RABBIA

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POV DARCIÀ
Non avevo mai visto mia madre così incazzata in tutta la mia vita, sapeva cosa facevo alle persone che non saldavano i debiti ma lei non solo mi ha alzato le mani addosso ma mi ha pure detto di prendermi cura di Scarlett.
Lei invece ha avuto il coraggio di dire tutto a mia madre, anche del pestaggio e sono sicura che questo le ha fatto girare i coglioni.
Spero solo che ora lei impari la lezione, forse un po dura come punizione ma avevo promesso a me stesso che non avrei mai più alzato le mani addosso la lei ma le punizione potevo ancora darle.
Doveva imparare la lezione quando faceva di testa sua perciò non la porterò fuori da quella stanza e poi le ho pure detto una bugia, quella dei ragni.
Forse dovrei bere qualcosa per passare del tempo.
Mentre mi versai dello scotch sentii qualcuno toccarmi la spalla.
"Hey là amico". Josh.
Forse lo dovrei mandare da qualche parte cosicché non mi chieda di Scarlett se no mi farebbe di tutto pur di tirarla fuori.
"Ciao Josh" dissi freddo e continuai a sorseggiare lo scotch.
Lui mi guardò sottecchi per capire in quale umore fossi e sono sicuro che lo abbia capito dal cipiglio che vidi sulla sua fronte.
"Ok Mr. Scorbutico, dov'è Scarlett?"accidenti a lui che ha capito che qualcosa non va.
"È uscita con mia madre" mentii purché finisse le sue domande.
E ovviamente lui ci è cascato.
Lui sorrise sornione.
"Ha incontrato tua madre?"rise, sapeva come si comportava mia madre quando vedeva una donna a casa mia.
"Ma scusa, tua madre non ha detto nulla?"
"All'inizio credeva che fosse una prostituta dopo che ha saputo la verità l'ha convinta ad andare a shopping con lei con la sua guardia del corpo" e con questo avevo tolto dai mezzi ogni sorta di dubbio dalla testa di Josh.
Bravo ma qnd verrà a sapere ti farà fuori.
Amen.
"Allora visto che sei da solo e non hai niente da fare ti va di andare a pranzare fuori e magari parlare della consegna che avverrà a Washington tra 4 giorni" parlò alzandosi dal divano e dirigendosi alla porta.
Forse mi conviene uscire altrimenti farò insospettire lui, che poi lo dirà a mia madre.
"Chiamo mia madre per dirle che sarò fuori così da portare Scarlett a casa sua" spiegai prendendo il telefono.
Lui annuì solamente ed uscì.
"Ciao mamma noi stiamo uscendo e porto Scarlett con me, si a fare shopping...certo si vai tranquilla" e la mia chiamata finta ha avuto successo.
Andammo ad un ristorante italiano per poi andarci a vedere con la nostra gang.
"Salve Boss. Da questa parte" parlò un mio uomo.
Lo seguii nella nostra base fino alla nostra "stanza" per poi sederci intorno al tavolo rettangolare con 20 posti.
"Sapete dirmi della roba che verrà tra 4 giorni?"chiesi aspettando che Leo mi rispondesse.
"Si capo" iniziò " allora sono trenta kg di marijuana e quasi sessanta kg di hashish"
Accennai si con la testa cosicché Leo potesse seguire.
"Le armi invece come le AK47 saranno consegnate personalmente da Louis perciò sono sicuro che non ci saranno problemi" spiegò concludendo il suo discorso.
"Ok e per quanto riguarda Brown?"
Quest'uomo aveva un debito con me, continuava a chiedere tempo e io ora ne avevo abbastanza.
"Signore lui è nel seminterrato" sorrisi alzandomi e dirigendomi verso il basso.
"Boss!"salutò uno di cui non mi ricordavo il nome.
Mi aprì la porta, entrando vidi il viso martoriato di Brown che era stato conciato per le feste dai miei uomini.
"Guarda un po chi si rivede. Brown!"salutai mentre lui apriva gli occhi.
"Darcià!"mormorò spaventato.
Gli andai vicino per mollargli un pugno in piena faccia.
Lui si piegò in due dal dolore ma non riuscire a toccarsi la guancia visto che era legato, io gli sorrisi e gli detti un altro pugno.
"Pietà!"gridò.
"Per favore abbi pietà"
"Io avrei dato tutto ma dare pietà al mio debitore, quello mai e poi mai" risi dicendogli l'amara verità.
Lui sgranò gli occhi guardandosi in giro come un topo in gabbia.
Josh nel frattempo mi passò la sua pistola caricata solo con una pallottola con su scritto il nome del destinatario.
"Credo che oggi sia il tuo ultimo giorno su questa terra" dissi mettendogli la pistola in bocca " ultimo desiderio?"
"Spero che tu lotti per la tua vita. Spero che tu non abbia mai il vero amore che ti insegni ad amare e che tu possa patire le pene dell'inferno su questa terra"
BANG.
"Ha sprecato il suo ultimo desiderio in queste stupidaggini"
"Bruciate il corpo, non voglio i poliziotti alle calcagna" gridò Josh agli uomini dietro di noi.
Anche se dissi quelle parole, il discorso di Brown mi ha scosso tantissimo, ha ragione, cosa farei senza Scarlett? Secondo me stavo pensando un po tantino, questo era il mio modo di lavorare e così continuerò.
"Mi sa che ti ha maledetto prima di morire" rise Josh ma tornò serio in men che non si dica.
"Dai andiamo a bere qualcosa" dissi " ho bisogno di staccarmi da tutto questo"
Andammo al "SureNightClub", anche se non era sera, comunque nemmeno tanto il pomeriggio, decidemmo di bere e mangiucchiare qualcosa.
Andammo al solito posto a sedere, appartato da tutto quindi privato.
Un cameriere venne verso di noi ed era l'unico che poteva avvicinarsi a noi per prendere l'ordine.
"Signori"
"Il solito" dissi e Josh annuì.
Lui fece un piccolo inchino e se ne andò.
"Strano che tua madre non ti abbia chiamato per dirti qualcosa" iniziò Josh " secondo me dovremmo invitarle qua a cenare"
Io sospirai, forse potevo dirgli la verità.
"Non è con mia madre"
Lui aggrottò le sopracciglia per avere spiegazioni.
"È in punizione" e gli raccontai tutto fino a quando arrivai alla stanza delle punizioni.
"Sei un maledetto stronzo"urlò alzandosi in piedi.
"Cosa aspetti? Andiamo no?" Disse prendendo il mio braccio incazzato nero.
"No, deve imparare a comportarsi bene e tenere la sua lingua chiusa" e mi liberai dalla sua presa.
"Lei non può stare li dentro, è claustrofobica" spiegò " santo cielo chissà come starà li dentro chiusa da tutto questo tempo"
E senza aspettarmi, s'avvio verso la sua macchina.
"Cazzo non mi mentiva quando diceva che era claustrofobica". Cazzo che cazzo ho combinato.
Corsi verso di lui, salii in macchina mentre Josh era alla guida. Partì in quarta e in men che non si dica eravamo a casa.
Corremmo verso la stanza, aprendola, la trovammo semicosciente.
Josh corse verso di lei e le diede dei schiaffi leggeri sulle guance.
"Merda, Darcià dammi le chiavi delle manette"
Mi avvicinai svelto, passandogli le chiavi e sorreggendola la guardai.
"Cos'è questo?"chiese Josh.
Non capii a cosa si riferisse ma quando guardai meglio, sbiancai.
Aveva la ferita sulla costola aperta, che sanguinava tanto da averle macchiato tutto il vestito dalla parte sinistra.
"La ferita si è aperta" sussurrai.
"No non si è aperta. L'ha fatto lei. Ha cercato di uccidersi" spiegò Josh " ora alzala lentamente e portiamola nella sua stanza" e nel forum si tolse la maglietta per coprire la ferita.
"Come puoi dire che ha cercato di uccidersi?"
"Guarda le mani e guarda la ferita.....ha cercato di aprirla e alla fine c'è riuscita"
Ero senza parole, un'altra volta l'avevo ferita.
La portai nella sua stanza e per peggiorare la situazione c'era Josh che mi bestemmiava e imprecava.
"Scarlett! Scarlett!"cercai di svegliarla ma niente da fare.
"Spostati coglione"
Lui le strappò la maglietta sporca di sangue, le pulì la ferita con del antisettico e alla fine gliela fasciò. Andò verso il suo armadio per prendere una maglietta anzi una canotta per fargliela indossare.
Era alquanto strano vedere Josh togliere dei vestiti ad una donna ma senza avere la malizia negli occhi ma solo preoccupazione.
"Spera per te che si riprenda in fretta" mi minacciò e questo fece traboccare l'acqua dal vaso.
"Non permetterti mai più di parlarmi così" dissi" se no non ci penserò due volte prima di farti fuori".
Sbattei la porta della stanza e me ne andai.





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