capitolo 12

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Mi addentrai in una via stretta ed abbastanza buia da non  farmi notare dai passanti, essa conduceva una piccola piazzetta ormai abbandonata.
-aspe che vuoi fare??-
-esercizio....ora zittisciti che se no non mi concrentro-
-ok.....la sclerata dei tu....-
Mi concentro....è stato un attimo, i miei piedi non toccavano più terra, quella grandi ali nere mi stavano alzando verso il cielo, non superai l'altezza dei palazzi, non sono stupida non volevo certo farmi riconoscere dalla polizia-robot.
Anche se ero il una piccola piazzetta accerchiata da case andate distrutte nella 4 guerra mondiale e mai ristrutturata da allora, quelle ali riuscivano a farmi sentire.....libera.
Atterrai.....uscii dalla calle come se non fosse successo niente, era impossibile che mi avessero visto.
Uscita da lì mi diressi subito verso la fermata del bus che distava circa una 20 di minuti da là, sembravo una sclerata che cercava di non prendere il bus con intanto i capelli che sapevano da caffè,(in verità ho cercato di lavarmeli in bagno ma ho peggiorato la situazione).
Preso il bus mi sedetti come sempre in fondo, presi il telefono e chiamai Marco.
《Marco amore ci sei....》
《Marco! Dammi subito il telefono é vietato nelle mie ore telefonare!!!....ed ora una bella nota!》
-ma che bella figura di merda! questa ti mancava alla collezione mia cara, vedi ora Marco come si incazza di brutto!-
aveva ragione, ero così presa dall'entusiasmo che ho fatto prendere a Marco una nota sul libretto.
Per tutto il viaggio in bus, non toccai il telefono, mi sentivo veramente in colpa.
Con tutto questo sentirmi un colpa mi ero così distratta che per poco non perdevo la fermata, per fortuna il mio cervello si è svegliato.
Scesa dal bus mi dirigo verso la mia vecchia casa, appena arrivai lì mi distesi sul sofà in salotto, ero....ero riuscita a volare inoltre c'ero riuscita da sola, era tutto così bello che niente avrebbe potuto rovinarlo
-le ultime parole famose mia cara....le ultime parole famose-.
Quella sera andai da mio zio, la ferita era ancora aperta ma volevo chiuderla non tanto per lui ma per le sue conoscenze tecnologiche, mi avrebbero fatto comodo per ritrovare mia madre.
Io e lo zio ritrovammo il legame perduto, e creò un congegno che mi avrebbe reso la me che ora scrive questo testo, la me che avrebbe ritrovato sua madre a tutti i costi.

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