13

21 0 0
                                    

" Ciao Loren" quel maledetto bastardo era li a casa mia, e mi aveva salutata come se non fosse successo nulla, come se questa mattina non mi avesse lasciata in lacrime nella mia stanza dopo aver passato la notte assieme.

Salutai cortesemente con un cenno del capo e mi diressi verso la mia camera con le lacrime che rigavano il mio viso.

Penserete che sia una piagnucolona ma in realtà non è cosi, solo che vederlo cosi in quegli atteggiamenti cosi intimi nei confronti di quella specie di ufo che si ritrova come ragazza mi ha irritato il sistema nervoso e mi hanno portata a piangere come una bambina, lui che le circondava le spalle con un braccio, lei che mentre rideva come una gallina spennacchiata si appoggiava alla sua spalla e circondava il suo torace scolpito, come i koala fanno con gli alberi, e lui che teneramente le sorrideva come se lei fosse la sua unica fonte di felicità.

Sapevo cha fra di noi non sarebbe mai successo nulla, ma sapere che lui l'avrebbe toccata come aveva toccato me la scorsa notte mi fece andare in bestia, nella mia mente speravo solo che lui non provasse le stesse sensazioni che provò quando venne a letto con me.

Ma purtroppo questa possibilità era remota.

Scesi le scale mi diressi in cucina, da dove provenivano risate e voci, entrai e mi diressi al frigo per prendere dell'acqua, sotto lo sguardo confuso di Charlotte, mi voltai e le sorrisi come per rassicurarla, gesto che a quanto pare servì per rassicurarla.

Dopo vari minuti ci spostammo tutti verso il salotto e ci accomodammo, iniziammo a parlare e a ridere per le orrende battute che faceva Michael solo per alleggerire la tensione che si poteva notare benissimo fra me e Caleb.

Sentimmo il campanello suonare e mi alzai per andare a prendere le pizze, presi i soldi e aprii la porta.

Quando aprii vidi un ragazzo che frequentava il mio stesso corso di letteratura inglese, era veramente un bel ragazzo, era alto, biondo, occhi azzurri e fisico scolpito, si poteva vedere benissimo, portava una maglietta bianca con lo stemma della pizzeria abbastanza attillata.

"Hey, tu eri nel mio stesso corso di letteratura inglese vero?" sorrisi e annuì "Loren giusto?" sorrisi cordialmente, si ricordava il mio nome, io avevo dimenticato quasi tutti i nomi dei miei compagni, " si giusto, tu Mike vero?" lui fece un sorriso a trentadue denti, come se avessi detto la cosa più bella del mondo dicendo il suo nome.

Continuava a guardarmi dall'alto in basso e viceversa, feci un piccolo colpo di tosse come per farlo tornare alla realtà, quasi scioccato mi consegnò le pizze e io gli diedi i soldi.

Stavo per chiudere la porta quando lo sentì chiamarmi, "Loren??" aprì di nuovo la porta e lo guardai confusa " senti, ti andrebbe di venire alla festa che stiamo organizzando per la chiusura del college?" non capì quello che stava dicendo la scuola era chiusa ormai da almeno due settimane.

" Ma scusami la scuola è chiusa orami da due settimane, perché una festa?" lui sorrise imbarazzato " beh, hanno utilizzato la scuola per i serali che dovevano dare gli esami e che si dovevano diplomare, infatti quest'anno non hanno fatto nulla alla fine perché i serali hanno ritardato." Ecco perché, in effetti ora che faccio memoria alla fine non hanno fatto nulla.

Ci pensai un po' su e pensai che era arrivato forse il mio momento, così accettai e lui mi fece un'enorme sorriso e mi disse che sarebbe passato a prendermi sabato verso le nove e mi disse anche di portare chi volevo, a patto che fossero tutti dell'ultimo anno e che fossero della nostra classe, lo salutai, chiusi la porta e mi diressi in cucina.

"Qualcuno ha fatto colpo?" guardai Charlotte con sguardo imbarazzato e anche abbastanza curioso, " chi? Io? Ma smettila mi ha solo invitata ad una festa in cui ci saranno tutti i diplomati di quest'anno!" lei sorrise " si certo una festa qualunque, ti ha chiesto di andarci perché volava che ci andassi con lui." La guardai con sguardo torvo e lei ricambiò con sguardo perverso, il quale ricambiai con un dito medio.

Riuscimmo a passare una bella serata finché non arrivò il momento del dolce.

Suonarono alla porta e Charlotte andò ad aprire e quando tornò in cucina seguita da suo padre e Emily, io e Michael ci guardammo scioccati non capendo cosa stesse succedendo.

Quando tutti si sedettero e Caleb si alzò e si posizionò davanti ad Alexxa il mio cuore perse un battito.

"Alexxa, so che stiamo insieme da poco, ma con te ho scoperto un nuovo Caleb, e giuro che ogni giorno della mia vita ti proteggerò, ti aiuterò quando ne avrai bisogno, ti starò accanto quando starai male, ti starò accanto quando sarai felice e amore mio ti giuro che ti renderò la donna più felice del mondo, ma oggi tu rendi felice me se mi dici di si! Perciò Alexxa McCall vorresti diventare mia moglie?" concluse la sua proposta di matrimonio e aspetta che la sua ragazza gli risponda.

Non passarono neanche cinque secondi che Alexxa si buttò fra le braccia di Caleb urlando "siiiiiiii, certo che voglio diventare tua moglie e amore mio farò di te l'uomo più felice del mondo".

Non resistetti e scappai da quella stanza diretta fuori dalla casa e così fuori da tutto il casino che stava succedendo, mi sento una fottuta cogliona, mi salì il vomito solo a pensare che le labbra che in quel momento lei stava baciando, questa notte le avevo assaporate io.

mi calmai un pochino, rientrai in casa con l'obbiettivo di dire tutta la verità e di prendermi le mie responsabilità, mi diressi in cucina, pronta per dare le mie spiegazioni, sul perché fossi scappata in quel modo.

" Loren!! Santo cielo che ti è preso?" vidi Charlotte visibilmente preoccupata e solo in quel momento capì che non potevo dirle tutto, perché nonostante fosse preoccupata per me, non riusciva a nascondere il sorrise che le sorgeva dal profondo del cuore per la proposta che poco prima Caleb aveva fatto alla sua fidanzata, così mi limitai a inventare qualcosa sul momento.

"Beh, ecco sono scappata via perché non mi sarei aspettata una cosa del genere, e dato che i miei genitori stanno divorziando, questa proposta di matrimonio mi ha fatto pensare a loro e non ho retto, scusate per aver rovinato questo momento di felicità, davvero mi dispiace."

Tutti mi guardavano con compassione e anche comprensione, mi voltai verso Michael al quale avevo raccontato tutto al centro commerciale, lui mi guardò con sguardo dispiaciuto e mi contornò le spalle con un braccio, facendomi segno di stare tranquilla.

Mentre tutti discutevano sulle nozze e sulle date, il mio sguardo cadde su Caleb il quale mi guardava non so neanche io in che modo, so solo che da parte mia ricevette uno sguardo di disprezzo assoluto, lui abbassò lo sguardo e io feci invece continuai a fissarlo.

Quando mi stancai di tutte quelle stronzate, di tutte quelle effusioni d'amore e di tutti quei progetti sul matrimonio decisi di andare a lavarmi e di andarmene a dormire almeno non avrei più sentito tutte quelle cazzate sulla felicità reciproca.

Mi alzai e salutai cordialmente il signor Anderson e Emily, feci un cenno al bastardo e ad Alexxa poi abbracciai Charlotte.

Stavo giusto per uscire quando mi sentì chiamare " Loren! Aspetta vengo con te!" Michael fece ciò che feci io e si diresse con me in camera, prese i suoi vestiti e andò a dormire nella camera degli ospiti, non prima di avermi dato un bacio sulla guancia e avermi augurato la buonanotte.

Mi feci una doccia veloce e poi mi addormentai.

Pov. Charlotte

Ero super felice per mio fratello, finalmente aveva trovato la ragazza giusta per lui, aveva deciso di sistemarsi e di godersi la vita, questo mi rendeva orgogliosissima di lui.

Ciò che non riuscivo a capire era il comportamento di Loren che aveva avuto poco prima di andare a dormire, non mi aveva detto che i suoi stavano divorziando, l'avrei aiutata a superare la cosa o al limite l'avrei consolata non era da lei tenersi le cose dentro, lei era la classica ragazza che esprimeva sempre le sue emozioni e non era solita nascondermi le cose, sapevo che qualcosa non andava e ciò mi infastidiva, mi dispiaceva che la mia migliore amica sesse così male, avrei sicuramente scoperto cosa le stava succedendo.

Quando ormai la lancetta dell'orologio toccava l'una mio padre e mio fratello con le rispettive future mogli si decisero ad andarsene, mi salutarono calorosamente e mi augurarono la buonanotte.

Finalmente potevo andare a dormire, mi infilai il pigiama e mi coricai tranquillamente, misi la sveglia alle sette in punto e mi addormentai.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Nov 04, 2016 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

only USWhere stories live. Discover now