Siamo arrivati.." disse, per poi lasciare la presa sulla mia mano.
Mi guardai intorno: una marea di alberi ci circondavano, coprivano il nostro corpo dal sole cocente, tra un ramo e l'altro passava qualche spiraglio di luce.
Notai che Michael non era più nel mio campo visivo, ma poi lo vidi salire una scala...portava in una casetta."Qui vengo sempre. Ogni volta che ho bisogno di staccarmi dalla vita, mi rifugio qua. Mi sento al sicuro qui, nessuno più farmi scendere dal mio castello, perlopiù costruito da insicurezze, che però, per 19 anni mi hanno protetto da tutto lo scudo che ci circonda." sussurrò il ragazzo davanti ai miei occhi.
"Perché?"
"Perché cosa?" chiese, continuando a giocherellare con una piccola scheggia di legno.
"Perché tutto questo? Perché mi hai rivelato ciò? Perché non mi hai fatto prendere quella pillola? Ma soprattutto...Perché io?" dissi tutto ad un fiato."La seconda pillola fa parte di un nuovo loro esperimento e...noi siamo le cavie. Hai visto tutti quei ragazzi, che facce da ebete che hanno? Non è colpa loro! È colpa di quelle merde che ingeriscono! Ti mandano a puttane il cervello." disse gesticolando e puntandosi due dita contro la tempia e, poi, premette il grilletto invisibile.
"Ma perché dirlo proprio a me?" chiesi di nuovo.
Si limitò ad alzare le spalle, e rimanere in silenzio."Questo è solo l'inizio.." sussurrò Michael.
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Ritornai a casa, con ancora le parole di quel ragazzo nel cervello.
L'inizio di cosa?
Cosa sarebbe accaduto più avanti?Mi risveglió da una specie di trans la sveglia, che mi ricordava le pillole da prendere.
Invece delle solite tre da prendere, decisi di prenderne una in meno.Che male avrebbe fatto?
Anche se forse la risposta l'avevo...forse sapevo in cosa sarei andata in contro se avessi continuato, forse avevo solo voglia di staccare la spina per un po', smettere di essere Zoe, smettere di soffrire il peso del mondo per un piccolo lasso di tempo.Salii in camera e, per un pelo, non ebbi un infarto.
"Che cazzo ci fai qua?" chiesi ad un Ashton tutto sudato.
"Sto scappando da mia sorella. Quella stronza ha deciso di curiosare nella mia stanza...Ha trovato tutto." disse, ancora affannato.
"Aspetta...ma non sapeva già che fumavi?"
"Si..ma solo sigarette, ma li ha trovato l'erba, e non solo quello..."
All'ultima affermazione mi posizionai davanti a lui e lo presi per le spalle.."Non dirmi che ti fai di altra roba...potrei picchiarti con la prima cosa che trovo!" gli intimai, facendolo rabbrividire al solo pensiero del prenderlo a botte.
"No! Quella la vendo solamente." scosse la testa, facendomi continuare però ad avere qualche dubbio.Non diedi molto peso a questa cosa, io mi fidavo di Ashton, sapevo che me lo avrebbe sicuramente detto, e, sapevo anche che lui non lo avrebbe mai fatto, che non mi avrebbe mai lasciata o abbandonata per seguire quelle sostanze schifose.
Mi sdraiai sul letto e gli feci segno di fare la stessa cosa. Mi assicurai che non fossimo troppo vicini, o avrei potuto buttarlo fuori dal letto.
"C'è una domanda che mi tormenta il cervello da quando ti ho visto.." cominciai a dire, "..come diavolo hai fatto ad entrare in casa?"
Ashton si poggiò sui gomiti e si mise una mano tra i capelli ricci, prima di parlare..
"All'inizio pensavo di salire dalla finestra, ma poi riflettei sul fatto che, con la mia paura per l'altezza, non sarebbe stato il caso. Così aprii il portone di casa tua e salii verso casa di Calum. Gli raccontai tutto e gli chiesi se mi poteva dare la copia delle tue chiavi di casa.." finì, giocherellando con due dita con la chiave.
Lo guardai accigliato.
"Perché Calum ha una copia della chiave?" chiesi strappandogliele dalle mani.
"Ti ricordo, cara mia, l'esistenza di Abigail, e anche la sua voglia di stare sempre in compagnia...sopratutto quella del tuo vicino." mi ricordò, facendomi riflettere su quanto sia stupida Abigail, e anche a quanto io e lei eravamo differenti.Accesi lo stereo, facendo partire al massimo gli Arctic Monkeys.
Erano ormai le due del mattino, eppure noi eravamo ancora svegli a parlare, finiva sempre così, ogni volta che veniva a casa mia.
"Mi sono dimenticato di chiedertelo prima...come sta andando dallo psicologo?" chiese il mio migliore amico, giocherellando con la sua bandana.
"Una merda. È tutto così strano, quella donna è una falsa assurda, e tutti sembrano come drogati...senza offesa." scherzai, meritandomi un leggero spintone da Ashton.
"Dicevo...solo io e Michael siamo, diciamo 'normali'. Lui mi ha spiegato anche delle cose riguardanti quel centro. Michael è così misterioso, non ha mai parlato di sé, eppure mi ha preso la mano e mi ha portato a vedere un posto a lui caro.." dissi, ricordando lo strano effetto che provai al suo tocco.Ashton si bloccò, mettendosi quasi sopra di me.
"Aspetta...COSA? Ti sei fatta toccare e non hai detto o fatto niente?" chiese scioccato.
Annuii.
"Ti piace?" chiese ancora, alzando e abbassando le sopracciglia.
"Pff...no, cazzo. Io odio la gente. A parte i miei amici ovviamente." sbottai.Ma Ashton si alzò facendomi capire di copiarlo.
Mi posizionò davanti alla specchio e si mise dietro di me.
"Allora perché stai andando a fuoco?" mi sussurrò in un orecchio.
'Di certo sono le medicine a farmi avere questo colorito' pensai non molto convinta...
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Wrong » mgc
Fanfiction"Farò innamorare di me ogni tua singola personalità.." "Sarà difficile.."