capitolo 9

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Appena uscimmo di lì Giada incominciò a gridare
《Che sbocio tuo zio è demente》
Monica mi guarda più preocupata, loro due certe volte sembrano due poli opposti ma che comunque hanno quel qualcosa in comune da farle sembrare fottutamente uguali.
《Ehi.....Silvia calma...ci siamo noi....》
Monica era evidentemente preocupata per me, mentre Giada stava sclerando al vento, con il suo tono ironico che mi faceva sempre morire dalla risate.....eppure non capivo come dovevo essere: arrabbiata, triste, preocupata...boh, è chi ha voglia di pensarci!
Feci cenno a Monica ed a Giada di seguirmi, entrammo in una piazzetta di lì, ci sediamo per miracolo su una panchina, non vi voglio annoiare quindi non trascriverò ogni minimo dettaglio, ci dico soltanto che da quella panchina di alzarono 3 amiche ed un'idea.
Quella sera tornai a casa, la mia vecchia casa,  era ovviamente vuota mi sedetti sul divano, era bellissimo tornare a casa......Drinnn
~chiamata da parte di: mamma~
Risposi,
《Silvia...dove cazzo sei?!》
《Si si ora arrivo ok ?!》
《No! non provare a venire ok Silvia non ci prov....》
《Mamma.....Mamma!!》presi le mie cose e corsi, corsi come un'idiota verso casa
-scusami eh! Ma se tua madre ti ha detto di non andare a casa cavolo un motivo di sará no?!-
-si il motivo è che qualcosa non va e....-
-ma dobbiamo proprio scoprirlo-
-beh cara stupida coscienza di se vuoi puoi partire per le Hawaii e non tornare mai più-
-ti piacerebbe eh!!!-
Andai avanti così per qualche minuto fino a ritrovarmi davanti a casa mia, appena arrivai la mia coscienza di zittì, sembrava essere scappata veramente in quella fottuta Hawaii.
Presi tremante le chiavi, aprii la porta e davanti a me c'era la casa sottosopra, tavoli spezzati a metà vasi rotti, eppure...nessun segno di spari o di sangue, la cassaforte era chiusa ad appena la aprii vidi che i soldi erano esattamente dove dovevano stare, c'erano tracce OVUNQUE di polvere nera per terra, le finestre erano distrutte, insomma.....la casa era completamente sottosopra.
Cado a terra in lacrime, mia madre è stata rapita, la casa è sottosopra e non ho alcun indizio per capire chi é stato.
Mi precipitai alla stazione di polizia, gli spiegai cosa successe, setacciarono casa...ma niente.
Prima che potessero chiedermi qualcosa io ero già fuggita.
Correvo per le strade, io amavo correre, era una delle poche cose che mi faceva sentire libera, arrivai fino in piazza, mi sedetti su una panchina ed impugnai il telefono ormai praticamente scarico,
-indovino vuoi chiamare Monica i Giada giusto?-
-mi pare ovvio no?!-
-capisco che per te sono molto importanti, ma se chiamassimo qualcun altro tipo non so: Ariannna, Chiar, Niki o anche Marco perchè diciamocelo....è da un po che non lo chiami no?-
-mmm.....si ma anche....-
-1)non puoi chiamarle tutte e 3
2)lo so...lo so vuoi chiamare anche la Giada e la Monica-
resto lì con il telefono in mano come una emerita deficiente, ad un certo punto mi decido e chiamo.....

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