Si alzò per sistemarsi meglio, guardò fuori dalla finestra, gli alberi sembravano guardarlo ma non gli dava fastidio.
I loro occhi difficilmente interrompevano il contatto, qualsiasi parte del corpo di ognuno era impegnata ad abbracciarsi con un'altra.
Molte volte non sapeva dove metterli, gli occhi, per cui li chiudeva.
"Sono così brutto?", chiedeva Tyler ogni volta.
Josh gli rispondeva con una risata, che secondo lui bastava per rispondergli.Non aveva mai provato questa strana sensazione di appartenere a qualcuno completamente, sia mentalmente che fisicamente, però gli stava piacendo.
L'adrenalina si alternava con il piacere che si alternava con la consapevolezza di stare bene.Quasi gli veniva da piangere, strinse con tutte le sue forze il braccio di Tyler che a sua volta contrasse il tricipite.
Aveva un buon sapore.
Tyler era buono, in generale. Che cavolo ci facesse con lui non lo sapeva, ma di sicuro non voleva farselo scappare."Grazie", se ne usciva ogni tanto Josh, sentiva il costante bisogno di ringraziarlo per cui lo faceva ogni volta che ne aveva l'occasione.
"Grazie a te", gli rispondeva Tyler ridendo, molto probabilmente risultava ridicolo ma finché la cosa li divertiva non c'era da preoccuparsi.
Ad un certo punto Tyler estrasse fuori quel pezzo di corpo che ancora era rimasto incastrato in Josh e si sdraiò accanto a lui, fino ad ora era stato sopra di lui.
Josh restò un attimo immobile, fissava il muro.
"Che c'è?" Tyler lo sbloccò.
Non aveva ancora consapevolizzato il momento.
"Fatto" disse."A posto?"
"A posto" , sorrise.
Gli prese timidamente la mano e la incastrò con la sua, qualche volta l'alzò per baciarla.
Era tutto così fermo e perfetto.
Vedeva leggermente sfuocato per via delle lacrime che non erano riuscite a scendere qualche secondo prima, ma non ci teneva tanto a vedere ciò che gli stavano nascondendo. Più che altro aveva paura.Gli alberi sembravano più curiosi del solito, più spostati verso la finestra di Josh, ma ancora non gli dava fastidio. Gli venne in mente Tyler, il suo amico albero, che di sicuro avrebbe meritato più di loro di vedere ciò che stava succedendo. In ogni caso glielo avrebbe raccontato.
Si grattò la fronte prima di riposare il suo dolce e candido sguardo su Tyler.
"Sei bello, lo sai?", gli disse.Tyler sorrise.
Dio mioSi strinse il labbro inferiore per evitare di impazzire, il suo sorriso valeva cinquanta orgasmi, francamente parlando.
"Di più quando sorridi"
"Ho un sorriso terribile!", ed ecco la prima cazzata che Josh ebbe l'onore di vedere uscire dalla sua bocca.
Gli rise in faccia, credendo scherzasse.
"Ah, eri serio?" scoppiarono entrambi in una risata.Tyler prese la mano di Josh e se la portò davanti al viso, la stava osservando come fosse un opera d'arte.
La accarezzò due o tre volte e poi baciò ogni singolo centimetro di pelle.
Il modo in cui la sua bocca si appoggiava sul suo palmo era una ninna nanna.
Era come avere una mamma che ti racconta un storia per farti addormentare, solo che in quel caso la storia era loro, per cui pareva tutto dieci volte più bello."Josh devi sapere una cosa", disse appoggiando entrambe le mani dov'erano prima.
"Ti ascolto", sorrise e si schiarì la voce con un colpo di tosse che fece sobbalzare Josh.
"Scusa"
"Niente"Distolse lo sguardo e guardò il soffitto.
"Sei tutta la mia vita adesso"
Tutti i colori più belli del mondo li possedeva lui, tutte le sfumature, tutti i pensieri e le dolci giravolte appartenevano a Josh.
Era ufficialmente la cosa più bella che gli si potesse dire, la chiave che lo fece tramutare nella persona che voleva essere.Sentirsi importante era una cosa che da sempre Josh aveva ritenuto tanto fondamentale quanto lontana da lui, la vedeva come un obiettivo ormai rovinato dal tempo, figurarsi sentirsi fondamentale.
Lo era diventato improvvisamente e pensava che forse il sentimento era uguale a quello che provava una persona famosa.
Si, si era montato la testa, in tutti i sensi.Tyler aveva contribuito.
Era una lunga strada dritta senza più ostacoli, con finalmente un tratto chiaro e solare.
Non ci sperava più quasi."Che onore, sei sicuro?"
"Mai stato più sicuro"
"Be'. Ti amo"
Quindi l'amore è davvero potente?
Tyler sembrava così felice e ciò riempiva Josh del doppio della gioia.
"Si, sono felice. Se te lo stai chiedendo", forse è vero che due corpi che stanno in contatto e vicini tra loro hanno di conseguenza un legame psicologico.Josh ridacchiò tra sé e sé: oppure sei tutto frutto della mia immaginazione quindi di conseguenza sai ciò che penso.
Il sorriso di Tyler svanì all'istante. Dimmi che era la prima opzione.
Lo guardò rabbuiato ma dopo poco sembrò sforzarsi per far tornare la felicità di prima.
"Cosa c'è ?", gli chiese.
Lo vedeva, lo sentiva, lo percepiva... soprattutto lo percepiva, che diavolo di fesseria gli era saltata in mente ?"Scusami, non intendevo pensare questo"
"Pensare ... cosa?"
Ma che cazzo ho detto?
Tyler rise assumendo uno sguardo interrogativo al contempo.
"Ehm""Ehm... tranquillo ti perdono, qualsiasi cosa tu abbia pensato", continuava a sorridere confuso.
Josh si sentiva in imbarazzo ma lo sguardo di Tyler ammortizzava tantomeno la figura di merda che aveva appena fatto e la cazzata che aveva appena detto.
"Non so, a volte sembra che tu mi legga nel pensiero. Penso una cosa e tu rispondi"
"Davvero? Be' , siamo legati"
Perlomeno Tyler era fuori di testa quanto lui, per cui era come se tra loro si capissero.
Siamo legati
"Molto"
Hey amici , come state?
Scusate se ci ho messo tanto ma oltre al fatto che sono accadute un sacco di cose nell'ultimo periodo (in realtà solo una ma dire che sono tante fa più figo e più tumblr) ho perso anche l'ispirazione (l'ho ritrovata, era dentro il frigo) e quindi non mi andava più di andare avanti.Spero che il capitolo vi piaccia anche se lo ammetto non sono tanto soddisfatta (STRANOH) e niente ...
A presto fagioli.
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Goner || Joshler [ITA]
FanfictionJosh si droga, è fragile, è senza anima, o meglio, non ha nessuno che riesca a curarla nel modo in cui dovrebbe. È una persona debole, che ha deciso di gettare la sua vita nel cesso e di tirare lo scarico, ma presto un ragazzo dagli occhi inquieti...