Pov Taehyung
Finalmente Jimin aveva capito che poteva fidarsi di me e le cose stavano andando abbastanza bene anche se nessuno dei due tirava fuori l'argomento di noi due.
Io temevo che lui non mi volesse ma soprattutto temevo di fargli del male inconsciamente facendolo stare al mio fianco.
Eppure quando gli stavo vicino sentivo delle strane sensazioni che da quanto potevo percepire provava anche Jimin.
In questo istante mi trovavo appoggiato al cancello di scuola e aspettavo che Chim Chim arrivasse anche se stranamente era in ritardo.
Ad un tratto vidi Derek avvicinarsi e sbuffai sapendo già che avrei trovato da dire con lui visto che ce l'aveva con me da praticamente due secoli interi.
« Tutto solo Kim? » chiese mettendosi di fianco a me e ridacchiando ripetutamente.
« Sai, meglio soli che male accompagnati no? » risposi sbattendogli in faccia una delle mie solite battutine che anche se stupide lo facevano innervosire molto.
« Pensi che mi offenda per queste tue battute da bimbi piccoli? Anzi mi fai pena dimostrandomi che sei ancora un poppante » sbottò Derek scoppiando a ridere di gusto.
In quell'istante non ce la feci più e lo battei contro il cancello di ferro afferrandolo per il collo così da tenerlo sollevato da terra.
« Smettila di girarmi intorno, non ti devi avvicinare né a me né a Jimin chiaro? » chiesi avvicinando il viso al suo e assottigliando gli occhi con fare minaccioso.
« Tanto ... lo sai anche tu qual è il suo destino ... lotti per una causa già persa » rispose lui esitando più volte dato che faceva fatica a respirare per colpa della mia stretta.
« Io lotto per ciò che mi pare, se gli dai fastidio o provi solo a sfiorarlo non esiterò a staccarti la testa sappilo » sussurrai in modo maligno e lanciandolo dall'altra parte della strada.
Subito vidi Jimin che mi guardava con gli occhi sgranati mentre si teneva tra le mani le maniche della felpa.
Voleva sempre nascondere quel tatuaggio anche se noi vampiri potevamo sentire il suo odore da milioni di Km.
« Tae ma cosa fai? » mi chiese con tono sconvolto e avvicinandosi a me.
« Come al solito Derek dava fastidio, forza entriamo » risposi sorridendo e tirandolo per il braccio all'interno della scuola.
Per tutta la mattina nessuno dei due parlò anche se io potevo percepire alcuni pensieri di Jimin, avendo scoperto i suoi poteri per me era difficile leggergli la mente ma alcune cose riuscivo a sentirle.
Lui ha paura.
Di tutto.
Si fa domande su noi due.
Non sa cosa fare.
Si sente debole.
Quasi si sente un peso.
Perché pensa a queste cose?
Scossi la testa cercando di evitare di ragionare su pensieri che nemmeno erano i miei poi tornai alla realtà grazie al suono dell'ultima campanella.
« Tae? » chiese Jimin tirandomi di poco la giacca nera di pelle che indossavo.
Io gli feci un segno con il capo come per dargli il consenso di parlare e lui abbassò lo sguardo giocando con le sue dita.
« Dobbiamo parlare ... possiamo andare in un luogo dove non ci disturba nessuno? » chiese di nuovo mentre le sue guance iniziarono diventare di un colore rosa pesca.
Era davvero adorabile quando faceva così.
« Certo seguimi » risposi prendendolo per mano e uscendo assieme a lui dalla scuola o prigione, così la chiamavo io.
Sapevo già di cosa voleva parlarmi ma di certo non potevo lasciarglielo capire, almeno non adesso.
Speravo solo che finalmente si sarebbe risolta questa situazione abbastanza imbarazzante sia per me che per Jimin.
Spazio autrice:
Salve!
Scusate l'enorme ritardo e sopratutto il fatto che il capitolo è molto corto.
Spero che in ogni caso vi sia piaciuto e se volete lasciate un commento per dirmi cosa ne pensate.
Baci e alla prossima<3
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Vampire heart || Vmin
Fiksi PenggemarPark Jimin è un ragazzo semplice di diciassette anni. Vuole vivere la sua vita come ogni adolescente ma il trasferimento assieme ai genitori in un'altra città cambierà ogni cosa. La scuola e gli studenti faranno andare in confusione il nostro protag...