Visita inaspettata

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Tenni stretto il corrimano per paura di scivolare. Dovevo essere in uno stato pietoso. Sicuramente ero ridotta peggio di uno straccio. La donna dai capelli castano scuro, con sfumature grigie che segnavano l'età mi guardavano curiosa. I suoi occhi verdi mi scrutavano in silenzio. Addosso aveva un cardigan estivo color pesca che indossava sopra un tubino color crema lungo ed elegante.

- Tesoro - esultò con la sua vocetta allegra. Cazzo. Mi strinsi nelle spalle. Che diamine avevo fatto perché capitassero tutte a me? - Non vieni a salutare la tua cara nonnina? - sorrise aprendo le braccia. Sorrisi scendendo le scale di corsa per andare ad abbracciarla. - Nonna - esclamai contenta di vederla. - Che sorpresa! -  la strinsi forte. La sentì ridere. - Spero che sia una sorpresa bella, tesoro - mi riprese sciogliendo l'abbraccio. - Ma certo! -

Era una bella sorpresa, ma non in un momento come quello. Sperai che non volesse andare a vedere la mia stanza. Avevo il terrore che potesse ancora esserci Will steso a terra senza maglietta in condizioni pietose. A mia nonna sarebbe venuto un colpo.

Facendo un passo indietro guardò il mio aspetto con sospetto. Già, mia nonna era peggio di Sherlock Holmes. Da qualcuno sua figlia doveva aver pur preso, no? - Che aspetto trasandato, stai bene tesoro? - chiese osservando i miei capelli.

Annuì, - si, stavo solo facendo degli esercizi di ginnastica - risposi facendole strada in salotto. Ci accomodammo sul divano l'una di fronte all'altra. Adoravo mia nonna. - Per questo hai messo la maglietta al contrario? - chiese tranquilla. Abbassai la testa sulla canottiera con un sorriso imbarazzato. - Si, mettere la canottiera al contrario fa sudare di meno - dissi con sicurezza.

Ma che cazzo sto dicendo? Mettere la maglietta al contrario previene la sudorazione? Oh Santo Cielo.

Sorrisi a 32 denti in modo convincente.
Non la potevo fregare. Aveva un fiuto infallibile. Eppure sorridendo dolce cambiò argomento. - La mamma dove è? - si tolse il cappotto autunnale appoggiandolo al lato del divano. Mi mossi sul divano. - È ancora al lavoro. Torna questa sera verso le 19 - mi alzai. - Intanto ti porto un tè con cannella? - le chiesi sorridendo accondiscendente.

Si volse verso di me annuendo. Feci marcia in dietro andando in cucina dove misi un po' d'acqua a bollire. Preparai la tazzina con la bustina e uscì di fretta andando in camera mia. Salì le scale di fretta provando a non fare troppo rumore. Spalancai la porta della mia stanza intrufolandomi all'interno come una ladra, richiudendola velocemente alle mie spalle.

Perlustrai il perimetro con attenzione ma di Will non c'era alcuna traccia. Sospirai di sollievo prendendomi un attimo per calmarmi. Tutta questa tensione non riuscivo più a gestirla. Mi sarebbe venuto un colpo. Scesi di sotto tornando al tè della nonna. Svuotai il contento dell'acqua dentro la tazza; aggiunsi la cannella e lo zucchero di canna e tornai in cucina.

La nonna stava appoggiata allo schienale del divano con lo sguardo rivolto verso il vuoto davanti a se. Aveva un aria malinconica che prima non avevo notato per via della paura di essere beccata. Appoggiai la tazza fumante sul tavolino di vetro nero, proprio davanti a lei, e mi sedetti al suo fianco. La nonna si girò subito verso di me, con un sorriso sbiadito, come a volermi rassicurare. - Stai bene? - chiesi con delicatezza.

Non volevo metterla in agitazione, come se fosse in dovere di spiegare tutto, ma dovevo capire il suo stato. Capitava qualche volta che venisse a farci visita senza avvisare prima, ma non era mai stata così strana. Annuì poco sicura prima di rivolgermi un sorriso rassicurante. - Solo un po' stanca, tesoro. Il viaggio di ritorno è stato faticoso. -

Si sporse prendendo tra le mani la tazza del suo tè preferito. Continuai a guardarla sospettosa. Non stava bene, si vedeva. Tenne ferma la tazza tra le mani come a volerla imprimere nella pelle. Guardai le dita leggermente tremanti. - Nonna... - provai a parlare ma mi bloccò girandosi verso la borsa che aveva abbandonato al suo fianco, dalla quale estrasse un pacchettino piccolo decorato da una carta lucente di color argento. La guardai in silenzio mentre me lo porse sorridente. Sapeva che cercava di fare, non ero idiota.

Passione + Possessione = Atomica EsplosioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora