CAPITOLO 2 ※ La salvezza ※

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Quando riaprii gli occhi un forte calore mi avvolse, sembrava essere una grotta. Mi misi a sedere e notai di esser a petto nudo, mi mossi lentamente ed una fitta di dolore mi colpì al braccio destro che era stato ben fasciato con delle foglie. Mi misi in piedi avvicinandomi al fuoco per trarre beneficio del suo calore. Quel luogo sembrava quasi una casa, le pareti erano state levigate, ciotole, foglie, rami tutto era posato in alcune cavitá della parete con cura. Sentii un rumore e mi girai di scatto verso la parte oscura della grotta. Dal buio della profondità della grotta un corvo di fumo nero apparse volando verso l'uscita e posandosi sulla mano della ragazza per poi scomparire. Lei si avvicinò posando delle erbe su una lastra di pietra, si girò e mi guardò:
«Potevi morire sai?»
«Lo so... ma non potevo lasciare che morissi.»
«Giusto, io sono la salvezza del tuo regno...» Sbuffo, girandosi nuovamente.
«Mi chiamo Gabriel. Grazie per avermi salvato.»
«Va via... non è un luogo per te.»
«Vieni con me..."
«No!» urlò uscendo di corsa dalla grotta.
La seguii ma la persi di vista subito, era scomparsa. Rientrai sedendomi vicino al fuoco. Dovevo rassegnarmi... Toccai le foglie sul braccio, dopottutto riuscii a capire che non era poi così malvagia come voleva far sembrare.
«Non sei affatto cattiva.» Dissi ad alta voce.
«Infatti non lo è.»
Mi alzai di scatto sconvolto dal sentire una voce. Un gatto nero con gli occhi rossi comparse dal nulla avvicinandosi e sedendosi accanto.
« T-t-tu... tu sai parlare!" Urlai cadendo a terra ed allontanandomi veloce mentre gli puntavo un dito contro. Il gatto alzò il viso guardandomi.
«Siete così divertenti voi umani... Certo che so parlare sono un demone... Non posso trattenermi a lungo se lei scopre che sono qui mi rimproverá.»
«Perché ti odia?»
«Al contrario, lei non vuole che i demoni si avvicinino agli umani, ecco perché per tutto questo tempo a richiamato tutti i demoni qui.»
«Il mio regno...»
Il gatto si incamminó per poi sedersi di fronte a me ed interrompendo ciò che stavo per dire.
«Lo so, ma quello che sta succedendo è solo un assaggio. Quella donna vuole che lei venga allo scoperto.»
«Dici la vecchia signora? Ma perché fare tutto ciò? Non può venire qui?»
«Lei non può mettere piede qui, il suo potere non è puro.»
«Cosa devo fare signor gatto?»
Lui si girò ed iniziò a camminare per poi scomparire nel terreno. Mi girai. Nella grotta entrò lei che mi lanciò un frutto, lo afferrai adentandolo e rimasi stupito dalla dolce e succosa polpa. Lei si sedette levandosi il cappuccio ma rimase in silenzio, così gli chiesi il suo nome ma non mi rispose, dopo molte volte che gli chiesi il nome si girò urlandomi contro.
«Cristal maledizione!»
Dopo aver udito quelle parole sorrisi e lei si coprì la bocca con una mano distogliendo lo sguardo. Quella notte arrivò un temporale, iniziai a sognare la mia piccola sorellina che veniva afferrata da creature orripilanti e lei che mi urlava contro di esser delusa. Aprii di scatto gli occhi, mettendomi a sedere, mi portai una mano in viso... Ero sudato e sentivo molto caldo anche se tremavo. Il mio sguardo fu attratto da una fievole luce. Lei era seduta a terra poco lontano, poggiava la chiena alla parete mentre teneva le gambe premute al petto. Ad un tratto sopra la sua mano una luce simile a fumo prese la forma di due persone che inchinandosi l'una all'altra si strinsero in un abbraccio per poi iniziare a danzare in un lento. Il gatto nero comparve dal terreno e si avvicinò a lei sdraiandosi al suo fianco, lei sorridette e posò la mano su di egli iniziando ad accarezzarlo.
«Non posso gatto...»
«Cristal devi.» Gli rispose lui alzando il capo.
«Io odio gli umani...»
«Sai che non è così, se lo fosse stato non avresti salvato quell'uomo per ben due volte.»
Lei si accorse della mia presenza e si alzò venendomi contro di corsa pogiando una mano sulla mia fronte. Il suo viso si acciglió, poi mi prese il braccio destro e lo osservò attentamente. Il gatto si avvicinò ai suoi piedi.
«Fallo Cristal, sai benissimo che una ferita dell'altro mondo non può esser guarita dai rimedi umani.»
Lei chiuse gli occhi e sospirò mentre cercava di fermare il tremore delle sue braccia dopo avermi lasciato. Mi tirò a terra con violenza e colpii con il fondoschiena il terreno. Lei tolse la fasciatura al braccio e posizió le sue mani, con il palmo aperto, sulla mia ferita senza toccarla. Poi guardò il gatto e gli dissi di andarsene. Il gatto senza replicare scomparve. Vidi le sue mani tremare, il suo viso perfetto era diventato pallido. Gli presi una mano stringendola nella mia e l'abbassai chiudendo gli occhi.
«Non so cosa devi fare ma si vede lontano mille miglie che hai paura, per cui fermati non morirò per un graffietto.»
Lei liberò la sua mano e mi guardò dritto negli occhi, i suoi occhi verdi brillarono di determinazione e un lievo sorriso si presentò sulle sue labbra.
«Con chi credi di parlare eh?»
Quelle parole mi stupirono e mi colpirono come se qualcuno mi avesse tirato uno schiaffo dritto sulla guancia. Lei chiuse gli occhi e riposizionó le mani iniziando a recitare una strana lingua, le sue mani si ricoprirono di fiamme verdi che le posò sul braccio. Non sentii alcun dolore o calore al contatto. Dal terreno un getto d'aria si levó circondandola, lei aprì gli occhi che erano diventati del tutto bianchi. Senza smettere di recitare con un lieve bisbiglio quella strana lingua, sentii una fitta al braccio e così rivolsi il mio sguardo. Dalla ferita una fume nera iniziò a fuoriuscire mentre la pelle si rimarginava pian piano. Dopo qualche minuto l'intera ferita si rimanginó, lei tolse le mani e tutto tornò alla normalità. I suoi occhi da bianchi tornarono ad essere del loro solito verde, si alzò ma dopo qualche passo perse i sensi e l'afferrai in tempo prima che potesse colpire il terreno. La misi sdraiata vicino al fuoco ed il gatto ricomparve con un enorme sorriso sul viso.
«Signor gatto...»
«Così ci è riuscita eh.»
«Cos'è successo?»
«Ti ha guarito. Che strega di cuore dolce, una perfetta padrona.»
«Padrona? Strega?»
Il gatto si avvicinò a lei e dopo avergli scostato un pezzo di stoffa rossa dal suo petto mi guardò e scomparve. Rivolsi il mio sguardo sulla sua pelle e vidi un marchio che ritraeva una luna con la punta infilata dentro una stella. Un marchio stampato a fuoco sulla pelle ormai diventata solo una cicatrice. Al mattino decisi di andarme, di tornare a casa e di lottare da solo. Non sapevo cosa avrei potuto fare ma ero un bravo spadaccino. Avrei almeno protetto la mia amata sorellina anche a costo della mia stessa vita, gli accarezzai una guancia ed andai via. Quando fui sulla spiaggia rivolsi il mio sguardo per l'ultima volta a quell'isola prima di mettere la barca in acqua e remare fino al porto. Quando alzai il volto al cielo, un corvo volló in cerchio su di me. Lo ignorai e rivolsi lo sguardo alla barca restando con la bocca aperta e senza parole. Cristal sedeva sulla barca con le gambe incrociate, stavo per parlare e ringraziarla quando la vidi alzare una mano verso di me bloccandomi.
«Non farti strane idee umano. Ti sto solo usando per andare via da quest'isola.»
Sulle mie labbra si formò un sorriso divertito, il gatto aveva ragione era troppo buona in fondo. Salii in barca ed iniziai a remare fino ad arrivare al porto. Lei scese dalla barca con un salto mentre si guardava intorno con le mani posate sui fianchi. Alzò il viso verso le nubi e fece un fischio di ammirazione, la raggiunsi e notai che molti la fissavano. Dopottutto i suoi abiti e il suo aspetto non erano affatto quelle di una persona normale e vederle molta pelle scoperta a molti diede l'acquilina in bocca. Lei alzò le mani portandole dietro il capo e si girò verso di me.
«Dobbiamo andare verso il centro delle nubi.»
Lei iniziò a camminare verso la direzione senza aspettarmi. Delle guardie si avvicinarono puntandogli le lance contro. La raggiunsi e gridai di mettere giù le armi. Quando i soldati mi videro abbassarono immediatamente le armi mettendosi sull'attendi. Uno di loro spiegò che la strada verso il centro della piazza era stata chiusa e che i soldati stavano lottando contro delle creature mai viste in vita loro. Lei ignoró completamente i due uomini e continuò a camminare fischiettando, afferrai una spada e la raggiunsi. Ad un tratto si fermò di scatto indicando d'avanti a se, guardai dove lei puntava e notai che i soldati erano inseguiti da un enorme verme con solo una grande bocca e denti aguzzi che con il suo corpo distruggeva le macerie delle case cadute. La guardai ma lei sollevò le spalle.
«Non farò nulla per salvare i tuoi soldatini.»
La capivo dopottutto era anche un po' colpa dei soldati se lei era stata esiliata sull'isola maledetta. Alzai la spada ed andai verso i soldati, tra le macerie notai una bambina a terra che piangeva. Un soldato lì vicino la vide ma continuò a correre ignorandola: -Che diavolo stava facendo?!- pensai arrabbiato come non mai. Il grosso verme stava avanzando e quella bambina sarebbe presto stata travolta! Imprecai correndo verso la piccola quando Cristal apparse d'avanti a lei chinandosi per prenderla in braccio. La piccola si fece prendere e mentre camminava verso di me alle sue spalle una colonna di fuoco verde avvolse il verme bruciandolo. Una donna comparve in lacrime e la piccola gli corse contro abbracciandola, ero rimasto stupito e la guardai.
«Smettila di guardarmi così, ho detto che non avrei salvato i soldati no quella bambina.»
Si girò verso il soldato e chiudendo la mano in un pugno lo colpì dritto in viso facendolo cadere, lui di conseguenza si alzò per aggreddirla restituendo il pugno ma lo afferrai. Quando lui mi vide impallidí di colpo mentre con sguardo truce gli feci capire che ero molto arrabbiato. Iniziammo a camminare verso il centro della piazza mentre la popolazione correva al sicuro. Una volta arrivati lei si posizionó al centro allargando le braccia. Ai suoi piedi si creò un cerchio di fiamme verdastre che la circondarono. Iniziò a recitare la strana lingua in un lievo bisbiglio, ma riuscii a sentii perfettamente ciò che diceva, come se quelle parole riuscissero ad entrare forte nella mia mente, come se lei stesse urlando ed il vento portasse ovunque le sue parole ripetendole nelle orecchie di tutti. Una colonna di vento si formò intorno a lei che unendosi alle fiamme si alzò in cielo aprendo un varco nelle nubi. Ad un tratto le nubi nere iniziarono ad aprirsi unendosi e scendendo sulla terra. Le nubi nere si unirono dando forma del corpo di una donna molto anziana.
«E così sei venuta mia prediletta.» Disse l'anziana donna rivolgendo una mano verso Cristal. D'istinto il mio corpo si mosse da solo avvicinandomi a lei. Gli strinsi la vite con un mio braccio per tirarla dietro di me e mi posizionai d'avanti a lei coprendola.
«Oh... Il principe che vuole fare l'eroe. Avanti Cristal non farmi arrabbiare vieni da me! Cosa vuoi fare... sei sola, non hai contatti dall'altro mondo!»
«Qui ti sbagli vecchia megera...» comparve il signor gatto dal terreno che divenne improvvisamente enorme avvolgendoci con il suo robusto corpo. Il volto della donna si tinse in uno sguardo riluttante e dopo aver promesso che ci saremmo rivisti scomparve. Il gatto ritornò alle sue sembianze normali e scambiandosi un inchino con Cristal scomparve. Nella piazza comparvero molte persone circondandoci felici ed urlando un urrá. Lei si allontanò da me dopo avermi tirato uno schiaffo in viso, dopottutto avevo ancora il mio braccio ben stretto intorno alla sua vite. Un uomo guardandola le puntò un dito contro ed urlo:
«STREGA!»
L'uomo si chinó a terra prendendo un masso e lanciandoglielo contro. Lei sollevò le braccia per coprirsi ma l'afferrai tra le mie braccia ed usai il mio corpo per proteggerla. Il masso mi colpì di striscio alla fronte tagliandomi, una scia di sangue mi rigó il viso. Guardai Cristal che tremante teneva lo sguardo verso il basso stringendo i denti. Posai il mio sguardo verso quell'uomo quasi da volerlo uccidere io stesso con le mie stesse mani! Mi allontanai da lei ed urlai in modo che tutti mi sentissero:
«Da oggi lei vivrá nella casata reale! Chiunque la chiami strega o le faccia del male, chiunque sia, se la dovrà vedere contro di me: Grabiel figlio del Re Oscar, il nuovo Re del regno! »

Angolo autrice:
Ciao!!! Ebbene sì ecco un nuovo capitolo! Cosa ne pensate? Io ne sono veramente entusiasta! \(^.^)/ Cosa accadrà? Chi è quella anziana signora?! Continuate a seguirmi! Ciaoooo~

L'esiliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora