chapter four

590 22 18
                                    

La giornata fu impegnativa. Io e Lottie preparammo le valigie. Mi sarebbe mancata la mia migliore amica ma fortunatamente esisteva internet e il cellulare. Mi sarebbero mancati tutti i miei vestiti, le scarpe le borse e le cinture perché avrei dovuto portare esclusivamente cinque paia di jeans, le stesse scarpe da ginnastica! e una quindicina di magliette più una giacca in caso facesse freddo. Per non parlare poi degli accessori! Potevo portare solo eyeliner, matita e mascara, un paio di orecchini non pendenti, le lenti a contatto colorate, una pezza per gli occhiali e adesivi di ricambio. Sarebbe stato il mese più infernale della mia vita.

Fortuna che potevo portare il mio Pinky, un maialino di peluche, mio amico sin da bambino con cui dormivo la notte. Sembra stupido ma non facevo mai brutti sogni con lui al mio fianco; e la mia amata Canon.

Feci il biglietto dell’aereo via Internet e il pomeriggio mi arrivò a casa.

Sarei partita il giorno dopo alle 7. Ne approfittai per fare le ultime cose. Avrei voluto portare con me Lottie ma non poteva venire perché anche lei doveva lavorare. Lavorava in un’azienda che produceva cosmetici della Avon e la sera lavorava anche come cameriera al bar sotto casa. Il “midnight memories”. In realtà più che un bar era un pub e quindi doveva lavorare fino al mattino seguente alle tre, le quattro. Lavorava un giorno sì e l’altro no e la mattina doveva andare al lavoro alle otto e mezzo. Poverina, ma doveva guadagnarsi un po’ di soldi. Le avrei voluto regalare questa vacanza ma quel mese di lavoro l’avrebbe dovuto recuperare l’estate e volevo che almeno in quel periodo dell’anno, venisse con me ai Caraibi, vacanza regalatami sempre dai miei genitori che possedevano un’azienda di articoli da regalo e quindi guadagnavano un botto.

<< Mi mancherai honey>> le dissi con una lacrima che mi rigò il volto.

<< Ohw, non preoccuparti per me. Ricorda sempre però di chiamarmi ogni sera o con la web o con il cellulare e raccontami tutto ciò che succede! Mi raccomando cupcake>>

Finimmo in un pianto che quasi allagava la casa.

Il mattino seguente, mi diressi in aeroporto accompagnata da Lottie.

<< Mi mancherai tanto>>

<< Anche tu>> e ci abbracciammo. Salii sull’aereo e presi il posto affianco al finestrino. Con aria sconsolata, salutai per l’ennesima volta Lottie.

L’aereo partì.

Tirai un sospiro. << Londra, sto arrivando!>>

Poi mi accorsi che non avevo in dosso il mio travestimento così andai in bagno e mi vestii. Quando uscii tutti mi guardavano in modo strano e io mi facevo piccola piccola per la vergogna. Mi sedetti al mio posto e misi le cuffiette. Iniziò la prima canzone e senza accorgermene, mi addormentai.

Pov’s Charlotte

Io dovevo ormai tornare al lavoro. Per strada mi misi a ricordare la laurea di Elly, e tutto ciò che successe dopo. Il Caught in the act, il ragazzo che la fece cadere in ascensore e che si è scoperto essere uno dei 5sos, di quando… un momento. “perché quel ragazzo era nel palazzo di Elly?” pensai. Un lampo di genio mi fece correre a casa di Elly. Fortunatamente avevo le sue chiavi di casa e lei aveva le mie in caso di emergenza. “ come aveva detto che si chiamava? Calum… Hood!” pensai. Mi diressi al terzo piano e sul campanello c’era scritto ‘mr. And mrs. Hood’.

Suonai. Una signora sulla quarantina, molto giovane mi venne ad aprire la porta.

<< Chi sei?>> mi disse.

<< Buon giorno signora, sono un amica di Calum, è in casa?>> inventai sul momento.

<< No mi spiace>> disse.

Caught In The Act || 5sos - AshtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora