13.

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Hey Amore Mio,
mi chiedo quanto ancora potrà durare, per quanto ancora riuscirò a scriverti. Spero di vivere abbastanza a lungo per poterti dire di nuovo che ti amo, e non attraverso uno stupido foglio.
Non so se ci riuscirò.

Ieri, sono finiti i due mesi che mi aveva dato il medico; beh, non che ci fosse un giorno preciso, potrebbe benissimo essere uno di questi giorni a venire, ed è questo che mi spaventa: non sono sicuro di arrivare a dirti tutto, non sono sicuro che avrò fatto abbastanza quando succederà.
Vorrei solo lasciarti in pace in questo momento, ma voglio sistemare le cose per quanto possibile; non voglio lasciare questioni irrisolte, anche se so che potrebbe farti male leggere tutto questo. Ti chiedo scusa.

Oggi il mio cuore sta bene, fisicamente parlando; continua a fare un po’ male e continuo ad avere vertigini e qualche problema respiratorio, ma meglio di altri giorni.

Ancora oggi, ogni mattina mi sveglio stringendo il tuo cuscino tra le mie braccia; mi manchi più di quanto avrei mai potuto immaginare. Effettivamente, non ho mai pensato a come sarebbe potuta essere la mia vita senza di te, dopo averti ritrovato.
Fa proprio schifo.
Spero durerà poco, spero che riuscirò a riprenderti, se non ci dovessi riuscire, preferirei morire all’istante.

Sarei voluto invecchiare con te al mio fianco.
Scusa per tutte le volte che ti ho deluso, soprattutto per questa.
Spero di riuscire a rimediare, anzi, devo riuscirci. Non sono ancora pronto a lasciarti andare.

A volte mi perdo a guardare il vuoto, sai? Immerso nei miei pensieri e nei nostri ricordi. Faccio pena, vero? Con quale diritto lo faccio?
Oggi, ho ripensato ai tempi in cui eravamo al liceo; più precisamente, ripensavo alle vacanze invernali che abbiamo passato insieme.
Quell’anno non facemmo molto a dire il vero, al mio appartamento non avevo neanche montato l’albero di Natale perché non ne avevo uno, e sembravano giorni qualsiasi: io continuavo a lavorare e, avendo la mattina libera, ne approfittai per farmi assumere anche per un altro lavoro part-time. Così, tu passasti quasi tutti i giorni a casa tua, o mia, a dormire e studiare, per poi vederci la sera, quando finivo. Non fu un granché.

Per Natale mi regalasti una caldissima e morbidissima felpa nera, accompagnata da uno di quegli orrendi maglioni natalizi, abbinato a quello che indossavi già tu; a dire il vero, non è orrendo, è carino e lo amo già solo per il fatto che sia stato tu a regalarmelo.
Oltre questo, mi comprasti un letto a poco più di due piazze, quello che ho tutt’ora in camera, mi dicesti di esserti scocciato di stare in quello da una piazza e mezza e che volevi più spazio; dicesti che però non ti avrebbe fermato dall’abbracciarmi la notte, perché era l’unico modo in cui riuscivi ad addormentarti.

Quelle parole che escono dalle tue labbra sono ancora alcune delle mie preferite.

Io, dal mio canto, ero riuscito a racimolare appena la somma che serviva per quegli stivaletti di un colore simile al beige con cui eri, e sei tuttora, fissato. Avevo notato che i tuoi stavano cominciando a rovinarsi ed era l’unica cosa con cui ero sicuro di fare centro con la somma di cui disponevo.
Da quel momento, le indossasti ancora più di prima, sempre con un sorriso sulle labbra pronto a dare la vita purché non si sporcassero o rovinassero, come fossero la cosa più preziosa al mondo.
Eri davvero adorabile.

Capodanno, invece, lo passammo ad una festa organizzata da qualcuno del liceo, per poi tornare a casa ancora ubriachi fradici ed inaugurare il nuovo letto arrivato il pomeriggio stesso, quando tu eri troppo impegnato a prepararti per darmi quel tipo di attenzioni.

Non riesco a non ricordarli con una forte nostalgia; nonostante tutto il casino e il dolore che ne è seguito, vorrei tornare ad allora.
Vorrei tornare ad allora per sistemare tutto: non sarei eccessivamente geloso di Kim Taehyung, non litigheremmo e non ti restituirei quel pugno, non ci lasceremmo, eviterei quella macchina e potremmo stare insieme.
Perché non si può?
Non è giusto, nulla di tutto ciò lo è. Cos’abbiamo fatto per meritare una fine del genere?

Just a little more ~ Yoonkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora