prologue

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<< È con grande onore che oggi, annuncio i laureati dell'Accademia delle belle arti. Nonostante le difficoltà, e tutto il resto, questi prodigiosi ragazzi ce l'hanno fatta. Ed è con grande orgoglio che adesso li chiamerò uno ad uno e consegnerò questa pergamena che apparentemente e solamente un pezzo di carta con del nastro celeste a tenerlo fermo.>> una risatina dal pubblico. << Ma che in realtà grazie a questo pezzo di carta, questi ragazzi, questi uomini e queste donne, potranno andare avanti nella vita e fare grandi cose. Ed ora il palcoscenico diventa il loro>> concluse il preside dell'Accademia, Aro Lewis. Tutti applaudirono. Eravamo agitatissimi. Io avevo il cuore che faceva le capriole. Ero emozionatissima all'idea di diventare una fotografa. Era stato il mio sogno sin da bambina e adesso si realizzava. 

Il preside iniziò a fare l'appello e uno alla volta, avanzammo di un passo verso di lui. 

<< Elly Walker>> disse. Il mio cuore perse un battito. Cercai di convincere me stessa a stare calma. Raggiunsi mr. Lewis e lui mi consegnò la pergamena. Poi mi tese la mano e io la strinsi. << Complimenti>> disse con un sorriso a trentadue denti. Invece di rispondere "grazie", feci solamente un cenno con la testa e anche il mio sorriso si trasformò in un sorriso a trentadue denti per l'ansia e l'emozione. 

Vidi qualcuno che si alzava in piedi a battere le mani e a gridare un "wou, huo!". Poi vidi che era la mia migliore amica Charlotte. Era venuta! Alla fine aveva abbandonato il lavoro per venire a vedere la mia laurea. Ero la ragazza più felice del mondo. 

Quando finì l'appello, ci recammo tutti nel grande giardino nel retro dell'Accademia. Prendemmo un bicchiere di champagne, e brindammo a noi. Quando finimmo di berlo, prendemmo i cappelli e li gettammo in aria gridando. 

Le formalità erano finite, quindi mi allontanai dal gruppo di laureati e mentre andavo in cerca di Lottie, qualcosa mi sotterrò. Quando cercai di alzarmi, notai che era Charlotte! Ci rialzammo e mi abbrac-... ci stritolò. 

<< Auguri, auguri, auguri. La mia piccola fotografa diventa grande>> gridò con le lacrime agli occhi. Lottie era più grande di me di un paio d'anni ma questo non era importante. Andavamo lo stesso d'accordo forse perché lei era sempre rimasta una bambina ed io era cresciuta in fretta. Quindi diciamo che eravamo coetanee all'interno. Ci conoscevamo dalla nascita. Le nostre madri erano migliori amiche e un giorno Doris, la madre di Lottie, e lei ci vennero a trovare. Mentre le nostre madri parlavano del passato, Lottie mi scaraventò addosso qualcosa. Mi feci male e iniziai a piangere. Poi lei si avvicinò e mi diede un bacio. Da lì diventammo amiche. 

<< Grazie>> risposi << Ehi, non piangere, non sono mica morta>> dissi tanto per sdrammatizzare. 

<< Ti sei schiarita i capelli?>> disse asciugandosi le lacrime. 

<< La mia amica è tornata! Ehi gente, Lottie è tornata fra noi!>> urlai e gli altri gridarono << Bene!>> mentre Lottie si prestava a fare qualche inchino di ringraziamento di qua e di là. 

<< Allora, come mai qui?>> chiesi. 

<< Nulla, volevo solo vedere la laurea della mia BFF>> rispose con nonchalance.<< A proposito, ho un regalino per te!>> disse con aria tutta contenta. << Bè non è un granché ma spero ugualmente che ti piaccia>> disse speranzosa. 

Poi uscì dalla tasca un cofanetto, lo aprii e vidi che dentro c'era un lucchetto porta chiavi tagliato in due sul quale c'era inciso "BFF" d'oro. 

<< Wow, Lottie, ma è... è bellissimo>> dissi quasi senza parole. 

<< Sono felice che ti piaccia. Allora quale parte vuoi?>> mi chiese. 

Presi la parte di lucchetto con l'incisione "BF" e lei invece quella con incisa la "F". Presi le chiavi dalla tasca sotto la divisa nera e la agganciai. 

Quando la festa fu finita, mi levai la divisa e portai Lottie in un piccolo pub. 

<< Offro io!>> dissi con decisione. 

<< Oh non preoccuparti>> provò Lottie ma la fermai con un occhiata penetrante. 

<< È la mia festa ed offro io>> dissi fredda. 

<< Okay>> rispose timorosa. 

Entrammo in un pub chiamato "Blak & White". Prendemmo qualche stuzzicheria, una birra doppio malto e una pizza. 

Quando uscimmo dal pub, un po' stonate a causa della birra a doppio malto, decidemmo di andare a casa. 

Sulla via del ritorno, passammo davanti al grande palazzo di Greenwich dove risiedeva il giornale più famoso della contea, il "Caught in the act", un giornale scandalistico. All'entrata, c'era un piccolo cartello con una scritta. 

"CERCHIAMO PAPARAZZO/FOTOGRAFO" 

Immediatamente, i miei occhi si spalancarono, guardai Lottie e le indicai il cartello. Lei mi sorrise con un sorriso da ebete ancora scossa dalla birra. Decisi che il mattino dopo mi sarei presentata alla sede e avrei parlato con il direttore del giornale. 

Era tardi ormai, così ce ne andammo a casa. Quando arrivai mi gettai sul letto senza sistemarmi. 

Il mattino dopo, indossai un abito elegante nero, un tajer, delle scarpe con tacco alte e argentee brillantinate, mi piastrai i capelli biondi, mi truccai leggermente solamente con eyeliner e mascara. Presi la prima borsa nera che trovai, ci infilai dentro il curriculum e presi le chiavi della macchina. Mi ci misi dentro e partii verso il "Caught in the act". 

Quando entrai, mi diressi verso il piano più alto dove c'era il direttore. C'era una fila lunghissima, tutti per l'annuncio. 

Per passare avanti, feci cadere qualcosa atterra di proposito ed utilizzai la tecnica del "piega e scatta". Mi piegai in avanti per prendere ciò che mi era caduto e quando vidi che tutti mi stavano guardando il didietro, scattai all'insù. Erano tutti uomini quindi fa facile. Tutti rimasero imbambolati. 

<< Posso?>> chiesi con tutta la sensualità che avevo. Tutti annuirono come polli. 

" Lottie è un genio!" pensai mentre mi recavo nell'ufficio del direttore. Prima di aprire la porta, tirai un grande respiro. Poi andai dentro. 

<< Chi sei? E cosa vuoi?>> mi chiese quello acido ma non ci feci caso. 

<< Sono qui per l'annuncio>> risposi decisa e misi il curriculum sulla scrivania. 

Lui lo sfogliò. Poi emise un gemito. Mi guardò da piedi a capo. 

<< Assunta!>> urlò. 

Mi si stampò un grande sorriso sul volto. 

" Evvai!" esultai nella mia testa.

Caught In The Act || 5sos - AshtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora