Vampire heart || Vmin

Capitolo 14

Pov Jimin

Ero appena tornato a casa e nella mia mente non facevo altro che pensare alla notte che avevo trascorso assieme a Taehyung.

Quello che era successo non mi sembrava vero e anche solo l'idea di doverlo rifare mi faceva battere il cuore a mille.

I miei pensieri però vennero subito interrotti da dei passi dietro di me che mi fecero sussultare leggermente.

« Tesoro ... sei tornato » disse mia madre facendo un leggero sorriso e posando una mano sulla mia guancia.

Subito io mi scostai allontanandomi leggermente e guardai altrove intento a non farmi convincere da quei suoi gesti materni.

« Anche se sono tornato non vuol dire che ho perdonato te e papà » risposi incrociando le braccia al petto per poi sospirare pesantemente.

« Mi dispiace Jimin davvero ... non volevo mentirti ma l'ho fatto solo per proteggerti capisci? La nostra famiglia è sotto attacco da secoli e l'unico modo per non metterti in pericolo era tenerti nascosto questo mondo » ammise lei passandosi la mano sul suo viso mentre vidi i suoi occhi diventare sempre più lucidi.

Sta piangendo davvero?

Non lo aveva mai fatto...

« So che questo non giustifica pienamente ciò che ho fatto ... ma vorrei che tu provassi a capirmi ... spero tu lo farai, un giorno » concluse andandosene dal salotto e sparendo dietro l'angolo.

Sinceramente mi sentivo un po' in colpa perché vederla in quel modo di certo non mi rendeva felice.

Però la mia rabbia in questo caso sembrava dominare tutti i miei altri sentimenti, tranne quello che provavo per Taehyung.

Scossi la testa passandomi una mano tra i capelli poi salii in camera mia chiudendomi la porta alle spalle.

« Arancino!! Carotina!! » sentii urlare quelle parole  da fuori e  così corsi sul balcone guardando verso il giardino.

Lì, seduto su un tronco, c'era Taehyung con un sorriso splendente.

« Che cosa ci fai qui? » chiesi quasi gridando.

« Avevo voglia di vederti piccolo mio » disse lui facendo un sorriso dolcissimo.

Questo suo atteggiamento era strano per me perché lo avevo visto sempre serio e deciso.

« Lo sai che se ti vedono i miei ti cacciano via a pedate? Anche se sei stato loro amico sei pur sempre un vampiro e si sa, le streghe non vogliono guai » risposi scoppiando e ridere.

« E tu vuoi cacciarmi via Jiminie? » chiese facendo uno sguardo sexy.

« Direi proprio di no, avanti sali vampirello » conclusi continuando a ridere ed entrando nella mia camera per poi buttarmi sul letto.

In un secondo mi ritrovai Taehyung affianco e balzai seduto sul materasso portandomi una mano sul cuore.

« Non puoi salire in casa mia normalmente? Devo ancora abituarmi a questi tuoi trucchetti eh » sussurrai guardandolo male per poi dargli una gomitata sul fianco.

« Tu, Park Jimin, osi picchiare Kim Taehyung? » mentre diceva quelle parole notai come assottiglió gli occhi e io mi allontanai leggermente.

« Beh se te lo meriti si, Taehyungie » risposi facendogli subito dopo la linguaccia.

Lentamente Taehyung si avvicinò a me per poi mordermi la lingua così da farmi sussultare.

« Ahia! » dissi guardando le sue labbra vicino le mie.

Avrei tanto voluto baciarlo ma la mia innocenza e il mio imbarazzo non mi permetteva di compiere quel gesto.

« Sai ... mentre venivo qui avevo in mente così tante cose ... » sussurrò Tae prendendo il mio labbro fra i suoi denti e stringendolo leggermente.

Subito dopo si allontanò di poco e passò la lingua sulle sue labbra sensualmente facendomi andare completamente fuori di testa una volta per tutte.

« Baciami ... » dissi guardandolo dritto negli occhi.

« Che aspetti a farlo allora ? » mi chiese lui continuando a torturare le proprie labbra.

Con uno scatto andai sopra di lui baciandolo e appoggiai le mie mani sulle sue muovendo le labbra.

Taehyung ricambiò immediatamente il bacio e successivamente inziammo a baciarci con passione intrecciando le nostre lingue.

Taetae spostò una mano dalla mia e la passò sotto la mia maglietta accarezzandomi gli addominali con una lentezza straziante.

Proprio quando stavo per sbottonare i suoi pantaloni una voce attirò la mia attenzione facendomi mettere seduto.

« Esci subito fuori Park Jimin! Io e te abbiamo un conto in sospeso »