7. A torch

358 44 9
                                    

L'aveva promesso, continuava a pensare.

"Aveva detto che sarebbe venuto, se lo avessi voluto", pensò a voce alta. Tanto non c'era nessuno a quell'ora in quella strada.

"Io lo volevo", disse.
"Di poche, pochissime cose sono sicuro, e una di queste è che volevo vederti", parlava come se Tyler potesse sentirlo, anche se era fisicamente impossibile che lo stesse ascoltando, ma Josh sperava comunque di fare arrivare indirettamente qualche segnale, ovunque lui si trovasse.

Sulla stradina deserta si appoggiava un'umidità che faceva brillare le parti di ferro della città esposte alla luna. L'asfalto era bagnato e di tanto in tanto gli scappava un piede in qualche pozzanghera che non era riuscito a vedere.
Dopo aver imprecato più volte scuoteva il piede per liberarlo dall'acqua, oppure lo sbatteva contro il muro di una casa.

Un passo bagnato dopo l'altro Josh si rese conto di non essere l'unico a contribuire al rumore dei piedi, non era solo. Lasciò perdere.

Dopo qualche minuto , però, quel rumore continuava a persistere dando a Josh l'impressione di essere seguito. Voleva girarsi, ma preferì continuare.

Non dando troppa importanza alla curiosità Josh proseguì senza rallentare di un secondo, eppure l'individuo sconosciuto che pareva essere dietro le sue spalle cercava proprio lui, dato che pronunciò con una voce cupa il suo nome.

"Josh?", a quel punto si fermò di scatto e altrettanto velocemente si girò.
In quella frazione di secondo sperò fosse Tyler con tutte i suoi atomi e cellule, ma non appena inquadrò l'obbiettivo, si rese conto che si trattava solo di John: il suo "amico" che gli vendeva la "roba".

"Ah, sei tu", disse aspettando che il biondino lo raggiungesse.
John era un ragazzo basso dai riccioli biondi che per certi versi poteva essere anche un bel ragazzo se solo si fosse tenuto per bene, ma così non faceva.

L'aveva conosciuto una volta in discoteca, si erano per sbaglio trovati nello stesso letto il giorno dopo.
Nessuno dei due sapeva con esattezza cosa era successo quella notte, per cui per i primi mesi l'imbarazzo tra i due era abissale.
Mai una volta, nessuno dei due, si era azzardato a spiccicare parola riguardo all'episodio.
Avevano iniziato come buoni amici per poi arrivare, invece, a parlarsi solo ed esclusivamente per la droga.

"Si, ovvio, chi altro potrebbe cercarti?", sbocciò in una forte risata.
"Nessuno, infatti", rispose senza ricambiare il divertimento ma abbozzando un sorriso.

John tornò serio, senza fare domande sul suo umore John tirò fuori un sacchetto trasparente con dentro la solita polverina bianca.
"Allora, non so quanta ce ne sia perché è successo un casino. 180 per tutto. Ci stai?", disse senza troppi giri di parole.

"Ehm... io non", Tyler non sarebbe stato contento di ciò.
"Dai fratello, devo sbarazzarmene", a pensarci bene, nemmeno Josh era stato contento del comportamento che Tyler aveva avuto nei suoi confronti , quindi perché pensarci?

"Dammi, domani ti pago", disse afferrando saldamente la busta e frettolosamente se la mise in tasca.
"Attento a non farti beccare dal papino mentre gli fotti i soldi", lo prese in giro ancora, ma Josh non rise nemmeno quella volta.
Rubava alla sua famiglia ogni giorno, a volte anche a Jordan, ma non ne andava fiero.

"Bah, va bene...", continuò "ciao Josh", lo salutò.
"Ciao", rispose.

Josh lo vide allontanarsi a passo fiero e lento tra la nebbia di quella sera, in quella stradina deserta si intravedevano piccole luci provenire da quei pochi lampioni che rendevano l'atmosfera meno oscura, davano l'aspetto di una città.

Goner || Joshler [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora