Camminai verso la grande struttura bianca, piena di ragazzi con la stessa espressione annoiata e assonnata in viso.
"Tutto a posto?" chiese Calum poggiando una mano sulla mia spalla, che io tolsi immediatamente.
"Non molto..stanotte ho dormito solo due ore.."
risposi sbadigliando, ricordando gli incubi di quella notte.
Dormii poco meno di tre ore e, ora cominciavo a sentire gli effetti della nottata in bianco.Mi era già capitato altre volte di stare sveglia fino all'alba, ma con la certezza che il giorno dopo non sarei dovuta andare a scuola, o che comunque l'avrei marinata.
Ma oggi proprio non potevo: l'interrogazione di letteratura inglese si avvicinava e io,avendo avuto due settimane per prepararmi, non avevo imparato proprio niente.
Ma non potevo permettermi di essere rimandata un altro anno, finendo per studiare anche nel poco tempo libero che avevo.Era già dalla sera prima che mi sentivo diversa, come se i miei pensieri si stessero trasformando.
Corsi in bagno e mi sciacquai il viso.
Continuai a guardarmi allo specchio, perdendomi nei particolari del mio viso, nei piccoli dettagli, identici a quelli di mia madre.
Gli occhi leggermente a mandorla e marroni, proprio come i suoi, proprio come quelli della
donna che al primo ostacolo che la vita le ha messo davanti, è scappata via, lasciando un vuoto nel mio cuore e nella casa.
Mi faceva male anche guardarmi allo specchio, tutto mi ricordava lei, l'abbandono e il fatto di essere per lei come un mostro.Una piccola lacrima, quasi inesistente, rigó il viso.
"Che fai stronzetta? Ti viene da piangere solo
guardandoti in faccia? Ti fai schifo da sola?" disse Hayley ridacchiando con la sua fedele amica.
"Ma vaffanculo.." le risposi, per poi andarmene via."Hey..stai bene?" mi chiese Clarissa mettendomi una mano sulla spalla.
Non la tolsi.
"Zoe mi rispondi?" chiese ancora, questa volta più preoccupata.
"Io sono Abigail.." mi accigliai.
Odiavo quando la gente, prima che aprissi bocca, mi scambiava per Zoe...Dai cazzo, come riuscivano a scambiarmi per quella ragazzetta sciatta e con poco stile?
Clarissa si sbattè una mano in fronte e andò a chiamare subito gli altri.
"Zoe per qualche giorno non si farà viva.." la sentii sussurrare ai ragazzi, seguita da un Luke confuso che chiese "È andata in viaggio?" e da un Ashton già infastidito della mia presenza.Mi avvicinai come se niente fosse..
"Ciao stronzetti, e ciao anche a te Calum." sussurrai l'ultimo saluto nell'orecchio del cinese, facendo su e giù con il dito sul suo petto sodo, provocandogli qualche piccolo brivido.
Mi guardai intorno, notando che Ashton aveva fatto crescere i suoi capelli, e pensai subito che, se non fosse stato il fratello mancato di Zoe, avrei sicuramente fatto un pensierino sul portarmelo a letto; Luke era sempre lo stesso, tranne con qualche stampa di pinguino in più di qua e di là, e, vidi subito la sua camicia molto particolare: rossa, in flanella, ma con un pinguino che sbucava dalla tasca, e un altro sulle spalle che suonava una chitarra.
Non sarei mai riuscita realmente a capire il senso della sua ossessione per quei cosi.La campanella suonò, e mi ricordai che un'altra noiosa giornata di scuola era cominciata, ma almeno, stavolta, era rallegrata dai frequenti incontri con Calum nello sgabuzzino della scuola..
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"Pomeriggio cosa fai?" chiese il moro, baciandomi delicatamente le labbra.
"Credo che andrò dallo psicologo...Ash mi ha detto che Zoe sta frequentando un gruppo di sostegno!" risposi, rattristandomi un po per non aver potuto accettare l'offerta del ragazzo di fronte a me: partita a paint ball e subito dopo strafogarci di cibo italiano.
Lui amava andare in quel piccolo ristorante, distante qualche miglio dal nostro palazzo, mangiare pizza rustica, e tutte quelle cose che non sapevo nemmeno pronunciare.
Anche io ero una buona forchetta, ma mai quanto quel ragazzo, che trovava sempre spazio per del cibo.Aprii la porta di casa e trovai mio padre canticchiare, mentre provava a cucinare qualcosa ai fornelli.
"Ciao papà.." dissi sprizzante di gioia, solo io tra le cinque ero quella più vivace e allegra, proprio il contrario di Viola.
Mi percorse un brivido di paura al solo pensiero del suo nome.Quando ero piccola, Viola era un po' più presente.
Qualche volta faceva visita, stravolgendomi un po' la vita.
Ash mi raccontava che lei, cioè io, stavo sempre sola, uccidevo animaletti, partendo da piccole formiche, bruciate con una lente d'ingrandimento, ad animali sempre più grandi, finché un giorno, a otto anni, tagliai la testa al gatto della vicina, e nascosi il corpo in un vaso per le
piante, coperto poi da tanta terra.
Non volli sapere i particolari, solo, dissi ad Ashton, essendo l'unico ad esserne a conoscenza, di riferirlo a mio padre, e portare subito Viola da uno psicologo.
Nei periodi in cui lei era presente, le
medicine erano così forti da farmi girare la testa, a volte, anche al perdere conoscenza, ma, grazie al cielo, le pillole funzionavano, e Viola faceva visita sempre più raramente.Mi sedetti al tavolo, e pochi minuti dopo, un odore di pasta al sugo e polpette fritte invase le mie narici.
Ne riempii il mio piatto e cominciai a mangiare, fermandomi qualche volta solo per complimentare mio padre di quanto fossero buone.
"Sai.." interruppe il silenzio mio padre "la dottoressa mi ha detto che oggi dovrai fare un'ora in più di terapia" concluse, e finalmente capii perché aveva cucinato qualcosa di così buono.
Aveva provato ad attenuare la mia rabbia alla
notizia con un pranzo quasi uscito da Masterchef.
Borbottai, ma non feci troppe storie...infondo sarei dovuta andare anche con la forza.Il momento era arrivato.
"Beh..ci vediamo quando hai finito.." disse, per poi lasciarmi davanti a questo grande edificio completante bianco, tranne per qualche accenno di muffa qua e là.
Mamma mia...ma un piccolo restyling?Aprii la porta, mi sedetti accanto ad una ragazza che parlava da sola, raccontava di poter diventare invisibile in qualsiasi momento.
Poi notai due occhi verdi bruciare il mio corpo, il
mio viso.
Feci finta di niente, amavo le attenzioni, un po' meno quelle di un matto, ma beh..non ero molto diversa da lui.
"Ciao ragazzi, oggi parleremo solo di ciò che vi passa per la mente, okay?" disse una donna di mezza età, con un rossetto che proprio non le donava.
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Wrong » mgc
Fanfiction"Farò innamorare di me ogni tua singola personalità.." "Sarà difficile.."