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Io e Luke siamo seduti su una panchina proprio fuori il ristorante dove abbiamo cenato. È ancora presto e abbiamo deciso di non tornare subito a casa, anche grazie al fatto che i miei mi hanno raccomandato di fare rientro non dopo la mezzanotte.

Il loro secondo incontro con Luke, comunque, è stato meno imbarazzante del previsto. Fortunatamente, non vi è stato bisogno di entrare nei dettagli della nostra relazione da poco cominciata. Credo si fidino di me molto più di quanto pensassi.

"Hemmings, non abbiamo ancora parlato di..." Sbuffo, non saprei come definire la faccenda. Raddrizzo la schiena e incrocio le braccia al petto. "Di quelle spiegazioni che volevi darmi di persona."

Lui annuisce e poi sospira. "Hai ragione." Dice in un sussurro. "Dovrei darti delle spiegazioni. Dovrei darti delle spiegazioni sul perché io... uhm... sul perché non volessi andare alla festa da solo."

"Beh, hai detto di aver paura di finire nel letto di un'altra." Gli faccio notare, bruscamente. In effetti non ho mai avuto tatto. Heather lo ha sottolineato più volte nelle situazioni in cui lei si è trovata a parlare di un problema e io le ho detto ciò che pensavo senza troppi giri di parole. Sto cercando di migliorare, con poco successo.

"È già capitato." Mi confessa, il suo sguardo punta sulle nostre scarpe. "Che finissi nel letto di qualcuno mentre ero ubriaco, intendo. Non si è mai trattato di un tradimento verso qualcuno, ma..." Fa una breve pausa. Sospira di nuovo. "Ma questa volta lo sarebbe. E rovinerei tutto con te. Non voglio."

"Perché bevi così tanto da non riuscire più nemmeno a pensare?" Gli domando, appena udibile. Non voglio metterlo in imbarazzo, né fare in modo che le persone che passeggiano qui davanti sentano cosa ci stiamo dicendo.

"Lo facevo perché..." Si ferma e si passa le mani sul viso. Istintivamente gli circondo il corpo con le braccia e poggio la fronte sulla sua spalla, cercando in qualche modo di incoraggiarlo. "Quelle feste hanno reso popolari me e i miei migliori amici. Tutti a scuola ci conoscevano per quelle nottate dove birra e alcolici non mancavano mai. Mi faceva sentire più grande, più importante."

"Mi piace il fatto che tu stia parlando al passato." Ammetto. Ricevo un sorriso da parte sua. "Da un certo punto di vista, Luke, devo ringraziare l'ultima di quelle serate, ma non voglio che ti danneggi per un po' di divertimento."

"Oh, no. Non mi divertivo affatto, Cherry." Scuote la testa con un pizzico di enfasi. "Era solo un modo per perdere tutte le mie insicurezze e... Non so. Fingere di essere felice davanti agli occhi degli altri. Mi sentivo parte di qualcosa e cercavo di convincere me stesso che in fondo tutta quella confusione mentale mi piacesse."

"Non eri felice? Non lo sei?" Cerco il suo sguardo, che in un primo momento tenta di sfuggirmi, ma poi si incatena al mio. "Non lo ero, lo sono." Risponde. "Andare a quelle feste con te sarebbe totalmente diverso. So che mi proteggeresti da me stesso, e so che io ricambierei il favore tentando di rimanere lucido. E sono convinto che ci divertiremmo insieme."

"Voglio venire con te, domani sera." Sussurro, nonostante l'idea non mi faccia affatto impazzire. Preferirei passare la serata a svolgere problemi matematici, in effetti. Ma voglio farlo per lui. Potrebbe aver ragione e, in ogni caso, lui ha fatto la stessa cosa per me, rinunciando alle sue feste per stare invece in camera mia a mangiare gelato.

"Non vuoi venire davvero." Replica subito lui, ridacchiando. Comincio a pensare che mi conosca molto più di quanto vorrei.

"È vero." Rido insieme a lui. "Ma posso provarci, solo per questa volta."

"Solo per questa volta?" Ripete, un sopracciglio inarcato.

"Solo per questa volta." Affermo.

Luke, appena un istante dopo, sfila il cellulare dalla tasca. Compone un messaggio e, come per magia, circa un minuto dopo il mio telefono mi segnala l'arrivo di una notifica.

Calum Hood: Luke ha detto che verrai alla festa di domani!

Calum Hood: ci divertiremo da morire

Calum Hood: non vedo l'ora, Cherry

Calum Hood: sarà la serata migliore di sempre!

Il mio ragazzo mi osserva divertito mentre leggo la sfilza di parole scritte dal suo migliore amico. Io, una volta finito, alzo lo sguardo verso di lui, che adesso scoppia a ridere.

"Mi dispiace, doveva essere il primo a saperlo!"

Drunk and wasted [Luke Hemmings]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora