18° CAPITOLO

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CHRISTIAN'S POV

" Sveglia Christian, sveglia" sussurra una voce angelica. Ma di chi è? E' tutto sfuocato e una luce abbagliante mi colpisce gli occhi, fa freddo, molto freddo. Provo ad aprire gli occhi, ma non vedo nessuna figura. Di chi era quella voce? Ma dove sono? Mi guardo intorno e vedo una macchina schiantata e distrutta contro un albero, la portiera del guidatore è aperta, mentre sul lato del passeggero il finestrino è completamente distrutto. Ma un attimo questa è la mia macchina, e ora riconosco questo posto. E' il luogo dove Beatrice ed io abbiamo avuto quel terribile incidente. Mi guardo ancora intorno per cercare di capire qualcosa di più e vedo un corpo, è una donna. E'... oddio è Beatrice. Corro verso di lei, ma più corro più lei si allontana da me, devo raggiungerla, devo salvarla, ha bisogno di me. Quando finalmente mi avvicino mi inginocchio su di lei, non respira ed è priva di sensi. Merda! " Beatrice" la chiamo, " Beatrice" urlo di nuovo senza alcun risultato. " E' morta" dice improvvisamente una voce, mi volto e vedo Melissa vicino all'albero che osserva la scena divertita, " povera, piccola Beatrice" aggiunge e ride di gusto. Mi volto ancora verso Beatrice e non c'è più, se ne è andata.

<< Beatrice>> urlo e apro gli occhi all'improvviso, mi giro affannato e mi accorgo che stavo solo facendo un incubo. Ed è a quel punto che sento quel dolore atroce alla testa, fa male, molto male, come se qualcuno stesse battendo ripetutamente un martello sullo stesso punto. Tiro il braccio, ma mi accorgo di essere legato. Dove sono? Sono seduto per terra, legato ad un palo, e il luogo in cui mi trovo non mi ricorda nulla. Sembra la soffitta di una casa, in fondo ci sono delle scale che portano al piano di sotto e poco altro. Ma sì, ora ricordo. Ero andato a casa di Melissa per chiederle delle spiegazioni, e poi quel dolore secco alla testa. Qualcuno deve avermi colpito alle spalle, ma per quale motivo. << Melissa>> chiamo ad alta voce, << Melissa>> urlo questa volta, ma niente nessuna risposta. Se non che dopo poco qualcuno da dietro si avvicina, mi volto appena per guardare. E' un uomo alto e robusto, con spalle larghe e a quanto pare deve fare molta palestra dati i suoi muscoli, porta i capelli neri legati in un codino e la barba gli incornicia il viso. << La smetti di urlare>> dice con voce grossa. << Parlo quanto mi va, che cazzo ci faccio qui?>> chiedo fronteggiandolo, non ho paura di lui. << Senti ragazzino>> dice abbassandosi alla mia altezza ed estraendo un coltellino che mi punta in faccia, << non fare domande, hai capito?>> << Sennò cosa mi fai?>> chiedo sfacciato. Si alza e mi da le spalle. << Sei vigliacco?>> azzardo. Si ferma di colpo e si volta. Ha gli occhi infuocati di rabbia e penso di aver colto nel segno, forse troppo. Si avvicina di nuovo e sferra un calcio all'altezza del fianco. <<  Ah>> mi lamento di dolore, cazzo mi ha spaccato una costola! Tossisco per il dolore che si propaga velocemente, << pensi di farmi paura?>> lo punzecchio ancora.Respiro a fatica perché la costola inizia a fare male sul serio. Mr. Codino non risponde, ma agisce ancora una volta tirando un altro calcio che questa volta arriva dritto in faccia. Barcollo toccando terra e dalla bocca inizia ad uscire sangue come anche dall'occhio. Sento il gusto del ferro in bocca e le gocce che mi rigano il viso bagnandomi la barba. Poi quel omone bastardo mi prende per il colletto della maglia e mi tira su per guardarmi dritto negli occhi, << vedi di stare zitto, sennò faccio di peggio>> mi avverte, e sento l'odore della sua pelle: un misto di tabacco e sudore. << Max, lascia stare il nostro ospite ci serve vivo>> ci interrompe una voce languida. Mi volto verso le scale e vedo Melissa venire verso di noi, fa un piccolo sorriso verso il tipo che si allontana lasciandoci soli. << Oh, povero il tuo faccino, guarda com'è tutto rovinato>> dice accarezzandomi la guancia, ma mi scanso per evitare il suo tocco. << Ma vedi questo è quello che riceverai se non te ne stai zitto>> mi avverte. << Cosa vuoi da me? Perché sono qui? Centra qualcosa quel Riccardo vero?>> chiedo e se potessi la fulminerei con lo sguardo in questo stesso istante. << Ma come siamo perspicaci>> si beffa di me. Si alza e si avvicina alla finestra in fondo alla stanza e guarda fuori dandomi le spalle. << Allora posso sapere che cosa succede qui?>> chiedo alzando la voce. << Smettila di fare domande Chris >> risponde. Dio odio quando mi chiama così, quella... ce ne sarebbero di cose da dire sul suo conto. E pensare che ci sono pure andato a letto con quella mettendo fine al rapporto con la mia Bea, ma quanto posso essere stato stupido? Mentre sto vagando con questi pensieri e mi sto maledicendo il telefono di Melissa prende a squillare. << Ciao>> dice rispondendo alla chiamata, << si è qui, è andato tutto secondo i piani>> aggiunge. Penso stia parlando con Riccardo. Che cos'hanno in mente quei due? << Ok, procediamo>> e chiude la telefonata. << Max>> chiama poi voltandosi verso di me, << Riccardo sta spostando l'altro nostro ospite possiamo procedere anche noi>> informa il suo scagnozzo. << Chi avete coinvolto?>> chiedo con l'ansia crescente, << avete fatto del male a Beatrice? La dovete lasciar perdere o giuro che vi ammazzo>>. Ho il sangue che ribolle, il cuore impazzito e la paura che mi attanaglia lo stomaco, non mi importa nulla, che facciano di me quello che vogliono, ma che non tocchino Beatrice, lei non centra nulla. << Povera, piccola Beatrice>> dice Melissa sbattendo le ciglia come se fosse veramente dispiaciuta, ma si sta solo prendendo gioco di me. << IO TI AMMAZZO>> scandisco bene le parole guardandola dritta negli occhi. Ma quel contatto dura poco perché Max si avvicina e comincia a prendermi a calci finché non perdo del tutto i sensi.

BEATRICE'S POV

Mi sveglio dal mio stato di trance e sento il rumore di un auto che va. Provo ad aprire gli occhi ma non vedo nulla, sono coperti di una benda. Sento le gambe e le mani legate e sono distesa. Ho ancora quella sensazione di torpore e testa pesante, è l'effetto di quella cosa che Riccardo mi ha iniettato. Quel bastardo! Perché mi sta facendo questo? Ho provato a pensare nei pochi attimi in cui ero lucida ad un motivo plausibile per spiegare questo suo comportamento, ma non ne ho trovato nemmeno uno. Chi è in realtà lui? Forse mi ha persino nascosto la sua vera identità, magari è un contrabbadiere di donne e le vende per denaro. Ma cosa centra Melissa? Ho la testa affollata di mille pensieri e ho paura perché non so quale sarà il mio destino, non so cosa ne sarà di me. Non ho nemmeno più lacrime per piangere, ma sono solo tremendamente arrabbiata con me stessa perché sono stata una stupida, perché non ho voluto ascoltare le persone che realmente mi vogliono bene, mi dispiace così tanto per mio padre. Povero! Sarà là a casa ad arrovellarsi la testa per capire come farsi perdonare. La macchina ad un certo punto si ferma e sento la portiera dell'autista aprirsi, e dopo qualche secondo qualcuno mi sta trascinando fuori dall'auto. << Brutto bastardo che cosa vuoi farmi?>> comincio ad urlare. << Cammina>> mi ammonisce Riccardo spingendomi in avanti e tenendomi stretta ad un braccio. Mi azzittisco e faccio come mi dice, non so dove stiamo andando, sento solo un fruscio d'acqua e gli uccellini cantare, ma dove siamo? Sento Riccardo aprire una porta e tirarmi dentro con lui. Ho il cuore che mi martella in petto e la gola secca, ho sete e paura, tanta paura. Scendiamo delle scale, poi mi fa sedere con violenza in una sedia e mi toglie la benda che mi copriva gli occhi. Vengo colpita da una luce abbagliante proveniente dal neon della stanza in cui mi trovo. Apro a fatica gli occhi e guardo davanti a me, vedo Riccardo parlare con qualcuno... è Melissa. << Ehi>> chiamo per attirare la loro attenzione ed entrambi si voltano per guardarmi; Melissa mi fa un sorrisetto compiaciuto e sbatte le sue lunghe ciglia chilometriche. << Dove siamo?>> << Ben arrivata piccola Beatrice>> fa lei muovendo qualche passo verso di me. La guardo sprezzante, e se non avessi le gambe legate la prenderei a calci. << Fatto buon viaggio?>> chiede lei prendendomi in giro. << Cosa volete da me?>> domando a tutti e due. Anche Riccardo si è avvicinato e mi sta guardando come chi guarda un animale che soffre, solo che lui lo fa con un sorriso stampato sulla faccia, come se la cosa lo divertisse. << Diciamo che tu sei più una garanzia>> mi informa Melissa, << per cosa?>> chiedo. << Max fai pure entrare il nostro ospite>> urla Melissa a qualcuno. Sento dei passi provenire dal fondo del corridoio. Non sono sola? Chi altro hanno conivolto questi due malati di mente? Vedo un uomo alto e corpulento uscire dall'ombra, fa paura con queste spalle larghe e una cicatrice che gli segna un occhio. Ma non è solo, sta portando qualcuno con sè, qualcuno che non si regge in piedi. E quel qualcuno è Christian.

L'AMORE CAMBIA CHI SIAMO 2 COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora