11.

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Hey Kookie,
Spero, come ogni giorno, che tu stia bene.
Quanto tempo è passato ormai, due settimane, dall’ultima volta che ci siamo visti? Si, dovrebbe essere giusto.

Sembra essere passato molto di più. Mi sento morire senza di te, è come se mi mancasse l’aria.
O, forse, semplicemente, è perché sto davvero, lentamente, morendo. Chi lo sa.
Di certo, però, il fatto che tu non sia qua non aiuta; spero che aiuti almeno te.

Namjoon ha deciso di stabilirsi qui per qualche giorno, finché non starò meglio dice; non sa che per me non c’è ‘meglio’.
Non sa ancora tutta la verità.
In questo momento, è tornato a casa sua e di Kim Seokjin per prendere tutto ciò che possa tornargli utile durante la sua permanenza in questo triste e cupo appartamento. E’ uscito da poco, quindi dubito che tornerà presto.

Nonostante mi lamento spesso dell’appartamento vuoto, Namjoon non va bene; l’unico che potrebbe riempirlo veramente sei tu.
Namjoon è di sicuro un’ottima compagnia, ma non è te; gli voglio bene, ma non lo amo.
Io amo solo te.

Ricordi quando ti trasferisti qua con me? Hai portato la luce dento questo misero appartamento, l’hai reso una casa, la nostra.
Non fu difficile abituarmi alla tua presenza, per te fu un po’ più difficile, sei sempre stato più timido e facilmente imbarazzabile in confronto a me. Nonostante al liceo avessimo quasi già convissuto, erano anni che eravamo diventati completi estranei. Entrambi siamo cambiati da allora, siamo cresciuti: tu sei più forte, dopo aver toccato il fondo ed esserti rialzato completamente da solo; io ho solo capito cosa significa davvero quel sentimento chiamato ‘amore’.
Io, tutto sommato, sono lo stesso coglione del liceo; tu, invece, sei diventato un uomo.
Sono orgoglioso di te, Jungkook.

Non lasciare che tutto ciò ti fermi dal realizzare il tuo sogno, che sia quello di diventare avvocato o quello di diventare un cantante; se ti conosco bene quanto credo, dovresti credere di più in te stesso e buttarti, vai ed incanta chiunque con quella tua bellissima voce, così come hai fatto con me.
Ad essere onesti, sono un po’ geloso di quella tua fantastica voce; vorrei poterla sentire fino alla mia morte, vorrei essere l’unico a poterne godere, come fosse la cosa più preziosa al mondo. Ma, tutto sommato, lo è; per me, tu sei la cosa più preziosa al mondo.
Io credo in te, Jungkook.
Sii felice e vivi la tua vita così come la vuoi tu, non come la vorrebbero gli altri. Promettimi solo questo.

Non farti condizionare mai, da nessuno; non farti buttare giù da nulla. Sei un grattacielo ora, giusto?
Un grattacielo non può crollare se una misera casetta di legno marcio crolla poco distante da lui.
Ricordalo.

Ripensando ai grattacieli, mi è tornata in mente quella volta in cui, per il nostro secondo quarto mese insieme, ti portai sulla Seoul Tower; avevo pure pagato una guardia di sicurezza per permetterci di salire a notte fonda, quando non c’era nessuno.
Facemmo l’amore lì, davanti a quel magnifico panorama, lontani dalle telecamere.
Saremmo potuti essere denunciati per atti osceni in luogo pubblico se qualcuno ci avesse visti, ma, sia a me che a te, non avrebbe potuto importarcene meno; dopotutto, eravamo solo noi due e la guardia a più di 200 metri sotto di noi.

Era un bel ricordo; è un bel ricordo. Ma ora, ci ripenso nostalgico, mi manchi.
Sto macchiando quei preziosi ricordi che ho con te, faccio davvero schifo. Spero che almeno tu non li stia rovinando come sto facendo io.

Qualsiasi cosa accada, vorrei che tu possa ricordarmi con un sorriso, anche se so di averti lasciato in condizioni non molto favorevoli.
Lo vorrei davvero.

Potresti pensare che il mio non sia mai stato amore sincero, ma lo è e lo è sempre stato, fidati di me per una volta. Non sono stato il migliore ne dimostrartelo e lo so bene, ma, a modo mio, l’ho fatto.
Sin dai piccoli gesti, come quando ti svegliavo la mattina, quando non eri tu a svegliarti per primo, con un semplice bacio sulla fronte; come quando asciugavo le tue lacrime, ascoltavo i tuoi sfoghi, le tue brutte giornate, le tue lamentele; come quando ridevo insieme a te anche quando non c’era nulla di cui ridere, ma la tua risata mi metteva allegria, quando ridevi, era come se tutto il male nel mondo scomparisse e andasse tutto bene, mi faceva stare bene; come quando ti aspettavo, anche per ore, al freddo, al caldo, sotto la peggiore tempesta e sotto il sole più cocente, solo perché non potevo aspettare che tornassi a casa per poterti rivedere.

Just a little more ~ Yoonkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora