Capitolo 5

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Sento il calore del sole che mi scalda il viso, apro lentamente gli occhi e mi sveglio con il viso del Cappellaio a un centimetro dal mio. Sta ancora dormendo con la bocca socchiusa. Mi alzo piano per non svegliarlo, e mi metto a cercare il bagno per sistemarmi. 
In fondo al corridoio c'è una porta che non avevo ancora aperto, ed ecco il bagno. Appena entro un profumo di vaniglia mi riempie il naso  e trovo un manichino con su un vestito azzurro svolazzante e ampio e delle scarpette nere con un fiocco azzurro. Appoggiato al decoltè c'è un biglietto bianco antico con scritto "Alice l'ho fatto per te. Il Cappellaio"
Mi vesto, mi guardo allo specchio per vedere come mi sta e dietro di me noto una figura appoggiata alla porta, è il Cappellaio che mi guarda sorridente. "Ti sta molto bene Alice"
"Grazie.."
"Aspetta che ti aiuto con il fiocco"
Le sue mani mi presero delicatamente i capelli e mise il fiocco azzurro.
"Grazie Cappellaio"
Mi sorrise e uscì dal bagno.

Toc toc
"Cappellaio hanno bussato alla porta"
"Apri pure Alice"
Mi avvicino alla porta "chi è?"
"Alice sono il Bian Coniglio e con me ci sono Pincopanco e Pancopinco"
Apro la porta e sorrido loro "Cosa ci fate qui?"
"Siamo venuti a prenderti, non lo sapevi?"
Il Cappellaio arriva di corsa dal bagno e li fulmina con lo sguardo.
"Sapere cosa?" Aggiungo senza badare allo sguardo del Cappellaio. "Niente Alice è ora di andare è tardi" urla il Bian Coniglio.
Mi prendono le mani e mi trascinano fuori dalla casa del Cappellaio mentre lo guardo e lui ride compiaciuto di quella buffa scena.

Dopo mezz'ora di cammino mi bendano gli occhi un un nastro bianco. "Cosa succede? Bian Coniglio?"
"Alice fidati di noi"
"Si Alice fidati di noi" aggiungono in coro Pincopanco e Pancopinco.

Mi fanno male le gambe quando ci fermiamo, sento una porta aprirsi e delle voci.
Il Coniglio Bianco lascia la mia mano e Pincopanco o Pancopinco, non so chi mi stesse tenendo l'altra, fa lo stesso.
Sento dei passi dietro di me e un tocco delicato mi scioglie il nastro che mi copriva gli occhi.
"AUGURI ALICEEEE" urlano tutti in coro,  oggi è il mio compleanno mi sono dimenticata. Tutti mi corrono in contro per abbracciarmi. "Grazie mille amici miei".
È una stanza enorme bianca, siamo nel castello della Regina Bianca, e al centro una torta bellissima. "Chi ha fatto la torta?" chiedo 
"Io ahahah" risponde la Lepre Marzolina con una risata isterica. È matto ma gli voglio bene. Ringrazio tutti. Ad un certo punto parte la musica e il Cappellaio inizia a ballare la Deliranza, è il più bravo ballerino di Deliranza in tutto Sotto Mondo. Lo guardo divertita insieme ai miei amici. Mi si avvicina la Regina Bianca che mi invita dolcemente ad uscire in giardino con lei.
"Alice cara" la sua voce dolce mi riempie il cuore " sei stata lontana da noi per un anno ormai, ti abbiamo cercato per poter festeggiare con te il tuo compleanno, puoi rimanere quanto vuoi con noi, appena credi che sia meglio tornare basta che mi vieni a cercare e io ti faró tornare a casa"
"Regina io non voglio tornare.."
"Cara Alice che succede?"
"Vedi Regina, a casa non mi sento a casa, questa è casa mia. Casa è dove siete tutti voi, e nel mio mondo voi non ci siete, se non nei miei sogni".
La Regina viene verso di me con le braccia aperte e mi abbraccia. "Alice ti voglio bene"
"Anche io Regina, grazie per ogni cosa".

Quando torniamo dentro non trovo il Cappellaio. Chiedo a tutti dove si trova. Nessuno mi sa dare una risposta, allora inizio a cercarlo per tutto il castello "Cappellaio dove sei?" Apro tutte le porte ma non c'è traccia del Cappellaio.
In fondo al corridoio vedo una porta a forma di cilindro, certo che stupida è sicuramente qua. Apro la porta "Cappellaio sei qui.."
"Vieni Alice"
"Non ti trovavo che fine avevi fatto?"
"Ho fatto questo per te" e mi da un cappello azzurro chiaro, perfetto per me è elegante e raffinato. "Grazie Cappellaio" gli dico mentre gli salto al collo.
Lui mi cinge la vita e mi stringe a se. Rimaniamo così per un tempo indeterminato e sento il profumo di menta e vaniglia riempirmi il naso. Affondo la testa nella curva che c'è tra il collo e le spalle. Voglio rimanere così, qua con lui senza che nessuno ci disturbi.

Alice e il Cappellaio MattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora