epilogue

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DUE ANNI DOPO.

<< ehi amore!>> sentii una voce non capendo da dove provenisse. Poi vidi il pc lampeggiare. Lo aprii e notai che c’era una chiamata da Skype. La aprii e trovai un Ashton smagliante dinanzi.

<< amore mio!>> dissi.

<< come va a Londra?>> mi chiese.

<< tutto apposto… tu? Quando dovreste ritornare?>> gli chiesi. Erano partiti per il loro terzo tour. Ora si trovavano a Melbourne.

<< anche… senti, dovrei dirti una cosa. Lo so che non è il modo migliore questo ma se lo faccio di persone, potrebbe essere che te lo dica direttamente a Natale e siamo ancora a Settembre!>> disse. Ero curiosa quindi con un sorriso a trentadue denti lo spronai a continuare.

<< ci hanno proposto un contratto. Un tour della durata di più di un anno>> improvvisamente il mio entusiasmo si spense come una candelina di compleanno, di punto in bianco.

<< questo significa…>> iniziai con la speranza di aver capito male.

<< sì, che per più di un anno non potremo ritornare a casa, non potremmo vederci, al massimo qualche telefonata>> disse lui con gli occhi lucidi.

Mi alzai di scatto dalla sedia e mi voltai mettendo le braccia quasi incrociate e accarezzandomele cercando di farmi conforto e con le lacrime che mi rigavano il volto.

<< se vuoi, puoi venire in tour con me!>> disse.

Mi asciugai una lacrima e cercai di farmi forza per non fargli sentire la mia voce spezzata dal nodo in gola.

<< no…>> dissi e risi istericamente << no, sai questo mi ha fatto capire che effettivamente noi due siamo diversi. Io non potrei mai sopportare lo stress che sopporti tu ai concerti, sarà meglio che ritorni a Greenwich. Sì, inizierò a cercare lavoro… e per me è meglio per tutti e due. Sono stata per troppo tempo alle tue dipendenze. Devo ricominciare a riprendere la mia solita routine.>> dissi con le lacrime che ancora mi colavano cercando di darmi ragione ma come potevo? Avrei lasciato l’amore della mia vita. Non lo avrei mai più rivisto.

<< ma io non voglio!>> disse poi Ashton.

Mi girai di scatto arrabbiata non con lui ma con me stessa per essermi illusa che potesse funzionare.

<< oh, avanti Ashton! Lo sappiamo benissimo entrambi. Non può funzionare. Lo sapevamo sin dall’inizio ma  non lo abbiamo voluto ammettere! Siamo diversi. Facciamolo per il bene di entrambi. È meglio finirla qui!>> dissi distrutta.

<< s-se è quello che vuoi… allora… amici?>> chiese. Scossi la testa. << No, Ashton… addio>> dissi.

Il futuro per noi riservava cose ben diverse. Lui sarebbe diventato un cantante di fama mondiale, io sarei solo stata una fotografa di uno stupido giornale, nient’altro. Eravamo troppo diversi per stare insieme. La cosa che mi fece rabbia fu che c’era bisogno di uno stupido contratto per farmi aprire gli occhi ormai appannati dall’amore per Ashton. Sì, lo amavo ed era per questo che era meglio allontanarlo da me.

Chiusi Skype vedendo per l’ultima volta la sua faccia abilita.

Andai di sopra e iniziai a fare le valigie.

Presi un volo last minutes e mi avviai verso Greenwich lasciandomi Londra alle spalle. Non avrei mai più visto il mio “ying”. Insieme eravamo una sorta di “tao” io lo yan e lui lo ying, insieme una sola cosa. Perfetta.

TRE ANNI DOPO.

Dopo due settimane a Greenwich, riuscii a trovare lavoro.

Un anno dopo, mi arrivò un invito.Luke Hemmings e Charlotte FitzPatrick

Caught In The Act || 5sos - AshtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora