14.

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Hey Amore mio,
Stai bene? E’ l’ennesima volta che te lo chiedo e vorrei poter avere una risposta, perché è tutto ciò che importa.

Namjoon continua a stare qui, si occupa di qualsiasi cosa non riguardi la cucina, nonostante riesca comunque a combinare quasi sempre qualcosa. Red continua a soffiargli e si fa accarezzare da lui solo quand’è più addormentato che sveglio e non riconosce il suo ‘nemico’; non ho ancora capito per quale motivo non gli piaccia, lui cerca solo di fargli le coccole, dopotutto. Certe cose, probabilmente, i gatti non le capiscono; o forse siamo noi che non capiamo.

Il mio cuore continua a battere, non saprei dire se meglio o peggio delle altre volte.
Fa male.
La cosa peggiore è che non riesco a capire se è colpa sua, perché è malato di suo, o se sta male per colpa mia, perché mi manchi così tanto che non riesco a far altro che pensarti ogni giorno.
Sarebbe il colmo se dovessi morire per colpa della tua assenza, vero?

Sarebbe stato tutto inutile, ma mi sento proprio così.
Mi sento miserabile, un essere che si può solo compatire e che può solo fare pena. Pure Namjoon, anche se prova a nasconderlo, mi guarda con quegli occhi. Così tristi, spaventati dal fatto che, da un momento all’altro, il mio cuore potrebbe cedere molto facilmente; per di più, lui vede lo stato pietoso a cui mi sono ridotto.

Il mio cuore, tu.

Sono cose che trovo troppo difficili da gestire. Con te al mio fianco le cose sarebbero decisamente più facili.

La parte egoista di me continua a dirmi di tornare da te, di spiegarti tutto e tornare. Ma ho paura che tu possa accettarmi solo perché faccio pena.
Sono consapevole del mio stato pietoso, di come mi vede la gente a conoscenza della mia situazione. Namjoon non sa neanche che ho passato la mia linea, che potrei morire anche stanotte, eppure il modo in cui mi guarda è chiaro. Come mi guarderebbe, se sapesse tutto?
Come mi guarderesti tu?
Non riuscirei a reggerlo.

Non so cosa fare.
Mi sento uno schifoso egoista al solo pensare che potrei tornare ora da te e raccontarti tutto, spiegarmi, scusarti, dirti quanto ti amo.
Sarei completamente egoista perché non so neanche se mi ami ancora, se mi hai mai amato quanto ti amo io; ma tu, essendo una persona gentile, saresti davvero capace di tornare solo per farmi vivere felice i miei ultimi giorni.
In caso contrario, potresti rifiutarmi, il che sarebbe la cosa più ragionevole da fare.

Non so neanche cosa sarebbe meglio: vivere i miei ultimi giorni con te al mio fianco, ma con la paranoia che possa essere tutta una bugia; o essere rifiutato e perdere te, l’unica cosa che mi resta e l’unica per cui vorrei lottare.

Mi sta passando, però, la voglia di lottare.
In parte è per la paura di un tuo rifiuto; l’ho già detto, ma se dovessi miracolosamente passare tutto questo inferno e poi essere rifiutato dall’unico di cui m’importa veramente, preferirei morire subito.
Il solo vivere senza di te per quei pochi anni che ci separano dal liceo, il solo vivere senza te da quando te ne sei andato, mi fa capire che non riuscirei a vivere una vita senza di te.

E’ assurdo che, anche ora, il mio unico pensiero sia tu, vero? Perché devo essere così?
Mi sa che ha ragione chi dice che l’amore ci rende stupidi e pazzi. Io sono esattamente così.
Sono stupido a stare male dopo averti mandato via; sono pazzo a credere che tu potresti perdonarmi così facilmente, vero?
Certo che sì.

Avrei dovuto pensarci prima. Avrei dovuto cominciare a considerarti così importante quando credevo che la gelosia lo fosse di più, quando pensavo che restituire un pugno appena ricevuto lo fosse di più, quando pensavo che rompere un paio di ossa fosse più importante di controllare che stessi bene.
All’epoca, ero giovane, paranoico, violento ed innamorato; un mix letale, hai fatto bene a sbarazzartene.

Just a little more ~ Yoonkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora