chapter twelve

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Mi prese per il viso e mi baciò. Non mi staccai, anzi. Prolungai il bacio schiudendo le labbra. Le nostre lingue ballavano. Sentivo un fuoco ardente che mi investiva da capo a piedi. Non sapevo come era potuto succedere ma pensai subito che quello doveva essere l’amore. Qualcosa che ti percuote tutto. Ti lascia un dolore alla bocca dello stomaco. La conoscevo si e no da due, tre giorni ma era come se la conoscessi da una vita.

Fu la serata più bella della mia vita

Pov’s Ashton

Un fuoco ardente mi percorreva lo stomaco. Sentii una melodia in italiano, non molto comprensibile ma diceva più o meno “… e le parole nell’aria, sono parole a metà… lo stomaco ha resistito… ma c’è un dolore che sale, che sale e fa male… arriva al cuore lo vuole picchiare, è più forte di me… e quando arriva la notte, e resto sola con me, la testa parte e va in giro, in cerca dei suoi perché. E le parole nell’aria, sono parole a metà. La vita può allontanarci, l’amore poi… ritornerà…”. Era magnifica. Aveva un significato immenso e poi mi accorsi che era proprio quello che provavo io in quel momento e non solo in quel luogo e forse nemmeno solo mentre la baciavo… forse, anzi… certamente, questo dolore piacevole, lo sentivo dal momento in cui la vidi scendere dall’aereo e precipitarsi goffa sul carrello dei bauli. Quella vocina stridula quando ci vide. Era perfetta. Non avrei mai pensato di innamorarmi di una fan. A pensarci bene, nelle interviste dicevo sempre che la mia ragazza ideale sarebbe stata delicata, famosa, rossa, graziosa. A dire il vero, la immedesimavo in Ariana Grande. Non avrei mai pensato di innamorarmi di una fan, bruna, bellissima e tutto il contrario di delicata.

A quel pensiero, risi. Sarah, accortasi del mio sorriso, si staccò dal bacio. Con un sorriso stampato sul volto, mi chiese: << perché ridi? Ti faccio ridere?>> chiese con quella che voleva sembrare un’aria offesa.

<< ma no, anzi sei perfetta. Stavo solo ricordando i bei momenti passati assieme, dal primo giorno che ti ho incontrata>> risposi sinceramente.

 Lei rise. Mi meravigliò, però. Il suo non sembrava affatto un sorriso leggero bensì uno nervoso.

<< cosa c’è? Qualcosa ti preoccupa?>> le chiesi preoccupato.

<< n-no>> balbettò lei. << anzi… Ashton, credo sia giunta l’ora di dirtelo. A te e a tutti gli altri.>> disse.

<< dirmi cosa?>> chiesi curioso.

Non mi rispose. Mi fissò per una manciata di secondi fino ad arrivare ai miei occhi e subito scostò la testa dall’altra parte. Si alzò ed iniziò a camminare verso la sala. La vidi da lontano intenta a infilarsi il cappotto. Decisi di raggiungerla. Le domande che le facevo, non ebbero alcuna risposta.

Ci infilammo in macchina e ci recammo a casa mia.

Pov’s Sarah

Il tragitto in macchina fu uno dei più lunghi. Lo stomaco mi si era chiuso. A quelle parole di Ashton, mi ritornò in mente chi sono veramente. Non ce la facevo più a trattenere questo segreto. Dovevo dirglielo che sono Elly Walker la fotografa a non Sarah, una semplice fan che ha avuto l’opportunità di incontrare i suoi idoli. L’ansia aumentava così come il silenzio. Chiusi gli occhi e mi concentrai sul mio battito cardiaco. Accelerava ogni istante di più. Poi sentii il respiro di Ashton. Sembrava volesse non saper respirava. Cercava con tutto se stesso di calmarsi. Notai anche in lui una nota di terrore a ciò che avrei detto mischiata all’agitazione.

Presi il cellulare e senza che Ash se ne accorgesse, mandai un SMS a Lottie.

To: Lottie

From: Elly

Caught In The Act || 5sos - AshtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora