CAPITOLO 7 ※ Ricerca ※

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Quella notte durante il viaggio il sonno mi assalí all'improvviso. Come una visione feci uno strano sogno, mi trovano in una stanza scura illuminata solo dai lievi raggi della luce lunare che attraversava delle sbarre di una finestra. L'odore era ripugnante un misto di muffa ed acqua di fogna, sentivo il mio corpo pesante ed impossibilitato a muoversi. Cercai di muovere almeno una mano ma sentii un rumore metallico. Manette... Sia i miei polsi che le mie caviglie erano legate ad alcune manette legate a loro volta da delle catenere agganciate alla parete. Le tirai con forza ma non successe nulla, una persona entrò nella stanza chiudendo la porta, la persona era incappucciata il suo volto era ben coperto. Mossi le labbra per pronunciare delle domande, ma la voce non venne fuori, come se non potessi pronunciare nulla. La persona da sotto il fitto mantello alzò un lungo ferro verso di me, un marchio a fuoco... lei premette con forza quel rovente pezzo di metallo sul mio petto, sotto la scapola destra. Dopo tiró verso di sé il ferro buttandolo in un secchio di acqua che iniziò a sfrigolare ed a fumare. La persona si avvicinò e mi slegó facendomi cadere a terra, mi accasciai senza forza. Lei uscì dalla stanza ed al suo posto poco dopo entrò la piccola Cristal vestita di bianco e brillante come una stella. Lei si avvicinò a me chinandosi leggermente mentre premeva una sua piccola mano sulla mia testa accarezzandomi dolcemente. Alzai il capo lievemente guardando il suo viso triste, poi si alzò e con un dito mi mostrò uno specchio. Lei si avvicinò allo specchio e scomparve, a quel punto mi avvicinai anche io allo specchio e guardai. Il mio aspetto! Era il corpo di Cristal da bambina! Dopo di che delle mani nere uscirono dallo specchio, mi afferrarono cercando di trascinarmi al suo interno. Mi svegliai di scatto, mettendo a fuoco il viso di Cristal che sedeva con le gambe sollevate ed incrociate sul sedile. Lei mi osservava come se avessi scritto "idiota" sulla fronte. Arrivammo al castello e subito notai un grande baccano, la cuoca mi venne incontro con l'affanno. Quando si riprese mi guardò negli occhi,
«Josué è stato ferito vostra maestà...»
«Ferito?»
Io e Cristal ci guardammo un istante e corremmo immediatamente nella sua stanza entrando senza bussare. Lui era seduto sul letto a petto nudo dove la maggior parte dell'addome era ricoperto da bende. Lottava contro i medici per alzarsi ma quando mi vide divenne ancora più pallido di come già non era. Si alzò chinandosi ai miei piedi:
«Maestà! Uccidetemi ora vi prego, non sono stato in grado di proteggerla!»
«Proteggerla?! Cosa state dicendo!»
«Vostra sorella è stata rapita...»
«Amanda... no Amanda...»
«Maestà vi prego prendete la mia vita! Vi supplico!»
«Josué!» Gridai.
Non potevo credere alle mie orecchie ma dovevo stare calmo ed esaminare ciò che avevo nelle mani. Mi chinai posando una mano sulla sua spalla.
«La troveremo... assolutamente! Ora riposati ho bisogno di tutte le tue energie.»
Uscii dalla stanza camminando a passi decisi verso il mio studio, appena entrai con pugni stretti colpii la scrivania prima di scaraventate tutto ciò che era sopra con un braccio. Cristal entrò nella stanza posandosi alla porta aperta.
«Gabry...»
«Amanda.... lei non c'entra nulla in tutto questo...»
Lei si avvicinò posando la sua testa sulla mia schiena.
«La troveremo, ti darò una mano. Amanda tornerà a casa... a qualsiasi costo.»
La sua voce era dura e decisa, la vidi uscire dalla stanza con uno sguardo deciso che diceva chiaramente che chiunque fosse stato avrebbe avuto una dura punizione per mano sua. Appena Josué si riposó mi riferì tutti gli eventi: cinque persone mascherate con un lungo mantello nero comparvero all'improvviso mentre lei stava riposando nella sua stanza. Amanda riuscì ad urlare e lui sentendola corse in suo soccorso, ma appena incontro lo sguardo dell'unica donna del gruppo il suo fianco venne ferito e così portarono via la mia sorellina. Mobilitai tutto l'esercito reale alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. L'unico indizio che avevo era che una di quelle persone aveva un tatuaggio di serpende sul braccio sinistro. Un pirata? Un fuorilegge? Un semplice appassionato di serpenti?! Chi diavolo o doveve diavolo dovevo cercare?! Nessuna pista, in più Cristal si chiuse nelle sue stanze. Le mie notti iniziarono a passare in bianco, non c'era un secondo che la mia mente mi portasse ad una visione tragica. Avevo bisogno di aiuto, di conforto, di calore e no di quello alcolico ma di quello umano. E senza pensarci mi trovai d'avanti alla porta di Cristal, la sentii parlare. Dopo di ché aprì la porta di scatto e me la trovai d'avanti agli occhi. I suoi brillavano di una luce accesa di rabbia, il suo volto leggermente rosso. Vestiva con un pantalone di pelle marrone ed un top stretto conposto da alcune cinte al busto ed un cappuccino che le copriva il volto.
«Dove pensi di andare?»
«Spostati...»
«Cristal, dove stai andando?»
Lei mi diede una spallata passando oltre di me, le afferrai un braccio e la guardai dritto in volto rivelando la mia preoccupazione ma soprattutto il volto di un re. Lei abbassò lo sguardo e con uno strattone si liberò stringendo una mano intorno al suo braccio.
«Per tutto questo tempo ho cercato Amanda.»
«Cosa? Come...»
«Da quella sera ho circondato l'intero regno con le mie sentinelle... una di queste ha visto delle persone incappucciate entrare in una torre.»
«Manderò immediatamente l'ezercito verso quella torre.»
«No!»
«Perché?!»
«Perché si trova in un posto che sta tra questo e l'altro mondo. Gli umani non possono vedere ed io posso portare solo due persone con me.»
Dall'ombra di una colonna uscì Josué.
«So bene che voi maestà andrete ma permettetemi di venire con voi.»
Mi grattai la testa e sospirai, quella situazione ormai non era più gestibile dai semplici esseri umani, forse non lo era mai stato. E così prima che me ne rendessi conto eravamo in viaggio verso questa misteriosa torre. Arrivammo su un'alta roccia marina, il mare nero si infrangeva contro le rocce appuntite ma nessuna torre vedevo all'orizzonte.
«Siamo sicuri che sia qui? Non vedo nulla.»
«Te l'ho detto gli umani non possono vedere, prendete le mie mani.»
Cristal si avvicinò e afferrò la mia mano e quella di Josué portandoci vicinissimi al limite delle roccia.
«Bene ora al mio tre ci butteremo.»
«Si ci butteremo... cosa?! Ma tu sei pazza!» Escamó Josué, lei rise ed iniziò a contare.
«Uno...»
«No sul serio?!»
«Due...»
«Maestà dite qualcosa vi prego?!»
«Tre...»
«Morirò... ooooooooohh»
Cristal fece un passo e cademmo dalla roccia, appena arrivammo a metà dell'alta costa in aria, il sole scomparve dando il suo posto ad un sole rosso. Il mare sotto i nostri piedi era scomparso ma una terra arida emerse. Appena arrivammo quasi a terra, la velocità rallentó fino a fermarci. Cristal posò delicatamente i piedi a terra lasciandoci le mani, mi fermai a terra con le ginocchia mentre il povero Josué atterró con la faccia ahimè. Appena focalizzai quel luogo notai che non c'era vegetazione in quel luogo solo sabbia desertica e rocce. Poco lontano da noi una torre nera si estendeva possente e minacciosa. Vidi Cristal abbassarsi per afferrare qualcosa a terra, mi avvicinai e lei si alzò in piedi.
«Li ammazzeró tutti... uno ad uno...»
Le sue mani si circondarono di fiamme verdi mentre nella mano destra stringeva un nastro per capelli. Il nastro rosa di Amanda! Ci incamminammo velocemente verso la torre ed arrivammo all'enorme portone di legno. Lei tirò una corda ed una sonora campana suonò, una finestra della porta si aprì.
«Riveli il nome e la parola l'ordine.»
«Apri la porta se non vuoi vedere come le tue budella escano dalla bocca.»
«Cristal!»
La porta si aprì all'istante mostrando un vecchietto curvato con un bastone, ci afferrò e ci trascinó in una stanza il più veloce possibile.
«Cosa ci fai qui Cristal!»
«Dov'è lei?!» Disse sferrando un pugno al muro.
«Loren l'ha portata al quarto piano...»
«Dannazione! Li ammazzò tutti...»
«Calmati! Non saresti dovuta venire qui... loro ti vogliono, non gli è andato a genio quando sei andata via con lei.»
«Non farmi ridere "andata", non dovevano farlo! Non sanno con chi si sono messi contro...»
Tossii per attirare l'attenzione ed entrare nella conversazione affinché qualcuno mi spiegasse cosa stesse succedendo. Il vecchio si tolse il cappuccio rivelando un anziano con la barba lunga brizzolata, senza capelli e con gli occhi grigi segnati dall'età, ma soprattutto il marchio sulla guancia... una luna la cui punta entrava in una stella.
«Quel marchio...»
«Tu devi essere Gabriel e lui il servitore Josué.»
«Come ci conosci?»
«Ho il dono di leggere la mente. Venite sedetevi, prima di andare avete il diritto di sapere.»
Ci sedemmo mentre Cristal brontolava.
«Vedete nel mondo umano esistono moltissime persone che hanno un dono, sono poteri che vengono dall'altro mondo anche se il loro potere è solo una piccola scheggia. L'umanità però non ha mai accettato queste persone così nacque questa torre dove le persone con il dono venivano prelevate dal mondo marchiate e lasciate vivere o servire la torre stessa. Ogni nazione, ogni reale ha stretto un contratto con la torre... si anche vostro padre.»
«Mio padre!»
«Si, ma da quando la maggior parte degli anziani sono morti il potere della torre é andato nelle mani di Loren e dei suoi sottoposti.»
«Quella sgualdrina!» Disse con rabbia Cristal.
«Cristal, tu sei marchiata ma se sali nella torre dovrai affrontare i tuoi fratelli e le tue sorelle... ma dovrai anche superare gli anziani.»
«"fratelli" "sorelle"?!» Cristal afferrò il nodo del mantello dell'anziano e lo tirò a sé.
«Marchiarmi a fuoco! Buttarmi in una cella! Esser frustata notte e giorno! Lasciata marcire tra la muffa e i topi! Non sono atti di famiglia! L'unico sentimento che provo verso di loro è rabbia! Se questo significherà ucciderli...»
Lei lo lasció andare, si recò alla porta aprendola e si girò verso di lui sorridendogli:
«Sarò felice di farlo. Goditi lo spettacolo vecchio.»
Mi avvicinai verso il vecchio che rimase a guardare Cristal con la bocca aperta, gli posai una mano sulla spalla e sfoderando la spada seguii Cristal ma il vecchio mi lasció detto un messaggio nella mia mente, un messaggio solo nostro. -Il suo non è un dono, proteggi Cristal... proteggila da sé stessa...-

Angolo autrice:
Ciao a tutti! Scusate il ritardo con queste feste non ho molto tempo per scrivere, comunque non mi fermo! Ed ecco il settimo capitolo! A presto, buon natale a tutti! <3

L'esiliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora