Un immenso prato fiorito si estendeva ai piedi di Nico, illuminato dai caldi raggi di sole. Un leggero venticello faceva frusciare l'erba del prato, spargendo nell'aria il dolce profumo dei fiori appena sbocciati. Nel cielo azzurro una coppia di rondini si rincorreva felice volando in circolo, cinguettando allegramente. Nico riusciva a percepire la pace e la tranquillità che quel posto gli trasmetteva, un posto dove i problemi e i dolori della vita non esistevano. L'arcangelo chiuse gli occhi, beandosi di quella pace che quel luogo perfetto e idilliaco gli donava.
Improvvisamente le rondini smisero di cantare e un tuono scosse la valle. Nico spalancò gli occhi e vide che cupi e grigi nuvoloni temporaleschi avevano oscurato la vista del sole. Un lampo saettò tra le nuvole, rapido come un battito di ciglia, e un nuovo tuono scosse il cielo e la terra. Un vento forte e potente prese il posto della leggera brezza che spirava poco prima, facendo perdere l'equilibrio a Nico. L'angelo spalancò leggermente le immense ali nel tentativo di tenersi in equilibrio e di ripararsi dal vento che diventava, via via, sempre più potente.
All'improvviso una luce bianca apparve all'orizzonte avvicinandosi velocemente a Nico, il quale dovette coprirsi gli occhi per non rimanere accecato dal candido bagliore. La luce si affievolì fino a scomparire, mostrando la figura di un'avvenente ragazza, leggermente più bassa di Nico, con un'orrida maschera bianca sul viso.
"Chi sei?" domandò Nico, la sua voce gli giunse però lontana e ovattata.
"Ma come? Non mi riconosci?" lo schernì la ragazza, la cui voce giungeva bassa e cupa a causa della maschera che indossava.
"No" rispose l'angelo, sentendo la paura attanagliargli le viscere. La ragazza non parlò ma abbassò leggermente la stoffa del vestito che indossava per mostragli una lunga ferita, procurata da una spada, sul petto all'altezza del cuore.
"È a causa tua se sono morta" sentenziò lo spirito, ricoprendo nuovamente la ferita.
"No, non è vero!" urlò Nico, avendo riconosciuto la ragazza. Solo una donna aveva una ferita simile sul petto e, anche a distanza di millenni, l'angelo non l'avrebbe mai dimenticata.
"È colpa tua! È colpa tua!" ripeté lo spirito come una nenia, avvicinandosi a Nico con le braccia tese.
"No!" urlò nuovamente l'angelo, allontanandosi da lei, portandosi le mani sulle orecchie per non sentire la sua voce.
"È colpa tua, avresti dovuto salvarmi!" disse nuovamente la ragazza.
"NO" urlò Nico mentre il buio lo avvolgeva come una soffocante coperta. L'ultima cosa che ricordava del sogno era una sinistra risata maschile, poi il buio.
"Nico! Svegliati!" esclamò Bianca, scuotendo il fratello per svegliarlo. L'arcangelo spalancò gli occhi di colpo, mettendo a fuoco il volto preoccupato della sorella. Nico si tirò a sedere di scatto, il respiro affannoso come se avesse corso per chilometri, mentre gli scorrevano davanti agli occhi le immagini del sogno.
"Nico cos'è successo? Ti ho sentito urlare e quando sono arrivata ti dimenavi nel letto" domandò Bianca, preoccupata, posando una mano sulla spalla del fratello.
"Lo stesso incubo" disse Nico con voce roca a causa delle urla, il corpo scosso dai brividi nonostante fosse mantido di sudore.
"Che cos'hai visto?" sussurrò Bianca, conoscendo bene l'incubo al quale si riferiva il fratello.
"Mi trovavo in un prato fiorito e all'improvviso il cielo si completamente oscurato, i lampi e i tuoni che squarciavano il cielo. Poco dopo apparve una forte luce bianca dalla quale uscì lei, il volto coperto da una maschera bianca. All'inizio non l'avevo riconosciuta ma poi mi ha mostrato la ferita e l'ho riconosciuta" raccontò Nico in un sussurro "Dopo ha cominciato ad accusarmi, dicendo che era colpa mia se era morta, che avrei potuto evitarlo"
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Angel with a shotgun (Solangelo)
FanficNico è un angelo neutrale, non si è schierato nè con il Paradiso nè con l'Inferno quando Lucifero si ribellò. Lui è convinto che l'amore non possa risolvere i problemi, che non ci si possa sacrificare per una persona e che nessuno potrà conquistare...