Parte 17

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18|09|2016 Ore 16.30
~Gwen~
Ero seduta su una delle poltrone nell'ufficio del capo, accanto a me Scarlett si torturavaa le mani nervosamente tradendo il solito sorriso che teneva sul volto, mi domando spesso perché ci tiene tanto a sembrare sempre allegra nonostante possa sembrare inquietante, non potei però fare a meno di pensare che Christopher forse aveva già risposto alla mia domanda.

"Ti nascondi dietro quella maschera da ragazza cinica e forte ma in realtà sei solo una marionetta.-
-Non mi nascondo dietro nessuna maschera.-
-Lo fanno tutti. Ti basti pensare che la parola "persona" deriva dal latino e significa proprio maschera.-"

Tutti si nascondono dietro una maschera, ma io sapevo di essere l'eccezione. Forse un tempo quella da ragazza cinica e forte era una maschera che mi sono forzata a mettere, ma ora si è fusa con me, mi scorre nelle vene, mi manipola il cervello. Quelli però erano pensieri troppo profondi e senza scopo e per fortuna ad interromperli intervenne Connor entrando nella stanza. Si sedette sulla poltrona e si passò un dito sul labbro, pensieroso. Probabilmente stava  mettendo in ordine le idee nella sua testa, avrei tanto voluto esserne capace.
La porta si aprì di nuovo lasciando l'ingresso a Christopher che diede un'occhiata a Scarlett per poi soffermare lo sguardo su di me, serio. Decisi di non ricambiare il suo sguardo e posai gli occhi sul mio braccio che notai avere una piccola cicatrice, ultimo ricordo della litigata furiosa avuta con Ryan in infermeria, ancora mi chiedevo perché me la presi così tanto dato che non mi importa di quello che dicono e pensano gli altri, probabilmente era la fretta di liberarmi di Scarlett che mi aveva annebbiato.
Le emozioni vanno represse.
La porta si aprì ancora leggermente e con mio stupore intravedi Ryan e Trent.
-Entrate.- Gli ordinò Connor e subito entrarono nella stanza mettendosi entrambi alla sua destra. Ryan ignorò totalmente Scarlett e mi fece un piccolo cenno con la testa a cui risposi allo stesso modo. Trent invece era completamente disorientato come se non non l'avessero avvertito del perché era lì, probabilmente Lingua Lunga Anderson non gli aveva detto niente cosa che trovai molto strana.
-Direi che possiamo iniziare. Spero non vi dispiaccia che i vostri colleghi siano quì con noi, ma come tali hanno il diritto e dovere di conoscere la vostra decisione.- Disse il capo scusandosi per la loro presenza, in risposta mi scrollai le spalle indifferente mentre dal canto suo Scarlett mugugnò una risposta incomprensibile persino a me che le distavo solo venti centimetri.
-Bene. È giunto il momento, dovete darmi le vostre risposte e spero vivamente che ci abbiate pensato molto. Chi inizia?- Fissai i miei occhi su Scarlett che sembrava non avere nessuna intenzione di spiccicare parola altra cosa strana da parte sua, ciò mi fece intendere di dover essere io la prima a rispondere.
Guardai prima Christopher, in piedi alla sinistra di Connor, lo sguardo serio e le braccia incrociate, talmente fermo che sembrava non respirasse. Poi c'era Ryan alla destra di Connor anche lui in piedi con le mani nelle tasche dei pantaloni e la testa un po' bassa che alzava ogni tanto per regalarmi un mezzo sorriso e poi giusto per prendere un po' di tempo mi soffermai anche su Trent che sembrava un pesce fuor d'acqua, ogni tanto dava qualche gomitata a Ryan per farsi dare delle spiegazioni, inutilmente dato che quest'ultimo era troppo preso nel suo mondo. Presi un respiro profondo e chiusi gli occhi nonostante sapessi già cosa scegliere.
-Accetto la missione.- Dissi schietta senza giri di parole. Vidi Christopher rilassarsi un po' l'ombra di un sorriso gli comparse sul volto, Ryan invece annuiva lentamente forse per assimilare la notizia ed infine c'era Scarlett che aveva smesso di torturasi le mani per occuparsi al meglio delle labbra che correva quasi compulsivamente come per impedire alle sue parole di uscire.
-Cosa ha accettato?- Domandò Trent che dal tono sembrava abbastanza preoccupato dalla situazione.
-Accetto anche io.- Sbottò poi quando meno me l'aspettavo Scarlett, sembrava avesse ripreso vita all'improvviso dandomi quadi l'impressione che la sua risposta dipendesse dalla mia.
-Bene. Inizierete a prepararvi tutti i giorni fino al primo di ottobre data in cui inizierete la missione.-
-Con chi ci alleneremo?- Chiese Scarlett.
-Tu Anderson sarai seguita da Anthony, un ex militare in congedo, sperando che ti insegni la disciplina di cui necessiti.-
-Sarà un'impresa!- Si lasciò sfuggire Trent che subito dopo si tappò la bocca colpevole.
-Mi scusi signore.- Mormorò mortificato.
-Si figuri Smith. Wilson, tu verrai seguita dal signor Rose come ha richiesto lui stesso.-
-Oh, le cose si fanno interessanti.-
-Silenzio Smith.- Lo rimbeccò Connor non nascondendo la sua esasperazione.
-Mi scusi signore.- Sentii Christopher ridacchiare ma lo fulminai subito con lo sguardo, quel despota non mi lasciava nemmeno un secondo per respirare ed io odio chi mi sta addosso, in tutta risposta mi mimò un "Ci divertiremo" con la bocca, quanto lo odiavo dannazione.
-Se non avete domande da fare potete tutti andare.- Disse Connor tirando fuori dei fogli da un cassetto convinto che con noi avesse già finito, peccato che si sbagliavq di grosso ed intervenì Trent a farglielo capire.
-A dire il vero non so né perché sono quì né cosa hanno accettato quelle due.- Disse indicandoci una ad una provocando un sospiro da parte del capo.
-La mia era una domanda retorica, ma risponderò comunque. Le signorine Anderson e Wilson hanno accettato di andare in prigione per svolgere una missione di vitale importanza e lei Smith è quì in qualità di compagno di squadra della prima.-
-Ah.- Si limitlimitaò a rispondere lui grattandosi la testa con un'espressione poco intelligente.
-Siete pregati di uscire.- Ci impose invece Christopher e senza problemi eseguii l'ordine.
Fuori dall'ufficio eravamo solo io, Scarlett, Trent e Ryan.
-Io non ho capito molto.- Confessò Trent ed inevitabilmente roteai gli occhi al cielo per la sua poca perspicacia.
-Così grande e così idiota.- Sbuffai incrociando le braccia.
-Così piccola e così acida.- Mi scimmiottò invece Scarlett che una volta tanto avrebbe dovuto stare zitta.
-Piccola a me? Ho quasi vent'anni e tu ne hai diciotto, sempre che sia vero... Non mi stupirei se avessi falsificato la tua età.- Le risposi noncurante del fatto che non siamo sole.
-Proprio tu parli di falsificare? Non mi pare tu sia una santa, direi tutto il contrario. Comunque avremo molto tempo per discuterne in prigione. Vieni Trent.- Sputò trascinandosi dietro il suo "compagno di giochi" ed io mi voltai dalla parte opposta. Avevo voglia di uscire.
-Gwen.-

Non Esattamente Romeo E Giulietta (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora