Ci eravamo alzati di mattina presto per fare colazione e uscire in fretta. Avevamo preso il traghetto insieme ad altre venti persone. Il cielo era oscurato, segno che la festa delle castagne non sarebbe durata allungo, interrotta da una pioggia imminente.
Scesi a terra ci accordammo di fare ritorno per le due per la prima corsa pomeridiana del traghetto. Ce n'era un altra alle quattro. Insieme andammo a girare per i vari stand esposti. C'era di tutto; dai gioielli artigianali locali a dolci dal profumo invitante. Il freddo ci aveva costretti a fermarci a una piccola locanda improvvisata per l'occasione, a bere una cioccolata calda per scaldarci.
In aria c'era l'odore di pioggia battente e di squisiti profumi appetibili. Jake mi sorrise offrendomi un dolcetto alla cannella, che aveva preso dalla bancarella vicina. - È squisito. - Chiusi gli occhi gemendo per il piacere.
- Vero? - Il biondo sorrise allegramente facendo spuntare le adorabili fossette ai lati della bocca. Non mi ricordavo più il suo sorriso dopo tutto quel tempo, e fu un piacere rivederlo sul suo viso.
Fece il giro con la bustina marrone offrendone uno a tutti. Rose arrossì nascondendo il rossore delle guance tra i capelli rossi. Così dava meno nel occhio, certo. Risi lanciando un occhiata a Brit che capì al volo. Alzò i pollici all'insù vittoria.
Quel gesto mi ricordò la scommessa che avevamo fatto io e Will. Se i due sarebbero finiti insieme avrei vinto io, de invece questo non sarebbe accaduto avrebbe vinto lui. La posta in gioco: un mistero fino al momento della vittoria.
Come se mi avesse letto nel pensiero il diretto interessato si girò a guardarmi affrontarmi apertamente. Da quando mi aveva spiegato la situazione non avevamo più parlato. E mi sentivo in colpa, senza motivo. Lui aveva continuato a lanciarmi occhiate furtive senza farsi scoprire, ma io lo avevo notato fingendo però di non averlo fatto.
Aveva bisogno di sapere il mio verdetto. Sapevo che pretendeva delle risposte ma ancora non ero sicura della mia scelta. Sentivo un turbine diverso di emozioni contrastanti che mi confondevano rendendomi difficile capire e scegliere cosa fare: dargli una seconda possibilità o andare per la mia strada.
Avevo capito che ci teneva a me tanto da calpestare il suo orgoglio ostinato e inattaccabile per dirmi la verità e chiedermi scusa. Ma io ero altrettanto disposta a fare lo stesso? Odiavo sentirmi confusa. Mi rendeva debole ed era la cosa che più odiavo provare.
Sostenni il suo sguardo perdendomi in quel miscuglio di zaffiro color prato e cioccolato fondente. Una delle cose che più mi piacevano di lui erano i suoi occhi, così misteriosi e impenetrabili, che ti toglievano il respiro e con esso la capacità di ragionare lucidamente.
Intorno a noi i ragazzi continuavano a chiacchierare animatamente, anche Justin si era unito alla discussione su quale fosse il periodo migliore per fare cosa, mentre noi due ci guardavamo nei occhi non badando a nulla che fosse intorno.
Distolsi lo sguardo quando Brit mi ricosse con una mano sulla spalla. - Ragazzi. - Attirò l'attenzione di tutti. - Proporrei di dividerci per scoprire le cose che più ci interessano e per acquistare alcune cose interessanti. Ci troviamo tra un oretta qui davanti al bar. - Istruì i ragazzi sorridendo.
- Er, vieni con me? Ho intenzione di prendere alcuni dolcetti come souvenir da portare a casa a mia madre. Tu potresti prendere qualcosa per i tuoi e per tuo fratello. Davanti alla bancarella dei dolci tipici del isola ho visto uno stand di cose antiche. -
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Passione + Possessione = Atomica Esplosione
Romansa*** SEQUEL DI ODIO + AMORE = FISICA ATTRAZIONE *** Quando cupido scocca le sue frecce è meglio scappare a gambe levate. Sopratutto se ad essere colpito è il tuo peggior nemico. Ma non sempre le cose finiscono male. A volte, infatti, serve solo una p...