"Ce la fai o hai bisogno?"
"Ce la faccio, ormai ho imparato", disse appoggiando il ginocchio sulla finestra e spingendosi in avanti, tutto d'un fiato.
"Male?"
"Un po'"
"Dai andiamo"
Josh affiancò l'amico che invece di seguire la strada decise di imboccare il bosco, direttamente.
Ancora? Pensò Josh. Il ricordo di quella notte non era completamente positivo, Josh non aveva mai avuto così tanta paura.
Salita, salita e ancora salita se non avesse conosciuto Tyler avrebbe detto che lo stava riportando in quell'albero dell'inferno e del paradiso.Un infaradiso
"Tyler"
"Non ti preoccupare", divertente che sapesse già quello che avrebbe detto.
Josh sorrise "sei incredibile"A Josh il bosco non piaceva affatto, l'aveva deciso definitivamente quando un enorme insetto si era appoggiato su di lui portandolo ad urlare come una femminuccia e a insultarsi nei peggiori modi per quel grido insulso.
"CHE CAZZO ERA? CHE SCHIFO", il cuore gli batteva talmente forte da non riuscire a capire se il ronzio di quel mostro fosse ancora presente.
"Josh, adesso usciamo dal bosco, tranquillo. Resisti!"
"L'hai visto?????? Era. Enorme.", si girò introno due o tre volte e si coprì la faccia con le mani.
"Perché sono così brutti?"
"Poverini"
"No, io non mi appoggio al loro naso"
"Anche perché sarebbe l'ultima cosa che vedrebbero"
"Gne gne"
Inutile nascondere il disagio, Josh si rassegnò.
"Ancora pochi instanti", continuava a ripetere Tyler ogni volta che quei pochi istanti giungevano a termine, sembrava stessero camminando da ore.Finalmente dopo qualche metro uscirono dal bosco trovandosi nel bel mezzo di una strada enorme che tranciava il bosco per arrivare chissà dove, Josh non ne sapeva neanche dell'esistenza.
"Ora, Dun, seguiamo la strada", di camminare si era stancato, ma almeno quei rami appuntiti e fango erano diventati asfalto liscio e facilmente percorribile e quegli insetti schifosi e giganti ormai solo aria e qualche moscerino.
Tyler da dietro era così carino, sembrava quasi indifeso, non lui.
Le sue morbide forme facevano venire voglia a Josh di circondarlo con le sue braccia e stringerlo a sé.Proseguirono solo per qualche minuto perché subito , quasi all'improvviso si trovarono una casa rossiccia, sembrava quella dei cartoni.
Josh guardò Tyler sperando una rivelazione.
"Benvenuto a casa mia, dei miei nonni, per meglio dire"
Josh fece un passo indietro molto involontario, lui non capiva niente ma il subconscio non voleva che cadesse per terra."Stai scherzando?"
"Ti sembro uno che scherza ?"
"Si"
"Ah. Be', non sto scherzando "
Josh era scioccato e forse un po' contento, tanto contento, talmente contento da non riconoscerne il sapore.
Tyler bussò ma Josh si spostò .
"No!"Non riusciva ad immaginare un Tyler che gli faceva strada a casa dei suoi parenti.
Era tutto così affrettato e inaspettato."Che c'è ?", chiese sorridendo.
"Non voglio"
"Perché?"
"Non...io...loro"
"Josh, amore mio, cosa ti preoccupa?"
Niente quando mi chiami così. Pensò."Ma mi hai visto? Sono imbarazzante e poi hai intenzione di presentarmi com-"
"Il mio bellissimo e alla moda fidanzato"
"Che?"
"Sei pazzo?"
Nemmeno se l'avrebbe pagato.Nessuno aprì, per fortuna, ma per sfortuna Tyler cominciò a bussare più forte e fu allora che la porta fece un rumore strano.
"No! No! No! Tyler! Ti prego"
"Mi fai ridere. Non c'è niente che non vada! Non aver paura"
Josh si sarebbe sentito ancora di merda se non si fosse avvicinato e avesse costretto Tyler a tornare indietro, ma le gambe non si muovevano.
"Pensavo ti avrebbe fatto piacere, torniamo indietro. Non voglio che ti senta schiacciato"
"No. Tyler, è che...io non me l'aspettavo insomma è tutto troppo bello, mette paura"
"Niente potrà rendere qualcosa meno di 'troppo bello' finché ci sarò io al tuo fianco"
La porta si aprì, ci aveva messo fin troppo tempo.
"Tyler, tesoro, scusami, lo sai com'è questa maledetta porta! Spero di cambiarla al più presto. Che mi dici? Perché a casa così presto?""Oh tranquilla, nel frattempo convincevo Josh del fatto che non doveva preoccuparsi di entrare"
Josh si senti costretto ad avvicinarsi e nel medesimo momento sentì due caldi sguardi posarsi su di lui, talmente caldi da arrossire le sue guance.
Finalmente gli occhi si incrociarono, non era differente da qualsiasi nonna esistente.
I capelli bianchi le arrivavano in fondo alla pancia.
Indossava una gonna a fiori e una camicia bianca .
Il viso era solare e compiaciuto. Sorrideva.
Anche se anziana, le sembrò subito una bella donna."Ciao caro. Piacere, sono Priscilla"
"Salve"
"Macché salve! Pochi complimenti...Entra pure"
Tyler afferrò saldamente la mano di Josh avventandosi su di lui e lo spinse in casa, dove un odore di cioccolato invase le sue delicate dolci narici.
"Questo è più carino degli altri"
"Gli altri non sono nulla in confronto a lui"
Si sussurrarono pensando che Josh non li stesse ascoltando.
"Gli altri?""Ci sei solo tu nel mio cuore, tranquillo"
Josh spostò lo sguardo su nonna Priscilla.
Sorrideva.Wow. Era tutto perfetto.
"Ho appena fatto i biscotti, ne volete? Nonno Joe è fuori città per una fiera, tornerete vero?"
"Non credo"
"Come no?", Josh si era già affezionato. Entrambi risero.
"Certo che si!", disse Priscilla prendendo sotto braccio Josh e portandolo in cucina.
Era molto grande, la carta da parati si intonava con la gonna, il cucinotto era così amorevole. Sembrava che tutto fosse stato fatto apposta per quella casa.
Era tutto meraviglioso, a Josh si bloccò un groppo in gola.
Mentre osservava nonna Priscilla e Tyler tirare fuori i biscotti si sentiva così leggero che pareva essere in un sogno.
Dio solo sa quanti nomi avrebbe gridato se lo fosse stato.
Josh voleva questo. E basta. Una vita felice, l'onore di osservare quel sorriso meraviglioso sul volto di Tyler.
Ei amici spero vi sia piaciuto il capitolo . Ormai sono passati vent'anni da quello precedente ma non sono una persona organizzata e con molta voglia di vivere per cui ecco il risultato.
Spero interessi ancora e niente , bye.
No bye un cazzo perche voglio arrivare a mille parolevivogliobeneciao
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Goner || Joshler [ITA]
FanficJosh si droga, è fragile, è senza anima, o meglio, non ha nessuno che riesca a curarla nel modo in cui dovrebbe. È una persona debole, che ha deciso di gettare la sua vita nel cesso e di tirare lo scarico, ma presto un ragazzo dagli occhi inquieti...