Capitolo 115 - Epilogo

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''Tayler, cazzo, muoviti'' urlai mentre saltavo per far entrare i jeans.
''Dai, ancora due minuti'' farfugliò mettendosi il cuscino sulla testa.
''È da quaranta minuti che ripeti questa frase'' sbottai.
In tutta risposta mugugnò qualcosa di incomprensibile.

Eravamo in un ritardo enorme ed era solo il primo giorno.
''Tayler se non ti alzi nell'arco di dieci secondi, niente sesso per due giorni'' giocai la mia ultima carta.
La migliore, dato che, senza rendermene conto, me lo ritrovai davanti a me, con i jeans neri che gli cadevano dai fianchi i modo terribilmente sexy. Il bottone dei jeans era aperto e io mi morsi il labbro.
Tayler mi fece l'occhiolino e poi soffiò vicino al mio collo un ''sei una stronza'' per poi lasciarci un bacio.
''Lo so'' ribattei appoggiando una mano sulla sua erezione.
''Se non fosse per il ritardo a quest'ora saresti nuda sul letto'' disse con voce roca e io quasi venni.

Salimmo in macchina e Tayler partì a grande velocità. Ormai mi ci ero abituata a quella velocità e devo dire che l'amavo.
Mi ritrovai a fissarlo mentre guidava: era di una bellezza mozzafiato.
Mi ero abituata ai nostri gesti quotidiani, come urlarci contro di primo mattino per qualunque cazzata e poi fare pace ammiccando a cose sconce.
Mi ero abituata a dormire avvinghiata a lui e a svegliarmi con la sua erezione che pulsava contro il mio corpo.
Mi ero abituata a vederlo mangiare e a farmi insultare perché mangiavo troppo.
Mi ero abituata a guardarlo dormire praticamente nudo mentre io indossavo una sua maglietta a caso che mi copriva fino a quasi metà coscia.
Mi ero abituata a lui che si ostinava a seguirmi in bagno.
Mi ero abituata ai piccoli gesti quotidiani tra di noi perché la verità è che mi ero definitivamente trasferita da lui.

Dopo la mia prima volta tutto venne inghiottito in un turbine di emozioni.
Con i miei litigai circa un mese dopo dal fatidico giorno. Non che fosse una novità ma, in quel caso, mi avevano letteralmente cacciata di casa. E io, ovviamente, avevo accettato ben felice.
Beh, circa, dato che avevo preso il treno con le lacrime agli occhi, avevo suonato a casa di Tayler con le lacrime agli occhi e, non ricevendo nessuna risposta, mi sono seduta sugli scalini davanti a casa scoppiando a piangere.
Avevo freddo e le lacrime si mischiavano alla pioggia.
Poi la porta si aprì e io mi buttai tra le sue braccia.
Non ne parlai per giorni, fino a quando Tayler non inzió ad urlare esasperato dai miei occhi vuoti e dalle risposte a monosillabi.

Avevamo passato un'estate meravigliosa.
La prima settimana eravamo andati insieme a Erik da Crystal. Poi, tutti e quattro, abbiamo raggiunto Chloe, Sidney, Hanna, Andrew, Cameron e, per la disperazione di Tayler, anche Mike.
Avevamo scoperto che Sidney possedeva una casa enorme, anche per undici persone, sulla Costa Azzurra e ne abbiamo approfittato alla grande.
Quella ragazza era davvero ricca, le uscivano i soldi dal buco del culo, per dirla veloce.

Arrivammo in classe in totale ritardo, guadagnandoci le occhiate di tutti e la prof era alquanto seccata.
Chloe e Erik ci sorrisero, mentre Mike sorrise solo a me. Ormai era chiaro a tutti: Tayler e Mike si odiavano.
Allyson e Sharon mi guardarono dalla testa ai piedi con la solita aria schifata e piena di odio. Avevano pure l'abbronzatura perfetta, dio.
Le ragazze invece erano verdi dall'invidia ma con gli occhi a cuoricini per Tayler. Luride puttane leccaculo.
I ragazzi invece erano disperati a causa del primo giorno di scuola. Alcuni mi guardavano un po' troppo a lungo e Tayler era pronto a raggelarli con uno sguardo.
Era tutto normale, come sempre.
Ma il mio sguardo andò su un ragazzo. Era nuovo nella scuola molto probabilmente, dato che non l'avevo mai visto. Ci rivolse uno sguardo cattivo e Tayler ricambiò.
Erik guardò Tayler preoccupato e poi guardó il nuovo ragazzo con un cipiglio.
Sembrava una specie di triangolo di sguardi.

***

''Che succede tra te e quel Trainer?'' chiesi durante il cambio dell'ora.
''Niente, a malapena lo conosco'' disse alzando le spalle.
''A me non sembra dato che per un'ora intera vi siete lanciati occhiatacce'' lo guardai negli occhi senza vacillare nemmeno un secondo.
''Odio quando mi guardi in quel modo'' alzò gli occhi al cielo ''Devi solo stargli alla larga'' disse infine.
''Voglio sapere chi cazzo è'' quasi urlai.
''Si chiama Trevor e devi stargli lontano. Punto'' ringhiò.
<<Ma non si chiamava Trainer? Boh, io mi ricordavo così, sai che non ho una buona memoria con i nomi. Si, tipo quella volta che hai chiamato quella certa Penelope col suo soprannome. Peccato che fosse Poppy e non Pene. È stato imbarazzante. Ah, lo so benissimo. Ti sei messa a correre e Tayler si è scusato al posto tuo. Si, ma poi mi ha seguita. E ci credo, quella poveretta è scoppiata a piangere. E tu, ancora oggi, quando la incontri, cambi strada. Si, ma... okay, non è il momento.>>
Segreti. Segreti. E ancora segreti.
Non ne potevo più.
''Bene, se non me lo vuoi dire tu, lo chiederò a lui'' sorrisi soddisfatta girandomi ma la sua mano afferò il mio polso facendo incontrare di nuovo i nostri occhi.
'''No'' urló ''Devi stargli lontano'' disse a denti stretti.
Nei suoi occhi vidi la paura. Paura vera. E allora decisi di assecondarlo, mio malgrado.

Con i miei non avevo avuto più nessuna parola ma, nonostante questo, nella mia vita stava andando tutto era il verso giusto.
Ma, come dice Leopardi, la felicità è solo un intervallo di tempo fra un male e l'altro.
Chi diavolo era Trevor? E che cosa c'entrava con Tayler?
Avevo una certa paura, ma ero con Tayler e sapevo che, mano nella mano, avremmo sconfitto qualsiasi difficoltà.

Perché l'amore vero vince. Vince sempre.

Aiuto.
"Un errore bellissimo" è finito, e a me viene da piangere.
Mi consolo sapendo che ci sarà il sequel. Si, alla fine ho deciso di farlo.

Sarà molto diverso da questa storia. I mostri del passato di Emily ma soprattutto di Tayler torneranno, sconvolgendo le loro vite.
Riusciranno a superare quel passato oscuro o permetteranno che esso li divida?
Tayler, ha salvato Emily, ora tocca a lei a salvarlo. Ci riuscirà o rinuncerà a causa delle troppe difficoltà.
E, chi è Trevor?
Sta a voi a scoprirlo, leggendo "UN ERRORE BELLISSIMO 2".

Okay, ora sto piangendo.
Grazie di tutto. Delle visualizzazioni, dei voti, dei commenti che mi hanno dato molto coraggio. Se non fosse stato per quelli, ora non sarei qui molto probabilmente. Grazie per avermi sopportato quando non aggiornavo per giorni.
Grazie, grazie per aver realizzato un mio piccolo sogno.

All the love, -M

Ps. Pubblicherò il primo capitolo quando sarò avanti di una decina di parti, così da non farvi aspettare troppo tra un aggiornamento e l'altro.
Tenete questa storia in biblioteca o in archivio, così vi potrò avvisare di quando pubblicherò il primo capitolo.

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