La casa sul lago

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Hermione aprì gli occhi e si ritrovò a guardare il soffitto di legno, si strofinò gli occhi e sbadigliò. Si voltò e per la quarta mattina trovò il posto accanto a lei vuoto. 
Sospirò e si alzò, portava solo un intimo di color nero, si mise una maglietta e si appoggiò alla balaustra, guardando di sotto. 
Il rustico era fresco e accogliente, il piano di sotto era composto da un singolo locale, dove in fondo c’era un cucinino, un tavolo, un divano di fronte a un camino spento, vicino al quale c’era la porta che conduceva a un piccolo bagno. Infine, gran parte del piano era stata trasformata da Severus nel suo laboratorio personale. La camera da letto al secondo piano era aperta, con la vista sul pian terreno. 
“Buongiorno” disse Hermione, sorridendo. 
“Era ora” rispose Severus, alzando lo sguardo dal calderone. “Lo sai che sono le dieci?”
“Lo sai che tecnicamente sono in vacanza?” rispose Hermione, facendogli la linguaccia. 
Lui scosse la testa e tornò a mescolare la pozione. 
Hermione scese le scale a chiocciola, si avvicinò a Severus, gli mise una mano sulla spalla e lo baciò sulla guancia. “Hai dormito almeno un po’ questa notte?”
“Qualche ora, sono troppo vicino a una svolta per sprecare tempo a dormire” rispose Severus, alzò lo sguardo e le sfiorò le labbra con un bacio. 
“Sono quattro giorni che lo dici e sono quattro giorni che dormi a malapena. Sono sicura al cento per cento che riuscirai a completare quella pozione, ma Sev, hai bisogno di dormire” gli disse Hermione, assumendo un’aria preoccupata. 
“Non devi preoccuparti per me” rispose Severus, sfiorandole la guancia. 
Hermione sorrise. “Come faccio a non preoccuparmi per te?”
Lui le diede un buffetto e la baciò sulla fronte. “Il caffè è ancora caldo e ci sono delle brioche sul tavolo”.
“Fantastico! Iniziavo a stufarmi di uova e pancetta” rispose Hermione, avvicinandosi al tavolo, estrasse una brioche dal sacchetto e l’addentò assaporando la crema. 
“Questa mattina sono andato al villaggio e quindi ho pensato di cambiare il menù della colazione” spiegò Severus, aggiungendo delle erbe alla pozione. 
“E queste?” domandò Hermione, mostrando a Severus due lettere che erano sul tavolo. 
“Sono arrivate questa mattina”. 
“Perché non me l’hai detto?”
“Sono forse il tuo segretario?”
Hermione alzò le spalle e si sedette aprendo le buste. “Sono di Harry e Remus” annunciò iniziando a leggere la lettera del Prescelto.

Cara Hermione
Spero che la tua vacanza stia andando bene e che Piton faccia il bravo. 
Volevo solo confermarti che la mia festa di compleanno si terrà il 31 alla Tana alle otto. 
Molly e Ginny, che ti mandano i loro saluti, stanno organizzando una cena per un esercito. 
Ho detto loro che non c’era bisogno, ma sai… Tale madre, tale figlia…
Ci sarai vero? Hai detto che tornerai in giornata, no?
Comunque, se acconsente a venire, porta anche Piton, una bocca in più ci farà comodo vista la mole di cibo che hanno intenzione di preparare quelle due. Ho parlato con Ron, ha detto che farà il bravo e non giudicherà, anche perché se lo fa lo strozzo!

A presto 

Harry

“Harry dice che si farà una cena alla Tana per il suo compleanno” comunicò la ragazza, rimettendo la lettera nella busta. “Ha invitato anche te”. 
“Mpfh! Certo e magari gli porto anche un regalo” rispose Severus, alzando appena lo sguardo.
“Non c’è bisogno di essere sarcastico, per una volta tanto potresti accettare senza lamentele”.
“Ah-ah”.

Hermione scosse la testa rassegnata e si apprestò a leggere la lettera di Remus.

Cara Hermione
Come stai? Spero che la vacanza vada bene.
Volevo chiederti se il 31 vorresti con me a Diagon Alley. Harry mi ha appena scritto che per il suo compleanno farà una cena alla Tana e mi farebbe immensamente comodo il tuo aiuto per scegliere il suo regalo.
Che ne dici di trovarci al Paiolo Magico verso le 16?

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