Just a little more ~ Yoonkook

21.

Hey Amore mio,
Non ce la faccio, non ce la faccio più. Tutto questo sarebbe più facile da affrontare se solo ti avessi al mio fianco.
Lo rimpiango, rimpiango tutto.
Anche se dovessi non uscirne, anche se dovessi morire, rimpiango tutto. Proprio perché sono già un cadavere, avremmo dovuto sfruttare al massimo il tempo a noi rimasto avremmo dovuto creare ricordi felici nonostante saresti stato tu l’unico a goderne, avremmo dovuto divertirci, essere felici, avremmo dovuto amarci ancora per un po’. Lo rimpiango.

Non avrei dovuto fare il coglione, non avrei dovuto spingerti via, non avrei dovuto rinunciare a te.
Non esiste un modo per tornare indietro?
Vorrei avere un pò più di tempo solo per poterlo trovare; devo ritrovarti.
Ci ho messo tanto, troppo tempo per capirlo, lo so, scusa amore mio. Scusa se sono stato così testardo, così egoista. Ora riesco a vederlo.

Ad essere totalmente sincero, c’è ancora quella parte di me convinta che questo sia l’unico modo per non farti soffirre; il migliore per te, il peggiore per noi.
Perdonami per averti fatto questo, perdonami per averti fatto soffrire un’altra volta, per averti deluso ancora una volta.

La casa, che ormai casa non è più, è sempre più buia; comincio a chiedermi se sia davvero così o se magari sia io a non riuscire più a precepire la luce, da quando non ci sei tu.
Ed è vuoto, dio quant’è vuoto. Non fa altro che ricordarmi quanto lo sia anche il mio cuore.
Ho bisogno di te, Jungkook. Ho bisogno di stringerti.
No, mi basterebbe anche solo vederti per l’ultima volta.

Ho appena ricevuto una chiamata da Taehyung, sembra che ti stia ospitando lui al momento. Sono felice di sapere che ti trovi in compagnia di qualcuno capace di prendersi cura di te come non posso fare io. Seppur il suo tono fosse lievemente irritato, è preoccupato per te.
Fai finta che vada tutto bene, è quel che ha detto lui; lo sappiamo tutt’e tre che non sono altro che bugie.
Perché devi sempre essere così? Non ricaverai nulla dal nascondere i tuoi veri sentimenti, Jungkook. Non fai altro che infliggerti altro dolore, e io non sono in grado di fare nulla per te in questo momento. Non è così che speravo andasse.
Dovresti ricordarlo: i sentimenti che provi ti rendono umano, così come formano la persona che sei, la persona che ho imparato ad amare più di chiunque al mondo ed oltre.
Nessuno ti darà mai un premio per esserti dimostrato forte.

Taehyung mi ha detto che domani avete in programma di andare a casa di Jimin, dove terrà una piccola festa. Avrei preferito un posto più tranquillo, ma verrò a trovarti. Tra tutta quella gente, ti cercherò e ti troverò.
Non posso aspettare, nonostante sia terrorizzato dall’idea che tu possa rifiutarmi, che tu possa non credermi. Verrò a riprenderti.
Sono stanco di vivere senza te, di starti lontano.
Sarà l’ultima possibilità, l’ultima volta.

Aspettami, amore mio, perché domani verrò a prenderti.

- Yoongi

Il telefono che tenevo in tasca non fece altro che vibrare tutta la giornata, mentre girovagavo per la città senza meta in mente; a dire il vero, era vuota di qualsiasi cosa.
Me ne accorsi solo in piena sera; mi chiesi come avessi fatto ad alienarmi così tanto per tutte quelle ore. Me lo chiesi, ma la risposta era scontata.
Come potrebbe stare una persona a cui hanno appena comunicato la sentenza di morte?
Come se potesse farmi svegliare da quel brutto sogno, avevo semplicemente cominciato a camminare per le vie della città che, una volta tornato alla realtà, non riuscivo neanche a riconoscere. Quelle ore buttare nel disperato tentativo di evadere, non riuscivo neanche a ricordarle.

Solo all’ennesima di quelle che risultarono essere un totale di 46 chiamate perse, con la stessa o più quantità di messaggi, mi resi conto di tutto ciò.
Ancora una volta, lasciai che la chiamata raggiungesse la segreteria telefonica, prima di spegnere il dispositivo tra le mie mani tremanti. In quel momento, non avevo alcuna forza per affrontare nulla e nessuno, in particolare non Jungkook.
Se avessi anche solo rivolto il mio pensiero a lui, sarei crollato a pezzi, aggiungendomi ai frammenti di quella che era la mia realtà.