Capitolo 8

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È ore che vago per questo bosco, non so dove mi trovo, non so dove andare e non so come fare per trovare qualcuno.
Mia madre sta per morire e io sono qua, non sono vicino a lei e non so come  fare. Voglio tornare almeno per salutarla, voglio stare con lei adesso. Le mie guance si rigano di lacrime, mi siedo vicino ad un albero.
Come faccio adesso? Sono stanca per continuare e non so dove andare, mi si chiudono gli occhi.

Mi sveglio in una stanza, la mia stanza.
Apro bene gli occhi e mi guardo intorno, sono a casa mia. Ma come è successo? Mi alzo ed esco scendendo le scale e seduta sul divano c'è Margaret.
"Finalmente ti sei svegliata" dice sorridente.
"Come Finalmente? Da quanto sto dormendo?" chiedo preoccupata.
"Da quattro giorni Alice, l'ospedale ti ha portato a casa dicendo che ti avevano trovato nel giardino sdraiata di fianco ad un albero in condizioni spregevoli" dice con un tono triste.
Non rispondo e le chiedo "nostra madre dov'è?". Margaret abbassa lo sguardo, non è un buon segno e alza la testa indicandomi la camera di nostra madre. Salgo le scale e apro la porta delicatamente e la vedo sdraiata sul letto con gli occhi chiusi, i capelli biondi sciolti e una vestaglia blu. Mi avvicino e le accarezzo una guancia, apre piano piano gli occhi e con un fil di voce dice "Alice mia cara..." le sorrido e sento le lacrime salirmi fino agli occhi e scendere rigandomi le guance ".. mi sei mancata" continua lei. 
Io non resisto e la abbraccio in lacrime "madre.." e sento il suo corpo farsi pesante fra le mie braccia. È morta.
"Margaret" urlo "Margareeeeeet vieni veloceeee" piango e sento mia sorella correre per le scale.
"Alice..." dice con il viso sconvolto. "Madre" urla disperata e cade sulle ginocchia e rimaniamo così per un tempo infinito.

Due giorni dopo

Fra qualche ora ci sarà il funerale di mia madre. Dal giorno della sua morte Margaret non ha parlato molto e io nemmeno.
Scendo le scale e arrivo in cucina dove c'è mia sorella che prepara la colazione "buongiorno Alice" dice con una nota triste nella voce, "buongiorno Margaret" rispondo in tono inespressivo.
"Cosa gradisci per la colazione?"
"Niente, grazie Margaret".

Mi vesto ed esco in giardino aspettando che la carrozza parta.
Mi perdo nei miei pensieri, giro per il giardino di casa mia e penso alla Regina e il Coniglio Bianco, alla Lepre Marzolina e a tutti i miei amici di Sotto Mondo e penso al Cappellaio, al mio Cappellaio. Chiudo gli occhi e le lacrime mi escono, vorrei fosse qui con me.
"Alice" una voce mi distrae dai miei pensieri. Mi guardo intorno ma non vedo nessuno.
"Alice" ancora questa voce e fra gli alberi scorgo una sagoma. Mi avvicino cercando di vedere meglio e un brivido mi prende il corpo. Inizio a correre e piango di felicità.
Allargo le braccia e gli salto addosso.
Le sue braccia mi stringono forte a se, lo guardo negli occhi. Il Cappellaio e i suoi occhi verdi sono qua per me, per salvarmi da questo momento, per farmi vedere che lui c'è.
Sono incredula, non diciamo niente. Mi avvicino e lo bacio, un bacio pieno di amore e passione.
Tra un bacio e l'altro mi sussurra "ti amo Alice".

Alice e il Cappellaio MattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora