall'amore per i suoi genitori; ma io ero sempre stato bravo a leggere le persone, per cui non fu difficile da notare.
Nonostante ciò, non gli vietarono di vedermi; si fecero solo promettere da Jungkook che non avrebbe trascurato lo studio a causa mia, e, da me, che avrei fatto di tutto per proteggerlo e non fargli male.
Ora, vorrei potergli chiedere scusa per aver infranto la promessa, anche più di una volta.

Dopo aver fatto coming-out, continuarono ad accogliermi a braccia aperte e l'atmosfera in casa loro era molto più tranquilla e serena, non c'era più la tensione di prima.

Era quasi giunto il secondo mese della mia relazione con lui, quando Kim Taehyung, un amico d'infanzia di Jungkook, si trasferì nella nostra scuola.

Just a little more ~ Yoonkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora