Drunk and wasted [Luke Hemmings]

16.

Cherry: non capisco perché mi hai cercata

Cherry: non mi rivolgevi uno sguardo da anni

Cherry: e ieri notte mi hai scritto perché...?

Hemmings: perché mi andava

Hemmings: e non sapevo quel che stavo facendo

Hemmings: e poi ho visto la tua foto e mi sembravi sul serio bellissima

Hemmings: ho voluto dirtelo

Cherry: succede spesso che tu abbia la vista appannata dall'alcol?

Hemmings: ti stai insultando da sola, per caso?

Cherry: esorcizzo la mia poca autostima con dell'autoironia

Cherry: scommetto che non ti è mai successo

Cherry: tu sei perfetto, no?

Hemmings: beh, sì

Hemmings: non si dicono le bugie, perciò non me la sento di negare la tua affermazione

Cherry: se ti mandassi a dormire come ho fatto ieri, mi ascolteresti?

Hemmings: prova

Cherry: finiscila di essere così snervante e vai a dormire

Hemmings: nah

Hemmings: è più divertente infastidire te

Cherry: oh, lo vedo

Hemmings: perché non vai a dormire tu?

Cherry: semplice

Cherry: è più divertente farti credere che tu mi stia infastidendo

Hemmings: non lo sto facendo?

Cherry: non più del normale

Hemmings: allora mi impegnerò di più

Gli occhi mi bruciano per il sonno, dovuto anche alle ore perse per dar retta a questo rompiscatole la scorsa notte. Vorrei dormire, e onestamente credo che il rischio che io crolli sia molto alto, ma qualcosa di Luke mi spinge a voler continuare a parlargli.

Sarà il modo in cui riesce a far sembrare ogni parola una provocazione, o quello in cui sa farmi sentire all'esatto centro della sua attenzione, ma mi è impossibile non volerne di più.

Domani smetto, lo giuro.