Sospiro e stanca mi lascio scivolare su uno dei tanti scaffali che stavo rimettendo in ordine. Oggi la giornata da Clayton è stata più dura del solito. Guardo l'orologio, segna le sette. Un'altra mezz'ora e potrò finalmente uscire di qui. Il Sole starà sicuramente tramontando e non so che darei per essere a casa a guardarlo tingere di oro tutta la mia stanza mentre leggo Thomas Hardy per la centesima volta sorseggiando il mio tè preferito. Sospiro e mi riemetto in pedi, mi stiracchio e mentre poso gli ultimi articoli sento il telefono vibrare. È Josè.
• Ei splendore, sei ancora alla ferramenta ?
• Ciao Josè, sì sto quasi per finire, tu ti stai preparando per il tuo appuntamento galante ?
Lo sento sorridere, ha il suo primo appuntamento dopo la rottura con Stefan, la sua prima e tormentata storia seria.
• Sì, bè più o meno, sono fermo davanti l'armadio da circa un'ora e non ho idea di cosa indossare.
• Josè, smettila di fare la femminuccia una buona volta e sbrigati, o farai tardi, e il mio sacrificio sarà vano
Calco l'ultima frase con un tono decisamente melodrammatico, so che si sente tremendamente in colpa per il favore che mi ha chiesto, ma lo faccio volentieri
• Ana a proposito, volevo ringraziarti per quello che stai facendo, insomma già è abbastanza pesante conciliare università e lavoro, ma tu addirittura di lavori ne fai due e mi copri anche i turni se ne ho bisogno, non so come tu faccia, ma sei la migliore amica che si possa desiderare.
• Smettila Josè o diventerò rossa come un peperone, non devi ringraziarmi lo faccio con piacere, e poi sto creando un precedente
• Lo sapevo, sei una streghetta, ma non hai bisogno di nessun precedente, ti ripagherò il favore con gli interessi, perché te lo meriti.
• Ora basta con queste smancerie, su riattacca e finisci di prepararti
• Agli ordini capo
Rido e lo saluto augurandogli buona fortuna.
Ok Ana, sei pronta a sorbirti un turno di otto ore al ristorante ? So di non esserlo, ma so che sarà ancora per poco, ho fatto quattro colloqui, in quattro differenti aziende e un'imminente laurea in Ingegneria elettronica ed informatica, presa con un anno di anticipo, dovrà pur contare qualcosa .. o almeno lo spero. Chiudo il magazzino, saluto tutti e mi dirigo verso il mio malandato ma prezioso trabiccolo, un Maggiolino Volkswagen, per me semplicemente Wanda. L'adoro, è piccola, leggera, non da nell'occhio e mi porta dove voglio, certo sono più le volte che si ferma e mi lascia a piedi, ma meglio di niente. Mi dirigo spedita verso la pizzeria e inizio la mia lunga, lunghissima notte.
Sono distrutta, sta sera i clienti erano ingestibili, una signora mi ha fatto riportare il piatto indietro quattro volte, due bambini mi hanno ricoperta di salsa lanciandomi spaghetti e Carl mi ha chiesto per l'ennesima volta di uscire. Spero che dopo il centesimo rifiuto capisca che non è il mio tipo. Un ragazzo carino senza ombra di dubbio, ma non mi prende neanche un po', è il tipico ragazzo americano, biondo, muscoloso (anche troppo), bonaccione e legato al football in maniera viscerale. Io non ho idea di come sia il mio tipo ideale, non avendo molta esperienza a riguardo, ma ha di sicuro uno stampo più ... come dire .. letterario, sì letterario. Mentre termino le mie elucubrazioni mentali entro in casa non preoccupandomi di non fare rumore nonostante l'ora, perché tanto so già che Kate rimane fuori a dormire, mi ha avvisato chiamandomi tutta eccitata perché finalmente il tipo che sta puntando da qualche settimana le ha chiesto di uscire e bè lei è Kate Kavanagh per cui lo avrà stregato al primo sguardo con le lunghe e snelle gambe, gli occhi da cerbiatta, i lunghi capelli biondi e la sua spumeggiante personalità. Entro, chiudo la porta alle mie spalle e butto le scarpe in un angolo, letteralmente calciandole, mentre mi sciolgo i capelli, da troppo trattenuti in una coda. Sospiro e mi avvicino al frigo per bere un rigenerante bicchiere d'acqua, non ho fame, ho mangiucchiato qualcosa al ristorante e Rupert, il cuoco, dio lo benedica mi ha preparato il suo speciale formaggio grigliato di nascosto dal capo, quindi sono a posto. Mentre bevo vedo la spia della segreteria lampeggiare per comunicarmi che c'è un messaggio inascoltato. Premo il pulsante aspettandomi la voce di mia madre che mi rimprovera di non chiamarla mai e invece quella che giunge alle mie orecchie è la voce ferma e sicura di una ragazza :
"Miss Steele, buonasera, mi spiace disturbarla a casa ma è l'unico contatto personale che ho trovato sul suo curriculum, ad ogni modo, sono Andrea, l'assistente personale di Mr. Grey e la chiamo a nome della Grey Enterprises Holdings Incorporated riguardo al colloquio che a sostenuto la scorsa settimana. Volevo chiederle se fosse possibile fissare un secondo colloquio. Mr Grey vorrebbe porle alcune domande prima di prendere seriamente in considerazione la sua candidatura. Mi chiami appena possibile. Arrivederci."
Il bip che mi comunica la fine del messaggio, mi scuote dallo stato catatonico in cui ero caduta e mi accorgo di tornare a respirare, non mi ero resa conto di aver trattenuto il fiato mentre ascoltavo. O mio dio, Mr, Grey in persona vuole ricevermi, la sua azienda vuole prendere in considerazione l'idea di assumermi, frena Steele, ti sei candidata per uno stage, zitta vocina è comunque un' opportunità enorme. Non conosco Mr. Grey, non ho idea di che faccia abbia o come sia fatto, ma conosco la fama e il prestigio della sua azienda. Si circonda delle più brillanti menti sfornate dalle università e ha all'attivo svariati progetti tecnologici. Ok, ok, calma Steele, respira, per prima cosa domattina chiamo la ragazza e fisso subito un appuntamento, poi sequestro Kate e mi faccio dare una mano ad essere presentabile, perché ho un brutto ricordo del primo colloquio dove tutte erano vestite di tutto punto e io sembravo essere stata investita da un tornado, sì ma ti hanno chiamata comunque, sì vocina, ma non voglio tentare di nuovo la fortuna. Ad ogni modo ora è meglio che vada a dormire, sono super eccitata ma devo. Mi metto il pigiama e cado in un sonno profondo, non prima di immaginarmi a lavorare a tutti gli stimolanti progetti di Mr. Grey.
È notte fonda, saranno le quattro passate, ma a quanto pare morfeo non vuole venire a farmi visita. Sono ore che suono, ormai le mie dita si muovono da sole come incantate, e la melodia si fa sempre più cupa e triste ad ogni rintocco delle lancette. È quasi un mese che non ho più una sottomessa. Leila è andata via, voleva di più, voleva l'amore. Stupida, io non so amare e non devo essere amato. Non me lo merito. Era una brava sottomessa però, questo devo ammetterlo, era obbediente come poche. Ma pazienza ne troverò un'altra. È così paradossale, mi sento stanco ma non posso dormire, eppure vorrei, ma gli incubi che mi perseguitano non me lo permetterebbero. Tra poche ore sarà di nuovo giorno e indossare la maschera da amministratore delegato sarà un balsamo per i miei tormenti. A lavoro devo occuparmi solo di affari, sono asettici, senza sentimenti e veloci da liquidare. Per un maniaco del controllo come me, sono tutto ciò che si possa desiderare. Devo anche ricordarmi di farmi ridare i curriculum dei candidati per lo stage, voglio rileggere quello di Anastasia Steele, mi è subito saltato agli occhi, non solo perché presentato in maniera molto elegante ed ordinata, ma soprattutto perché era più voluminoso di tutti quelli dei suoi colleghi messi insieme. Ha collaborato ad un sacco di progetti, ha la media più alta del suo corso e , cosa che mi ha sconvolto, era stata ammessa al MIT ed ha rifiutato per l'università di Portland. Che strana ragazza, mi sono sorpreso a volerla conoscere meglio, ho chiesto ad Andrea di fissarmi un incontro con lei e spero ardentemente che non sia bruna.

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We Aim To Please
Fiksi Penggemar- CONTENUTI SESSUALI PRESENTI - Lei è una delle più brillanti menti informatiche del paese. Lui è un potente amministratore delegato. Lei nasconde un segreto. Lui pure. Due caratteri opposti ma due anime affini. Quello che inizierà come un rapporto...