Capitolo 41

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Tornammo in classe.
Ero rimasta delusa. Speravo di convincerla a troncare la relazione, ma non ci ero riuscita. Non potevo nemmeno obbligarla, dovevo solo sperare che tutto andasse bene e che quel bastardo la trattasse bene.
Diversamente, se la sarebbe vista con Emily Evans.
''Com'è andata?'' mi chiese Tayler dopo avermi dato un bacio sulla tempia.
''Abbiamo chiarito'' sospirai.
''Non ne sembri felice''
''Infatti non lo sono. Ceh, sono felice che abbiamo fatto pace, ma preferivo riuscire a convincerla a troncare subito la relazione''
''So che è difficile, ma ora devi proteggerla tu''
''Non so se ci riuscirò, quel ragazzo mi incute ancora parecchia paura'' ammisi.
''A te ci penso io, non ti si avvicinerà mai più''
Agganciai le mani dietro il suo collo e lo baciai.
Venimmo fermati dalla prof che ci urlò indignata: ''Ragazzi, vi sembra il caso e il luogo in cui fare certe cose?''
Tayler rispose col suo famoso sorriso strafottente e io diventai rossa. Tutti scoppiarono a ridere mentre Erik scuoteva la testa come per dire ''non hanno speranze'' e io gli feci l'occhiolino.

Quando finalmente e per grazia divina suonò la campanella, tirai un sospiro di sollievo. Dopo una giornata come quella, volevo solo andare a casa. Salutai Tayler, Erik e Chloe e mi diressi verso la stazione.

***

Buttai la cartella a terra senza la minima delicatezza e feci lo stesso con me stessa.
Mi misi comoda sul divano di pelle nera e chiamai Cry ma non mi rispose, allora le scrissi.
Me: Amor, tutto okay?
Ero preoccupata.
Crystal rispondeva sempre al telefono e, l'unica volta che non l'aveva fatto, si trovava in ospedale con una gamba rotta.

Mi chiamò dopo due giorni, quella volta.
"Mi sono rotta la gamba con lo skate" mi disse ridendo.
Le urlai contro per mezz'ora mentre lei se la rideva alla grande.

Quindi diciamo che ero molto preoccupata. O era morta, o era all'ospedale in fin di vita.

Aspettai una sua telefonata o almeno una sua risposta fino al mattino. Non dormii tutta la notte e al mattino avevo le palle girate in un modo incredibile.

Non avevo le forze di andare a scuola, quindi entrai in un bar lì vicino totalmente sola.
Ordinai un caffè forte: ciò che serviva per svegliarmi e sopportare quella giornata.
Dopo nemmeno dieci minuti mi sentivo soffocare, allora uscii e andai verso la pista da skateboard.
Era un posto strano quello: la gente ci andava quando voleva stare sola, ma il fatto è che era sempre pieno di adolescenti che si divertivano ad andare sullo skate.
Da un lato c'era sempre gente che affogava i loro problemi o nelle cuffie, o nell'alcool, o nel fumo, o nella droga.
Dall'altro c'erano persone che ridevano e che amavano la vita.

Mi sedetti su degli scalini, cambiai canzone - era fin troppo movimentata per i miei gusti - e iniziai a pensare.
Sembravo un fantasma: ero bianchissima e stravolta.
Diciamo che facevo decisamente parte del primo gruppo, in quel momento.

Qualcosa però attirò la mia attenzione: un gruppo di ragazzi con delle birre in mano stavano venendo verso la mia direzione mentre ridevano. Si sedettero per terra e iniziarono a fumarsi ciascuno una canna mentre bevevano la birra.
Continuai a fissarli senza guardarli per davvero ma un ciuffo bruno mi fece risvegliare da quello stato di trance.
Non poteva essere Tayler.
Scossi la testa e tornai a guardare davanti a me ma feci lo sbaglio - o forse no - di bloccare la musica.
Fu allora che sentii la sua voce ovattata per via delle cuffie che erano ancora nelle mie orecchie.
Le tolsi e le misi nella cartella nera senza curarmene affatto.
Alzai la testa per vedere meglio e gli occhi azzurri di Erik incontrarono i miei. Ma era talmente andato che manco si rese conto di quello scambio di sguardo con me.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime.

Quando realizzai davvero che Tayler e Erik si stavano fumando una canna, non ci vidi più e mi alzai.
Le gambe tremavano ma comunque mi avvicinai al gruppo a gran passo.
"Che cazzo stai facendo?'' la mia voce uscì apatica, senza emozione alcuna.
Tayler si girò subito seguito dal gruppo. Sbarrò gli occhi e si alzò traballante.
''Emily' farfugliò facendo un passo verso di me.
Io ne feci uno indietro disgustata da quella vista: i suoi occhi bellissimi erano rovinati da un orrendo rosso e aveva un'aspetto trasandato. Era ubriaco e fatto.
''Mi fai schifo, anche tu Erik. Non ci posso credere, cazzo'' urlai mettendomi le mani tra i capelli mente guardavo prima uno e poi l'altro.
''Posso piegarti'' farfugliò ancora.
"Piegarti, eh? Che cosa vuoi spiegare in questo stato? Manco ti ricordi il tuo nome" urlai.
"Posso spiegarti" ripetè ma questa volta correttamente.
''Vai a fanculo, Tayler, tu e le tue spiegazioni del cazzo'' urlai mentre sentivo gli occhi bruciare.
Molto probabilmente stavano diventando rossi come i suoi.

Corsi via il più velocemente possibile.
Arrivai davanti a quella che sembrava una fabbrica abbandonata che non avevo mai visto. Entrai e mi sedetti sul sudicio e polveroso pavimento - o almeno di quello che ne era rimasto del pavimento.
Iniziai ad urlare e piangere, chiunque mi avesse visto mi avrebbe presa per pazza.
Ma lì ero sola e nessuno, nemmeno Tayler, avrebbe potuto vedermi in quello stato.
Non mi avrebbero mai trovata e quindi lasciai che i pensieri mi invadessero la mente.

Non potevo credere che Tayler ed Erik si rovinassero in quel modo stupido ed infantile.
Avevo sempre detestato chi si drogava.
Già non sopportavo il fatto che Tayler fumasse così tanto, ma la droga no.
La droga segna la tua condanna a morte. Non che il fumo non lo faccia, ma è diveso, è meno grave.
La droga brucia ogni singola cellula del tuo corpo come farebbe un tumore.
E non potevo sopportare che il mio migliore amico e il mio ragazzo lo facessero.
Da quando, poi? Da quando facevano uso di droghe? E si trattava solo di erba?

Mi addormentai - forse per la notte passata insonne o forse per quello che era appena successo - tra i singhiozzi incessanti, appoggiata al muro freddo e con mille domande in testa.

Tayler e Erik si drogavano.
Uno dei miei peggiori incubi si era appena realizzato e non sapevo come lo avrei gestito.

Spero che vi piaccia.
All the love, -M

Un errore bellissimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora