noise + namjin

21.

[Namjoon]

Mi svegliai al suono del respiro di qualcun altro. In un momento di panico, spinsi il corpo dormiente fuori dal mio letto e gridai.

"SONO IO, OH MIO DIO." Spuntò la testa di Jin, che se la teneva con una mano, presumibilmente dove si era fatto male. Sussurrai un lieve 'oh' e mi strinsi il cuore che a poco a poco si calmò. Ci fu silenzio per un attimo prima che Jin parlasse.
"Chi sapeva che tu avessi un urlo così femminile?" Rise.

Sbuffai alla sua osservazione. "Dice la persona che ha un telefono rosa." Si accigliò, confuso. "Come fai a saperlo?"
"Ti ho vist-Oh", mi fermai, ma sapevo già che era troppo tardi.

"Mi hai guardato?" Rise. Scossi la testa con vigore, saltando giù dal letto e allontanandomi da Jin, ma mi prese dalla vita e mi tirò indietro. "Di' la verità." Disse, sorridendo come un ebete. Scossi la testa, rifiutandomi di parlare.

"Non volevo arrivare a questo." Sospirò. Il mio cuore si fermò per un momento, la mia mente era alla ricerca di cose che poteva usare contro di me. Non avevo nemmeno pensato a cinque cose prima che cominciasse a farmi il solletico.

Rise quando urlai e cercai di scappare dalla sua presa. Rimasi scioccato dalla sua forza, ma cercai lo stesso di allontanarmi. In pochi secondi, mi resi conto che stavo sprecando la mia energia e mi arresi. "BENE, bene". Il solletico si fermò e presi subito un respiro, mentre Jin aspettava. "Ti stavo guardando."

Jin balzò in piedi e sorrise come un maniaco. "Lo sapevo. Ho il mio stalker personale." Non avevo idea del perché era orgoglioso di questo, ma non volevo che lo fosse.

"Ehi, non ti ho stalkerato, solo guardato." Cercai di difendermi, ma Jin scosse la testa. "È la stessa cosa." Lo lasciai ridere mentre mi trasformavo in un pomodoro. Mi odiavo per averlo lasciato sfuggire, la realtà di quello che avevo detto non mi colpiva ancora.

"Comunque perché?"

Chiese l'unica domanda che avevo sperato avrebbe evitato, sospirai e pensai un secondo prima di alzare le spalle. "Solo così." Jin mise il broncio e sentii le farfalle nello stomaco, facendomi venire voglia di prendermi a calci. "Per favore." Disse, e non potei resistere al suo volto adorabile.

"Perché sei carino."