3° CAPITOLO

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《 Ancora con questa storia papà... sai già come la penso 》rispondo. Si sta avvicinando il mio compleanno e mio papà sta insistendo per una festa. Ma la verità è che a me non sono mai piaciute; lo so posso sembrare una ragazza strana, ma ho sempre preferito cose tranquille, come una cena in famiglia. E la verità è anche che non saprei con chi festeggiare; dopo tutto quello che è successo ho alzato un muro e non ho più lasciato entrare nessuno, eccetto Riccardo. 《 Papà la mia decisione rimane sempre quella... 》aggiungo guardandolo negli occhi. 《 Va bene》risponde alzando le mani in segno di resa 《 andiamo a prendere questo gelato 》e così continuiamo la nostra passeggiata. Mentre cammino per le strade di Bologna insieme a mio padre penso a quello che è successo in questi ultimi mesi, a quanto la mia vita sia cambiata e sia stata sconvolta. Ho lasciato andare tutto, compreso le amicizie e tra queste Elisa. Non so perché l'ho fatto, forse perché erano legate al mio passato e io con esso volevo rompere. 《 Si vedono i pensieri 》ironizza mio padre per distrarmi. 《 Scusa pensavo 》rispondo. 《 Posso sapere a cosa? 》chiede. 《 Nulla di importante 》lo prendo sotto braccio e entriamo nella gelateria.

Sto studiando da diverse ore ormai, il cervello tra un po' mi va in fumo. Ho un esame tra qualche settimana e voglio prepararmi al meglio; diciamo che da quando ho lasciato andare tutto, mi sono concentrata sempre di più sui miei studi. 《 Che ne dici di fare una pausa? 》Mi giro di colpo sulla sedia per vedere di chi si tratta. È Riccardo appoggiato allo stipite della porta di camera mia. Mi alzo e mi avvicino a lui. 《 Non ti avevo sentito 》lo informo rifugiandomi fra le sue braccia. 《 Ti disturbo? 》chiede. Scuoto la testa e lo stringo forte. Era ciò di cui avevo bisogno in quel momento. E non sapevo per quale motivo o come facesse, ma Riccardo c'era sempre, arrivava sempre al momento giusto. Usciamo in terrazza a guardare le stelle e a coccolarci un po'. È una sera di fine Aprile e tira una brezza leggera e piacevole. Ci sediamo sulla coperta che ho steso apposta per l'occasione e rimaniamo in silenzio per qualche secondo a guardare quelle piccole luci gialle che brillano in cielo. Riccardo allarga le braccia per darmi la possibilità di sistemarmi vicino a lui. Inizia a lasciare qualche bacio sul mio collo e istintivamente abbandono la testa sulla sua spalla. Poi giro, lo guardo negli occhi e lo bacio. Lui risponde sorpreso, poi con una mossa rapida mi sistema a cavalcioni su di lui. 《 Grazie Riccardo 》dico poi staccandomi da lui. Mi guarda come se non avesse capito, in quel modo così tenero e con quelle fossette che mo fanno impazzire. 《 Grazie per tutto quello che fai per me... perché nonostante tutto, nonostante i miei problemi tu ci sei e sai sempre come fare per rendermi felice 》confesso. La sua bocca si allarga in un grande sorriso e senza dire nulla mi abbraccia. Restiamo così per un tempo infinito e a me sembra di vivere in un sogno. Almeno una nota positiva in questa mia triste e incasinata vita.

《 Auguri principessa mia 》dice mio padre entrando in camera. Apro lentamente gli occhi per prendere contatto con la realtà e lo guardo in piedi vicino al mio letto con in mano un muffin illuminato da una candelina. Mi tiro su a sedere e mi stropiccio gli occhi assonnati. 《 Papà 》riesco poi a dire commossa. Mi incita a spegnere la candelina e così faccio. Mi alzo per abbracciarlo e lo ringrazio per essere un padre unico e fantastico. Scendiamo insieme in cucina a fare colazione che ovviamente ha già provveduto a preparare. Mi informa che a pranzo verrà la nonna e anche Riccardo. Una cosa tranquilla proprio come piace a me.

Siamo tutti e quattro a tavola che consumiamo il nostro pranzo; mia nonna e Riccardo stanno parlando come se fossero due vecchi amici, mio padre ogni tanto si intromette per fare qualche battuta. Osservo questa scena pensando a quanto sono fortunata, ho tutto quello di cui ho bisogno, eppure mi sento vuota, come se mi mancasse qualcosa. 《 Su dai apri il mio regalo 》insiste mia nonna risvegliandomi dal mio stato di trance. Prendo il pacchetto e lo scarto, sono un paio di orecchini tondi in perla. 《 Nonna ma sono bellissimi 》esclamo avvicinandomi per abbracciarla. Papà poi mi passa il suo. È un buono spesa da H&M. Papà sa come accontentarmi. Gli faccio un sorrisone e abbraccio pure lui. L'ultimo è quello di Riccardo. Lo apro e rimango di stucco. È una collana di Tiffany, quella che qualche settimana fa avevo adocchiato al negozio e di cui mi ero innamorata perdutamente. 《 tu sei pazzo 》dico una volta soli. Lui mi guarda con quegli occhi teneri e non posso non saltargli addosso per baciarlo. Facciamo una passeggiata per il centro di Bologna e ci fermiamo a prendere un gelato. 《 Questa sera preparati, vestiti bene che ti porto in un posto speciale 》mi informa. Lo guardo stupita per cercare di estrappolargli qualche informazione in più, ma nulla Riccardo non si sbilancia e mi lascia con la curiosità. Una volta a casa mi fiondo nell'armadio alla ricerca di un vestito e rimango a bocca aperta. Appeso trovo un abito lungo lilla con dei punti luce. Non ci posso credere, ma di chi sarà? Accanto all'abito trovo un biglietto : Spero ti possa piacere, scusa se mi sono permesso, ma quando l'ho visto ho pensato a te... indossalo per stasera. Non vedo l'ora di vederti, Riccardo.
Un sorriso pieno mi riempie la faccia e qualche lacrima mi riga il viso. Riccardo è davvero un ragazzo d'oro, il mio ragazzo d'oro. Mi fiondo in bagno per fare una doccia. Asciugo i capelli e li lascio cadere in morbide onde che mi circondano il viso. Metto della cipria, eyeliner e azzardo con del rossetto rosso. Prendo il vestito e lo indosso. È bellissimo e mi fascia mettendo in risalto le curve giuste. Scendo in cucina e mio padre resta a bocca aperta vedendomi arrivare. 《 Tesoro sei bellissima 》afferma stupito. Faccio un giro su me stessa e lo ringrazio. 《 Riccardo sa sempre come stupirmi 》dico. 《 Si vede che sei felice con lui piccola mia 》dice abbracciandomi. Poco dopo suonano alla porta 《 dev'essere lui 》penso ad alta voce e mi avvicino alla porta. Apro e trovo Riccardo in smoking. Resto con la bocca aperta a mezz'aria e lo guardo. Sta benissimo, sembra un'altra persona, il suo fisico è percepibile anche da sotto la giacca. 《 Sei bellissima 》dice poi guardandomi dalla testa ai piedi. Lo abbraccio di slancio 《 grazie Riccardo, sei fantastico 》gli sussurro poi all'orecchio. Mi fa allontanare per potermi guardare negli occhi e poi mi bacia, prima dolcemente poi con sempre maggior trasporto. 《 Andiamo? 》interrompe poi quel momento magico. Prendo la borsetta, saluto mio padre e raggiungo Riccardo nella sua auto. 《 Dove andiamo? 》tento poi. 《 Vedrai 》risponde con uno sguardo furbetto appoggiando la mano sul mio ginocchio nudo. Dopo venti minuti di tragitto arriviamo davanti ad un locale molto chic che non avevo mai visto, era fuori città. 《 Aspetta 》mi ferma prima di entrare. Mi fa girare verso di lui ed estrae dalla tasca posteriore dei pantaloni un fazzoletto. 《 Cosa fai? 》chiedo quando me la mette davanti agli occhi. 《 Fidati di me 》dice e mi guida all'interno. 《 Riccardo 》lo chiamo per sentire se è ancora al mio fianco. Ad un tratto ci fermiamo, mi toglie la fascia, ma non vedo nulla è tutto buio. 《 Riccardo? 》chiamo ancora una volta. Poi all'improvviso la luce si accende. 《 Sorpresaaaa. 》

L'AMORE CAMBIA CHI SIAMO 2 COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora