Quando mi vide, mi venne in contro, ma mi fece ridere.
<< scusami questa sala è prenotata>> disse quasi cacciandomi fuori.
<< certo che sei proprio idiota>> dissi.
A quelle parole, spalancò la bocca e indietreggio di qualche passo.
<< S-Sarah?>> disse.
<< no, un fantasma>> dissi. Mi accorsi che anche con i tacchi, mi superava di qualche centimetro.
<< sì, sei tu>> disse con nonchalance.
<< e con questo cosa vorresti insinuare?>> dissi disonorata.
<< che sei cambiata d’aspetto ma il caratteraccio e sempre quello>> disse ridendo sotto i baffi per farmi arrabbiare.
<< sei un rompi coglioni sai! Io che mi rendo presentabile per rendere tutto perfetto e tu che cerchi di rovinare tutto>> dissi infastidita.
<< mangiamo>> iniziammo a mangiare. Parlammo del più e del meno.
Poi ci recammo nel cortile del ristorante. C’era la luna piena. Ormai era il 3 Ottobre. Le lucciole ci giravano attorno. Ci sedemmo su una panchina. Le luci soffuse delle candele rendevano l’aria ancora più romantica.
Poi, mi colse di sorpresa.
<< ehi… ti devo dire una cosa.>> disse lui.
<< dimmi pure>>
<< ormai è già un mese che ci conosciamo. Tra un po’ ognuno andrà per la sua strada, tu impallata al pc come hai sempre fatto o qualsiasi cosa tu facessi a Greenwich e io tornerò a suonare ai concerti. Ma so già che qualcosa mi mancherà. Ho un buco nello stomaco ed uno spazio vuoto nel cuore che non riesco a colmare. Si sono solo diciamo riempiti per metà. Quando ti vedo lo stomaco è in subbuglio, la testa mi gira, il cuore accelera ad una velocità pazzesca, divento timido e giro la faccia ogni volta che il tuo sguardo incontra il mio. Ora che sei al mio fianco è così e non oso immaginare cosa succederà quando tu non ci sarai più al mio fianco.
Sicuramente mi mancheranno i tuoi modi rudi di mangiare, il modo in cui porti quegli occhiali che coprono tutto il tuo nasino, quell’apparecchio che sembra quasi non darti fastidio tanto ci sei abituata. I tuoi capelli che trovano sempre l’occasione di essere shatushati, e di qualsiasi colore. Mi mancherà il tuo spirito, il modo perfetto in cui riesci a scattare le foto, la tua allegria, il tuo mistero, tu.
Quello che sto cercando di dirti, Sarah è che anche se ci conosciamo solo da un mese, io mi seno follemente innamorato di te. Ti amo, ti amo, ti amo e sono disposto a gridarlo ai quattro venti e ai sette mari, non mi importa. Ti amo sarà e nulla mia farà cambiare idea.>>
Rimasi a bocca aperta.
<< non sai da quanto tempo aspettavo questo momento. Caro Ashton Irwin, io ho capito di amarti già un bel po’ di tempo fa. Ti amo, ti ho amato e non smetterò mai di farlo, qualsiasi cosa succeda. Anche se tu sarai lontano un miglio da me con il cuore sarai qui con me. Ash, io ti amo e anche io sono disposta a rivelarlo al mondo intero.>>
Ci alzammo. Con lo sfondo della luna piena e il suo riflesso sul pelo dell’acqua, le luci delle candele, il profumo delle rose e le lucciole che viaggiavano da una parte all’altra, mi avvicinò a lui. Sentivo il battito del suo cuore e lui sentiva il mio.
Mi prese il mento e lo avvicinò al suo. Poi appoggiò le sue labbra alle mie. Schiuse le labbra per prolungare il bacio. Fu magico. Una fragranza di rose, ciliegi, aria londinese, umidità del lago ci pervase facendoci rilassare. Sul mio volto comparvero delle lacrime che per la prima volta furono di felicità. Stavo bene. Avevo realizzato il mio sogno nel cassetto. Ormai tutto il resto non mi importava. Tutto attorno a noi scomparve. La scena era nostra e nessuno avrebbe mai potuto rovinarmela.
Pov’s Lottie
Stavo senza far niente. Mi immaginavo i due piccioncini ma mi annoiavo, così rovistai un po’ nella camera di Elly. Trovai il curriculum, l’articolo, la Canon e Pinky e notai che aveva un taschino aperto. Lo aprii. Non lo avevo mai visto. Ne estrassi un piccolo diario.
Iniziai a sfogliarlo. C’erano pensieri di ogni tipo. All’inizio pensai non fosse una bella cosa ma in fin dei conti, ero la sua migliore amica.
Mi soffermai sull’ultima pagina scritta. C’erano pensieri su Ashton. Mi salì il colesterolo e il diabete tutt’una volta.
Guardai l’orologio. Erano le 21:00.
<< accipicchia! Luke sarà qui tra pochissimo!>> e andai a vestirmi lasciando il libricino sul letto.
*Flash-back*
<< ehi, mi chiedevo se ti andasse di uscire con me stasera>> disse Luke diventando rosso in volto.
<< certo!>> rispose. Era più piccolo, è vero ma era carino quindi la cosa si poteva fare.
<< allora alle 21:10 ti passo a prendere, okay?>> disse.
<< okay>> dissi ancora.
<< condividi lo stesso appartamento con Sarah? Oh, ormai non mi importa più. Mi sono rassegnato. Non mi è mai piaciuta seriamente come te ad esempio>> disse nascondendo la faccia.
<< oh, sì, sì, certo! Ci vediamo stasera>> dissi e gli scoccai un bacio sulla guancia che per sbaglio però andò a finire sull’angolo della bocca. Mi ritrassi indietro imbarazzata. Poi mi dileguai e così fece lui.
*Fine flash-back*
Pov’s Luke
Quasi fosse una soddisfazione, mi accorsi che Sarah in realtà… non mi era mai piaciuta! Così invitai Lottie ad uscire con me. Lei sì che mi interessava!
Arrivai nell’hotel di Sarah e quando con una boy-guard riuscii ad entrarci, mi diressi nella stanza 69. Risi al ricordo del primo giorno che conoscemmo Sarah. Ci tenevo a lei anche se non mi interessava affatto. Avevamo passato un mese intero insieme ed era stato il migliore della mia vita. Mi rattristai ma cercai subito di sforzarmi in un sorriso.
Bussai alla porta. Una voce lontana rispose.
<< chi è?>> chiese. Era Lottie.
<< sono Luke!>> risposi.
<< entra pure. Aspetta nel salotto, sono in doccia! Esco tra un attimo!>> disse. Entrai.
Ero un po’ agitato. Era la prima volta che uscivo con una più grande. Per scrollarmi un po’ l’ansia di dosso, mi sedetti sul divano ma mi ritrassi nuovamente in piedi perché mi ero seduto su qualcosa. Mi girai per vedere cosa fossero e notai una cartella gialla con dei fogli al suo interno ed un piccolo libricino.
Sfogliai per un attimo la cartella senza farci molta attenzione e così feci con il libricino. Poi sentii Lottie che girava la chiave. Senza volerlo, nascosi il fascicolo e il diario nella giacca. Poi Lottie uscì. Era in asciugamano bianco. Divenni paonazzo e mi voltai.
<< scusami>> dissi.
<< no, no. non scusarti! Colpa mia. Vado in camera da letto a vestirmi. Faccio in un attimo>>
E così fu.
Quando uscì, rimasi a bocca aperta. Era incantevole. Era vestita molto semplice con un vestito blu a quadri con un fiocco azzurro in mezzo alla vita e delle ballerina della medesima tinta.
http://moda.webwoman.it/files/2011/02/1.jpg
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<< andiamo?>> disse lei pimpante.
Ancora sotto shock, mi limitai ad annuire ed uscimmo dalla camera. Ci accompagnarono le boy-guard fino a destinazione poi soli soletti. Andammo in un parco.
<< devi fare qualsiasi cosa con le guardie?>> disse scherzosa. << mi spiace per te. Io non resisterei>> disse ancora. Mi limitai a fare spallucce.
Poi, dopo aver parlato del più e del meno, successe qualcosa che mi lasciò ancora di più sotto shock.
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Caught In The Act || 5sos - Ashton
Fiksi PenggemarTrailer: https://www.youtube.com/watch?v=3w8p6_W38UU Elly Walker, 20 anni, fotografa, viene assunta da un giornale scandalistico famoso in un paesino in provincia di Londra, Greenwich, chiamato "Caught in the act". Alla giovane fotografa, viene dato...