13. Fall away

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"Non cadi, fidati!", gli disse Tyler, ancora una volta come se gli avesse letto nel pensiero.

"Non voglio rischiare la mia vita per dei campi!", lo informò Josh terrorizzato, così Tyler alzò gli occhi al cielo, diede una sbirciatina alla finestra e sorrise.
"Non ci sono solo campi", lo informò.

"Che vuoi dire?"
Josh non faceva altro che guardare dove mettesse i piedi, stava cercando di convincersi che lo stava raggiungendo ma ogni passo che faceva in avanti equivaleva a farne tre indietro.

"Vieni qua e scoprilo!", Tyler si era messo a guardare fuori dalla finestra e non badava più a Josh, tranne quando, ovviamente, si trattava di rispondergli. A Josh questa situazione mise un'abissale agitazione, sembrava quasi che Tyler fosse convinto al cento per cento che dopo poco lo avrebbe raggiunto, ma si sbagliava di grosso, Josh non aveva la minima idea di come fare ad arrivare da lui senza i suoi incoraggiamenti.

"T-Tyler!" provò a chiamarlo.
Dammi una mano invece che stare lì impalato a guardare i campi e chissà cos'altro.
"Dimmi" quando si girò spalancò la bocca e Josh diventò rosso dall'imbarazzo.
"Ancora lì sei?" disse mettendolo ancora di più a disagio.

"Tyler, qui crolla tutto, lo so, lo sento, non voglio cadere"

"Come vuoi, stai pure lì", Tyler ritornò a guardare fuori dalla finestra.

No, cazzo, dovevi rassicurarmi. Pensò.

Non poteva di certo starsene lì ad aspettare che Tyler finisse di guardare il suo bel panorama senza che ne vedesse un po' anche lui.

Josh fece un passo avanti e prima di appoggiarlo lanciò un'occhiata a Tyler che, a suo stupore, lo stava guardando con una espressione di vittoria.

Josh sorrise e fece altri due passi, Tyler era sempre più vicino.
E dopo un totale di una trentina di passi arrivò indenne alla finestra

"Eccomi!", esordì.
"Non avevo dubbi", sorrise, quindi di conseguenza anche Josh lo fece.
"Ora guarda", Tyler indicò fuori e Josh non esitò un secondo a guardare per scoprire cosa diavolo ci fosse oltre ai campi.

E fu quando vide un leone enorme ruggire che perse l'equilibrio e si schiantò con il sedere sul pavimento.

"CHE CAZZO È QUELLO?", Josh cominciò a vedere tutto appannato e non sembrò affatto badare al preoccupante rumore che il suo didietro aveva fatto sbattendo contro i resti di quella baracca, forse perché ciò che aveva visto fuori dalla finestra era effettivamente un leone.

Cercò di alzarsi per controllare che non fosse stata solo una sua allucinazione ma il leone non si muoveva da lì, a contrario del suo cuore, che invece stava impazzendo.
Tyler era così tranquillo, perché era tranquillo?

"Perché ? Cosa ti sembra?", gli chiese.
"UN CAZZO DI LEONE APPENA FUORI CITTÀ!", urlò ancora, incerto su come comportarsi, cosa fare o cosa pensare.

Si portò le mani ai capelli tirandoseli con tutta la forza che aveva per cercare di focalizzarsi su altro, perché il non capire lo stava urtando.
"Che diavolo ci fa lì?", disse scandendo bene ogni parola e guardando negli occhi Tyler, non badando a quell'enorme felino per un attimo.

"Che domanda è ? Non ci può stare?", gli chiese.
"Dio Santissimo".
"Be', forse allora è meglio che tu non veda anche le giraffe"
"COSA?", Josh rimase fermo.

"Ma perché ti preoccupi tanto? Osserva la vita e basta".
"Tyler, quello che ho appena visto è un leone...tu non puoi dir-"
"Osserva e basta!", ripeté, facendo passare la voglia a Josh di proseguire il suo discorso.

Stava completamente impazzendo, le tempie gli pulsavano e l'unica cosa che desiderava era tornarsene a casa. Ma Tyler sembrava così felice in quel piccolo ritaglio di mondo di cui faceva parte anche Josh, che non trovò il coraggio di chiedergli di andare.

Così si avvicinò alla finestra e Tyler lo prese sotto braccio e si ritrovarono a guardare una specie di zoo.
"Abbiamo l'esclusiva" spiegò Tyler.
"Perché sono qui?" chiese Josh confuso allo stesso modo.
"Li ho portati io", doveva scherzare, ma anche se sapeva che stava mentendo, decise di fermarsi con le domande e, come aveva detto lui, osservare la vita.

Guardò attentamente: il felino color oro faceva pochi passi avanti e indietro guardandosi in torno e quelle poche volte che i suoi occhi incrociavano quelli di Josh gli si rizzavano i peli dalla paura che volesse raggiungerlo per mangiarlo, eppure successivamente si girava dall'altra parte, evidentemente non doveva avere un gran appetito, o forse Josh non era abbastanza allettante.

Josh proprio non riusciva a reggere, purtroppo la sua confusione aveva preso il sopravvento su ciò che Tyler poteva rassicurargli, in effetti era talmente assurdo che per un breve attimo si chiese se fosse reale, però il dubbio non si trattenne troppo tempo nel suo cervello, anzi, ciò che stava rimbalzando da fin troppo tempo nelle pareti della sua fragile mente era la voglia di andare via.

"Se stai male dimmelo, ce ne andiamo", Josh cominciava ad avere paura delle strane coincidenze che legavano i suoi pensieri e quelli di Tyler, ma non ci fece troppo caso: Tyler era disposto finalmente ad andarsene.

"Se non ti dispiace..."

"Ovvio che no, mi dispiace più sapere che non ti senti a posto con me", spiegò dando le spalle alla finestra.

"Ti sbagli, io sto bene con te. Non sto bene con ... lui!", indicò il leone che ancora strisciava le sue zampe sull'erba e lo guardò per l'ultima volta.

Tyler ridacchiò "Okay. Ti credo. Allora, andiamo al supermercato?". Il supermercato, sembrava il paradiso in confronto, nessun tipo di animale feroce o aggressivo.

"Certo, si. Perché ?", a volte non riusciva a tenere a bada la sua curiosità e talvolta se ne pentiva. Ad esempio in questo caso, Tyler portò gli occhi al cielo e quasi gli si vedevano le braccia cadere.

"Sei noioso, Josh. Voglio comprare del cibo, ho fame! Va bene come giustificazione?"

"Scusa, hai ragione, si. Però io... non ho soldi"

"Non c'è qualcuno a cui puoi chiedere?"

"Be', si, ci sarebbe mio fratello ma-"

"Ottimo"

Tyler scappò subito verso l'uscita di quella casa infernale e Josh lo seguì. Non appena uscirono si guardò bene in torno per capire a che distanza fosse quel leone e se per caso li stesse guardando.

Josh non sapeva bene se era un bene o un male averlo perso di vista, però quando perlustrò tutto il territorio senza trovarlo, si rese conto che era sparito. Non c'era più. Puf! Nessuna traccia. E una parte di lui si tranquillizzò.

"Forza, andiamo...!"

Goner || Joshler [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora