Rimasi a fissarlo ferma. Immobile. Andarmene? Ho solo sedici anni. Mia madre. Non posso lasciarla. Lasciare la scuola, tutto. Come farò? Io non sono pronta. Mia madre ha bisogno di me. Sono io la sua famiglia. Lei é la mia. Io non posso andarmene. Non posso. Iniziai a piangere piano. Io lo amo. Ma non posso farlo. Devo restare.
-"D..dyl. Io..i-io non posso..non posso l-lasciare mia madre..lei è la mia famiglia. H-ha bisogno di me. Ho solo sedici anni..io..n-non sono pronta. Scusami. Ti amo..ma..non posso.. S-scusami.."
Aprii la porta e uscii fuori. Iniziai a correre. Non seppi dove. Perchè. Corsi e basta. Corsi forte fino a non sentire piu le gambe. Arrivai ad un parchetto abbandonato. Mi accasciai a terra.
Che diavolo mi stava succedendo? L'avevo lasciato lì a casa mia. La sua faccia immobile nel vedermi scappare via. Non ce la facevo..non lo so. Le pareti sembravano stringersi sempre più. Mi sentivo oppressa..io non volevo partire via con lui. Ma nemmeno perderlo. Non sapevo cosa fare. Avevo troppa paura di deluderlo. Piansi ancora. Le lacrime vennero portate via dal vento.
Nella testa c'eraun casino. Avevo paura.
Troppi pensieri nella testa che fanno male. Giuro. È merda difficile da raccontare.
Mi stesi sull'erba e respirai piano. Da piccola a volte soffrivo di attacchi di panico. Eccone un altro. Credevo fossero passati. Cercai di respirare. Il petto mi si alzava e abbassava violentemente. Tossii. Gli occhi bruciavano. Mi alzai piano in piedi ma ricaddi a terra. Le orecchie fischiavano e sentii tutto ovattato. Le gambe tremavano. Sentii una voce. Si. Una voce maschile. Era Dylan. Era lui. Mi stava chiamando. Correva verso di me. Stava urlando forse. Sentii la sua voce sempre più vicina.
-"Piccola!"
Poi il buio.Al risveglio di Jennifer...
Delle voci risuonavano nelle orecchie. Sentivo parlare. Ma non capii bene chi fosse. Pian piano sbattei le palpebre abituandomi alla luce del giorno. Mi trovavo in una stanza tutta bianca. Pareti bianche. Tutto bianco. Dove diavolo ero? Ricordai solo il parchetto della sera prima..le urla di Dyl. Poi nulla.
Girai la testa e vidi dei fili collegati da una flebo nel mio braccio. Rabbrividii. Ero in ospedale. Ma cosa mi era successo? Odiavo gli aghi.
Girai di nuovo la testa e mi toccai con il braccio libero il viso. Avevo dei tubicini nel naso. Dio mio. Che diavolo era accaduto?! Poi davanti a me vidi Dylan entrare. Aveva il volto stanco. Che cosa avevo combinato? Si avvicinò rapidamente a me e mi disse sorridendo piano:"-Piccola. Piccola mia. Dio mio che paura. Stai bene vero?"
Io lo tirai verso di me e lo strinsi forte. Mi era mancato tanto. Lui sospirò di sollievo.
-"Sto bene..ho solo un pò di mal di testa. Posso sapere cosa è successo? Perchè sono qui?"
Lui abbassò lo sguardo e quando lo rialzò la sofferenza aleggiava nei suoi bellissimi occhi.
-"Quando sei scappata via di casa sono rimasto fermo e sbalordito. Mi sono accorto di aver sbagliato a dirti di partire via con me. Tu devi restare con tua madre e io non dovevo farti pesare questa cosa. Scusami tanto. Quando mi sono accorto di quanto fossi stato stupido sono corso a cercarti dappertutto. Poi ti ho trovata al parchetto abbandonato ma eri a terra e non rispondevi. Hai avuto un attacco di panico e sei svenuta. I dottori erano preoccupati ed io stavo quasi morendo nel vederti così. È stata tutta colpa mia scusami. Ti ho stressata e spaventata troppo. Mi dispiace piccola. Ti prego. Scusami. Ti amo così tanto. Scusami."
Alcune lacrime toccarono il mio collo. No. Non doveva piangere. Non era colpa sua.
-"No. Amore. No. Non piangere. Non è colpa tua. Io ne soffro da quando sono piccola. Ho corso troppo e non ce la facevo più. Non è colpa tua. Ora sto bene. Shh. Ti amo anche io. Non piangere."
Lui mi strinse forte a sé. Quando di staccò vidi il dottore entrare.
Era un uomo di mezz'età con i capelli quasi del tutto grigi e la barna folta.
Mi sorrise e disse
-"Buongiorno Jennifer. Come sta? Ci ha fatto preoccupare sa? Il suo ragazzo stava per avere un infarto."
Io ridacchiai e strinsi la mano di Dylan. Poi risposi :"-Sto bene dottore. Ho solo un pò di mal di testa. Quando potrò uscire da qui?"
-"Allora le faccio portare subito un antidolorifico dall'infermiera.
Potrà uscire oggi stesso. Per fortuna ora sta meglio. Mi dica però. Da quanto soffre di questi attacchi di panico?"
-"oh menomale.
Da quando ero piccola dottore. Ne soffrivo spesso per alcuni motivi."
-"Ah capisco. Quando le accade deve cercare di restare calma e respirare profondamente. Se dovesse non funzionare allora si faccia portare immediatamente qui."
-"certo dottore. Grazie mille."
-"Si figuri. Ora vi lascio soli. Buona giornata."
-"Anche a lei dottore."
Appena chiuse la porta bevvi l'acqua e il mio antidolorifico. Sperai passasse presto quel mal di testa.
Dylan nel frattempo mi aveva raggiunto accanto al letto con la sedia. Mi guardava come se fossi morta.
-"Dyl! Sto bene ahah. Stai Tranquillo"
-"Piccola mi hai fatto prenderr un colpo al cuore. Dio mio."
-"mi dispiace..non volevo. Solo che non so controllarli."
"perchè non me l'hai mai detto?" mi guardö dolcemente.
"non credevo fosse importante."
"-Se si tratta di te piccola tutto è importante."
Sorrisi istintivamente.
Poi lo presi per il colletto e sussurai a fior di labbra :-"Ti amo."
-"Anche io piccola mia.
Adesso sta zitta che ho una voglia matta di baciarti."
Ridacchiai e subitò incollò le labbra alle mie baciandomi con foga. La.sua lingua immediatamente chiese l'accesso alla mia bocca, che io non negai, e si unii con la mia rincorrendosi, staccandosi, e poi ricercandosi, in una ruota continua. Il mio cuore batteva a mille e la pancia era ormai ridotta ad uno zoo. Sempre le stesse sensazioni bellissime con lui.
Venimmo interrotti da uno schiarimento di voce proveniente dalla porta. Mi staccai imbarazzata da lui e vidi mia mamma correre verso di me.
-"Tesoro mio! Dio mio. Che paura. Stai bene? Ti fa male qualcosa? Oh nonono. La mia bambina."
Mi abbracciò fortissimo dandomi tanti piccoli baci su tutto il viso e sulla fronte. Ridacchiai.
-"Mamma..m-mamma. Mi stai uccidendo ahaha."
-"Oh scusami tesoro. Stai bene vero?"
-"Si mamma sto bene tranquilla."
-"Oh menomale. Che paura."
Io le sorrisi e lei si girò a guardare Dylan che era ancora tutto rosso come un peperone.
Risi sotto i baffi.
-"Oh caro ci sei anche tu! Non ti avevo visto. Come stai?"
Lo baciò su entrambe le guance e lui sorrise timido.
-"Salve signora. Ora bene grazie. E lei?"
-"Oh anche io caro. Anche io."
Sorrisi. La mamma mi guardò e disse -"Bene ora tesoro prepariamo le cose che il dottore ha detto che possiamo tornare a casa."
Io saltai sul letto dalla gioia ma un giramento di testa mi costrinse a riabbassarmi. La mamma mi guardò spalancando gli occhi.
-"No! Ferma lì. Tu devi mangiare o ti girerà ancora la testa! Ti vado a prendere un panino. Torno subito."
-"Va bene mamma grazie."
Ero affamata. Appena uscii dalla porta Dylan mi disse -"Ti preparo le cose piccola!"
-"Grazie amore."
In due secondi la mia borsa fu pronta e mia mamma tornò con il panino.
Finalmente!
Lo presi subito e iniziai a mangiarlo con voracità.
Mamma e Dylan mi lasciarano il tempo di finire di mangiare e cambiarmi, così finito il panino mi alzai in piedi rigenerata e mi vestii. Ma quando rimasi sola con me stessa i miei pensieri tornarono a farmi compagnia.
Che cosa avrei fatto ora? Lui sarebbe partito. Io sarei rimasta. Ci saremmo sentiti come aveva promesso?
Troppe domande. Ma nessuna risposta.
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Un Incontro Meraviglioso
RomanceSequel di ' Una Storia Finita'. Cosa succederà ora? Luis e Jen riusciranno a superare tutti gli ostacoli e stare insieme? L'amore riuscirà a prevalere su ogni problema? Oppure troverà qualcu'altro? Leggete e scoprite.;) Cast: Jennifer è Anne Hathawa...