Un'altra settimana passa senza strani avvenimenti. Oggi è domenica e sono stesa nel letto. La luce delle 16.00 entra soffusa dalla finestra. È una giornata fredda e io non sto molto bene. Sento qualcosa battere sulla finestra. Uno... due... tre... quattro... alla quinta volta mi alzo e vado a vedere. Trovo Pyo che mi squadra con una faccia che mi fa paura. Per fortuna non sono uscita per buttare fuori la spazzatura o mi sarei trovata in grossi guai. Metto la sicura a tutte le porte e le finestre, anche se non che ce ne sono tante, e mi ricorico a letto. Riprendo a disegnare ma un sasso infrange il vetro che mi cade addosso procurandomi parecchi lividi sulle braccia e sul resto del corpo. Corro in bagno e tappo le ferite ma un altro rumore prende la mia attenzione. Un'altra finestra infranta. Inizio a provare una paura assurda, una paura che non ho mai provato. Delle voci maschili si avvicinano velocemente e mi trovo Pyo e i suoi scagnozzi davanti. La paura mi sta divorando dentro. Si avvicina minaccioso sempre con quel suo sorriso che mi inquieta. Afferra forte il mio polso e io faccio una smorfia per il dolore, mi scaraventa contro il muro. Sbatto forte la testa e, cavolo che male. Inizio ad avere la vista offuscata dalle lacrime. Mi strappano i vestiti da dosso, un senso di vergogna e nausea si diffonde in me quando mi osservano ridacchiando. Con le poche forze che ho lo spingo e cade a terra. I suoi compagni mi afferrano e mi riempiono di botte fino a qundo lui decide di andarsene. Ora nessuno mi aiuterà, nessuno. Sotto alla doccia sento gli occhi farsi pesanti e in poco tempo il buio mi avvolge.
