114capitolo

589 36 3
                                    

Sto per tirare quando sento
bussare alla porta.
< ma che cazzo stai facendo?> dice qualcuno, la voce è di benjamin.
< niente> dico, riporto la polverina nella bustina.
< perché ti stavi per drogare?> chiede dolcemente
< volevo stare un po' bene, ma perché sei venuto qua?>chiedo
< devi venire a mangiare> dice
< no, ho già mangiato. E poi sto per uscire. Quindi si ciao> dico uscendo
*
Sto uscendo dalla discoteca, sono sobria. Non ho bevuto. Adesso sto ritornando a casa, passeggio tra i vicoli bui, che ormai di paura non me ne fanno più.
Mi sento sbattere al muro di fianco a me, lo guardò in faccia ed è il fidanzato di mia mamma.
Mi da un pugno nello stomaco, < ti sono mancato puttanella?>.
Sono dieci minuti che mi sta riempiendo di pugni e calci, ma va bene. Se ne fotte delle sue nocche sanguinanti.
< per ora ho finito, ma sappi che ridurrò alla morte>dice per poi farmi una ferita sullo stomaco, va via.
Cerco di alzarmi e sputo sangue, bello no?.
Arrivo a casa e mi apre benjamin, < piccola che hai fatto?>chiede prendendo dolcemente il braccio, per poi trascinarmi dentro.
< è stato lui?>chiede in un sussurro
<no> dico
< vieni> mi prende a mo di sposa e mi fa stendere sul divano.
Dopo pochi secondi ritorna con il disinfettante, cerotti calze e cose varie.
Inizia a disinfettare, il bruciare non lo sento tanto, sono abituata.
<chi è stato?>chiede
< un ragazzo, stava facendo box gli ho urlato che non sapeva picchiare, quindi lui mi ha fatto vedere come non sapeva picchiare> dico
<smettila di dire bugie, un ragazzo che fa box non può procurarti questa ferite, e anche queste altre, lo ripeto è stato lui?> annuisco.
<piccola, domani lo denunceremo e poi lo uccido con le mie stesse mani>dice
Piccola... piccola...
<no, non importa. Puoi ritornare sempre il ragazzo freddo e che mi odia>dico
<scusa>dice.
Mi alzo di scatto
<ehmn... grazie>dico
< non ho finito, stenditi. Il sangue continua a sgocciolare> dice
<non importa>dico
<invece importa>dice facendomi stendere.
*
Nuovo giorno, mi sento na merda
Mi sento sola, tanto sola.
Sono appena arrivata a scuola, in ritardo, ovviamente.
Apro la porta e già sento urlare la prof di italiano, dio urla sempre.
<si rende conto che ore è?>dice
< si, quindi?>dico
< quindi che sei in ritardo>dice
< ma dai, non lo sapevo>dico
<vada a posto>dice
<okay> dico
Mi siedo vicino a benjamin, già che odio.
Lo ignoro completamente,
L'ora finisce.
<signorini, voi avete la seduta dal psicologa>dice
<non ci vado da uno strizza cervelli>dico
<andate immediatamente, che vi mando la comunicazione ai vostri genitori>dice la prof
Genitori...genitori, chi cazzo ce li ha?
Non vi ho detto che mia madre è morta? Dopo che ho scoperto che incoraggiava il suo ragazzo a picchiarmi non me ne è fregato nulla di lei.
<genitori? Davvero? Ma dai> rido falsamente
< andate e basta> urla
<ci vai?> chiede
<no, adesso me ne vado>rispondo
<dove vai?>chiede
< devo andare da ryan, devo... portare della roba a due ragazzi>dico
< ti sei messa di nuovo in questi giri?> chiede
<no>dico
<posso venire con te? Dopo c'è latino.>dice, so quanto odia il latino e la prof di latino.
<ehmn... si okay>dico
< non possiamo uscire di lì, alla seconda ora>dico
< usciamo da un'altra parte>dice mentre saliamo le scale, senza volerlo mi sfiora leggermente la mano. Ho i brividi.
*
Ho già fatto tutto, ora sto aspettando il capo... com'è che si chiamava? Bho.
Sto sdraiata con la testa sulle gambe di benjamin e i piedi sul cugino di ryan che porca troia, adesso gli arriva n' padella in faccia... solo se mi date la padella eh.

||il migliore amico di mio fratello||il mio fratellastro||2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora